Magazine Attualità

Giovani In Parlamento: La guerra in Siria è finita?

Creato il 05 novembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

guerra in siriaCome vivono la politica i giovani in parlamento? Quali decisioni prendono, come interagiscono con i “veterani” della Camera? Sono davvero in grado di portare idee nuove e fresche in uno dei Parlamenti più vecchi d’Europa? Con questa rubrica cercheremo di dare una risposta e queste domande, ponendo questioni su temi caldi e attuali a giovani esponenti delle forze politiche che ci governano.
Una risposta per volta. Una domanda per tutto.

Nonostante i media abbiano deciso di non mostrarcela più, la guerra in Siria non è finita da un giorno all’altro. All’interno del Parlamento se ne parla ancora? I cittadini, dopo il tour de force al quale sono stati obbligati, non sanno quale posizione l’Italia sta tenendo in questa vicenda: quali novità dall’Europa sul tema?

Francesca Bonomo (PD)
Dopo l’approvazione della mozione di maggioranza sulla Siria, dell’11 settembre scorso, il Governo si è impegnato a favorire una soluzione politica al conflitto siriano, a escludere la partecipazione dell’Italia ad interventi militari in assenza di un esplicito mandato del Consiglio di sicurezza dell’ONU e a neutralizzare l’arsenale chimico siriano.
In particolare la mozione impegna l’Italia a intensificare l’impegno umanitario in favore dei profughi e verso una tregua, per dare voce all’opposizione siriana.
L’Italia inoltre si è impegnata a portare avanti la riflessione, con i partner europei, sulle modalità di applicazione delle sanzioni nei confronti della Siria perché sia più forte la pressione sull’attuale regime e si attenuino invece gli effetti sulla popolazione civile; a valutare le condizioni di sicurezza del contingente italiano dislocato in Libano.

Lara Ricciatti (SeL)
Purtroppo è vero, la crisi in Siria è tutt’ora in atto e con un aggravamento progressivo della questione umanitaria. L’Italia in questa vicenda si è espressa -a mio avviso- correttamente e coraggiosamente, frenando l’ipotesi di un attacco militare e spingendo per una soluzione politica.
Della questione se ne parla nelle commissioni pertinenti, ma non di certo a livello generale in Parlamento. La questione si é spostata all’ONU, principalmente.
Quanto all’Europa, questa vicenda ci ha ancora una volta mostrato come sulle questioni attinenti alla difesa, attestarsi su posizioni individuali sia un grande handicap.
Non riusciamo a dare, come organizzazione politica sovranazionale, una risposta incisiva e in tempi rapidi. Diamo solo risposte vaghe per mettere tutti d’accordo. Ed é anche la ragione per cui ci stiamo auto destinando ad un ruolo di marginalità nella politica internazionale.
Per questo continuo a rilanciare in ogni sede una accelerazione dell’integrazione politica europea. Una Europa delle genti e non solo dei mercati.

Giulia Sarti (M5S)
Purtroppo,come accade sempre in Italia, una volta esaurita l’emergenza non si parla più del problema. Dopo vari palleggiamenti tra Stati Uniti e Russia su che linea tenere si è deciso per linea soft. Quindi no ad intervento militare ma obbligo da parte di Assad di fornire una lista delle armi chimiche. La linea italiana dettata dal ministro Bonino è quella diplomatica/politica e di disarmo di armi chimiche. Infatti ci sono 4 milioni stanziati per lo smantellamento delle armi chimiche. C’e anche una “chicca”: stanziamo 140000 € per 3 mesi per un funzionario che, al confine con la Turchia, “interloquisca” con associazione “Amici della Siria” composta da vari paesi che vorrebbero aiutare militarmente i ribelli. Quindi, da che parte sta il Ministro Bonino? Operazione pacifica o supporto con armi ai ribelli? La linea del m5s è sempre la stessa: NO all’intervento militare, SI’ ad una soluzione diplomatica/politica. Forse con Ginevra 2, la Conferenza di Pace prevista a novembre, ci saranno ulteriori sviluppi.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :