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Fukushima. Allarme tsunami rientrato dopo terremoto

Creato il 26 ottobre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
È rientrato l'allarme tsunami nella regione di Fukushima, dopo il terremoto di magnitudo 7.1 che aveva fatto temere onde di un metro.

Photo credit: Digital Globe / Wikipedia / CC BY-SA 3.0.

Pericolo scampato in Giappone, dopo il sisma che è stato rilevato al largo della costa, nella regione di Fukushima. L’allarme si è ridimensionato, dato che le onde anomale hanno colpito la costa, raggiungendo un altezza di quasi 55 centimetri, ma senza provocare particolari danni. Il terremoto, di magnitudo 7.1 ha colpito nella notte la costa centro-orientale del Giappone. La scossa è stata avvertita distintamente anche in molte città, tra le quali Tokyo ed è avvenuta attorno alle 02.10 ora locale. L’epicentro del terremoto aveva una profondità di 10 chilometri e e si trovava circa 300 chilometri di distanza dalla costa. Non sono state registrate vittime o feriti e nemmeno gravi danni: questo a causa della “normalità” di eventi sismici che avvengono in Giappone e della costruzione anti sismica della maggior parte degli edifici. Subito dopo la scossa era stato diramato l’allarme per un possibile tsunami sulle le zone costiere delle prefetture di Miyagi, Iwate e Fukushima, con l’avvertimento che le ore avrebbero potuto raggiungere il metro di altezza. Anche a Fukushima, dove si trova la disastrata centrale nucleare già “a rischio” una settimana fa con il passaggio del tifone Whipa, la Tepco, la compagnia che gestisce la centrale, ha immediatamente ordinato a tutto il personale al lavoro nell’impianto l’evacuazione. duramente colpito dal terremoto magnitudo 9 e dal seguente devastante tsunami dell’11 marzo 2011, di sgomberare l’impianto. La paura più grande era proprio per la centrale nucleare di Fukushima, dato che erano stati proprio un terremoto prima e uno tsunami dopo a provocare gravi danni alla centrale l’11 marzo 2011 e a causare la fuoriuscita di vapore contaminato, situazione che ancora oggi, a distanza di parecchio tempo dal disastro, pare lungi dall’essere risolta. Senza contare questi continui fenomeni naturali che mettono a rischio ulteriormente la precaria sicurezza dell’impianto, che non è stato ancora messo definitivamente al sicuro.


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