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Funerale Casamonica. 6 punti da derimere e approfondire (speriamo entro la giornata)

Creato il 21 agosto 2015 da Romafaschifo
Funerale Casamonica. 6 punti da derimere e approfondire (speriamo entro la giornata)

Un tanto al chilo di sacra indignazione perché il boss dei Casamonica ha conquistato per un giorno la città da morto, rassegnazione e omertà quando per 40 anni lo stesso boss ha conquistato e divorato Roma da vivo. Ci indigniamo per il funerale (solo perché c'erano un paio di cronisti che hanno fatto scoppiare il caso) e non ci indigniamo se il Tribunale di Roma, già in piena era Pignatone, mica Porto Delle Nebbie, riduce talmente tanto le pene ai Casamonica (qui tutto) da farli scoppiare in una festa che al confronto quella di ieri al Tuscolano era elegante.

Ma al di là dell'indole romana che si mobilita come non mai per la divisione delle curve allo stadio e preferisce far finta di non vedere una città scarnificata dalle mafie come non lo sono mai state Reggio Calabria, Palermo e Napoli, l'episodio di ieri è interessante e lascia sospesi una serie di interrogativi. Vediamoli schematicamente.

1. QUANDO È MORTO?

Le esequie si svolgono grosso modo dopo due giorni dalla scomparsa. Significa che Vittorio Casamonica, anni 65, è morto tre giorni fa. Dove? In ospedale? In casa? Esiste un certificato? Sappiamo se è morto davvero? Era malato? Le nostre forze dell'ordine sanno cosa fanno i protagonisti della criminalità? O non si accorgono neppure quando muoiono? Non è che Matteo Messina Denaro è morto da anni e stiamo cercando un fantasma, per dire?
Funerale Casamonica. 6 punti da derimere e approfondire (speriamo entro la giornata)

2. L'ELICOTTERO

È forse la faccenda più inquietante di tutte. I Casamonica posseggono velivoli? Forse sì, d'altro canto grazie al lassismo ed alla connivenza di politica e magistratura si è permesso che si imbottissero di soldi da far spavento. Hanno eliporti da dove partono e atterrano elicotteri? Sono nelle condizioni di violare lo spazio aereo della città a loro piacimento specie in periodi di grande tensione sulla sicurezza come questi? Una eccellente notizia sulla sicurezza dei pellegrini che arriveranno qui per il Giubileo.
L'elicottero non era loro? Di chi era? Come è possibile transitare sul centro della città gettando oggetti dall'altro? Chi deve autorizzare? Si può fare tutto anche senza autorizzazione? Se domani chiunque di noi sorvola la città con un velivolo per lanciare oggetti sul centro abitato viene lasciato fare oppure si alzano, come dovunque al mondo, dei caccia dell'Aeronautica Militare per abbatterlo?

3. IL RUOLO DELLE FORZE DELL'ORDINE

Se di manifestazione non autorizzata si trattava, se di raggiro e di attacco allo Stato si trattava, allora le forze dell'ordine dovevano essere sorprese, spiazzate. Non è stato così. Sappiamo quanto ci vuole per vedere, a Roma, l'arrivo di una pattuglia anche in caso di gravi fatti o incidenti. Strano dunque che in occasione dell'imprevisto blitz funerario dei Casamonica la Polizia Locale fosse lì a bloccare non la pagliacciata mafiosa, ma le macchine dei normali cittadini per far passare il ridicolo cocchio ispirato al funerale di Lucky Luciano. Eppure è andata così. Secondo il Comandante della Polizia Locale di Roma Raffaele Clemente - peraltro storicamente importante funzionario della Polizia di Stato -, sul posto erano presenti anche Carabinieri (leggasi Ministero della Difesa) e Polizia di Stato (leggasi Ministero dell'Interno). Ma allora sapevano, e per tempo? Come mai se si sapeva tutto si è consentito al clan di umiliare la città? Dovunque in Italia questo genere di funzioni si vietano nelle chiese di città e si autorizzano direttamente al cimitero. Chi ha deciso di non seguire questa prassi consolidata?
"Gli spazzini e i vigili non si vedono mai qui, perché ieri era pieno?" si domandano i cittadini del Tuscolano. Già, perché? Perché l'Ama, latitante da mesi in periferia, abbia ripulito tutto a tempo di record?
La giustificazione è che i Vigili Urbani sono stati inviati sulla piazza dopo l'inizio della funzione, per motivi di viabilità. Ma chi aveva perturbato la viabilità è stato sanzionato? Le dozzine di suv in doppia e tripla fila in mezzo alla piazza sono stati multati? O si è cercato solo di facilitare la vita ai prepotenti e ai criminali?

4. I MANIFESTI A OLTRAGGIARE LA FACCIATA

Il parroco di Don Bosco insiste sul fatto di ignorare cosa accadesse fuori e soprattutto di non essersi accorto dei manifesti - mostruosi tanto a livello di contenuti quanto a livello grafico, diciamolo -, peccato che la stessa Mina Welby (a lei la chiesa venne negata per il funerale del marito Piergiorgio), abitante in zona, passando al mattino già li aveva visti affissi. Dunque quando sono stati installati? 

5. IL SACERDOTE

Con il suo comportamento ci ha dimostrato che se Roma (e l'Italia) versano nelle condizioni in cui versano, non è certo colpa dei mafiosi da baraccone come i Casamonica, ma della società e della mafiosità liquida che permea ogni cosa. C'era il Circo Togni fuori alla sua parrocchia, c'era la banda che intonava canzoni di Hollywood inneggianti alla mafia, c'erano gli elicotteri, c'erano qualcosa come 16 suv rombanti, cocchi e cavalli. E il parroco di una chiesa intitolata ad un Santo che ha impegnato tutta la sua esistenza per l'educazione dei bambini è stato capace di dire "non mi sono accorto di niente". Pensate come sarebbe cambiata la storia se questo prete si fosse rifiutato di celebrare messa. Eppure qualche minuto prima, così dichiara su Repubblica, aveva perfettamente saputo che stava celebrando una funzione in nome di un boss della mala. Sul New York Times forse ci saremmo finiti lo stesso, ma con una narrazione diversa.

6. LA MANCIA

I soldi dei Casamonica sono provento di estorsioni, assassini, prostituzione, ricettazione, traffico di droga e spaccio. A quanto ammonta la mancia che la famiglia - come si usa - ha lasciato in chiesa per il disturbo? A quanto? "50 euro" ha fatto trapelare non il sacerdote, ma un suo collaboratore. Beh, se fosse vero significherebbe che non esistono più i salesiani di una volta...

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