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Gli ormoni padroni parte seconda:le trasformazioni corporali.

Da Gattolona1964

Nell’introduzione generale dell’argomento trattato in precedenza, proviamo a studiare insieme, alcune tipologie di fastidi fisici o morali arrecati dall’eterno mestruo, per ora ancora riservato ad un vasto pubblico femminile. Abbiamo scoperto che non tutti i cicli sono uguali, ma potremmo quasi asserire che i comportamenti da esso derivanti accomunano milioni di donne. Vorrei tentare oggi pomeriggio l’approfondimento dei disagi di tipo femminile che noi donne proviamo sulle nostre pelli, facendoli di rimando arrivare sulle vostre gonfie ed arrabbiate “palle”, dicasi testicoli. Osserviamo  quali tipologie di inconvenienti dobbiamo fronteggiare, per non apparire con il cartello in fronte “sono mestruata”, sempre a causa dei questi ormoni guasti, che si rivelano dittatori e dominatori. Partiamo dall’abbigliamento che indosseremo soprattutto nei primi due giorni, in generi portatori di flussi abbondanti, con colorazioni che vanno dal nero pece, al marrone castagna, per poi virare ad un rosso vino novello ed arrivare al famoso rosso conserva, che tutto il mondo ci riconosce. Il ciclo mestrulae è patrimonio dell’Unesco, pertanto i colori delle bandiere sono uguali in ogni stato del mondo! Sceglieremo capi di abbigliamento comodi, larghi, deformi, scuri, che ci permettano di camminare non di traverso per via del pacco di assorbenti che dobbiamo inserire dentro alle mutande. Sconsiglio fortemente l’uso di leggins, minigonne, shorts, o calzoni pitonati aderenti che non solo ostacolerebbero il passo, ma metterebbero in evidenza una sporgenza nella parte centrale dei glutei, dando adito alla facile deduzione che siamo pannolate. Un altro limite senz’altro rilevante, sono i colori da indossare: mai il bianco, il panna, il giallo chiaro, il rosa pallido, il verde acqua marina, l’azzurro cielo, per farla breve tutti i colori che potrebbero venire macchiati di rosso ed il sangue, soprattutto se secco, è una delle macchie più antipatiche da sciogliere. Se vogliamo non perdere per la retta via il contenuto degli slip, sappiamo benissimo che dobbiamo indossare una mutanda contenitiva, tipo pancerina Gibaud, di colore nero o viola cardinale, con altezza ascellare e un pezzettino di stoffa che scenda al di sotto dell’inguine. In questo modo siamo protette e a scanso di proposte indecenti da parte del fidanzato, che comunque arriveranno ugualmente, adducendo la scusa che “di te amo tutto, anche il tuo sangue” per poi svenire causa un calo glicemico causato da un innalzamento del membro maschile e causa l’atavica paura del sangue (alcuni svengono, lo so con certezza!) nel mezzo dell’amplesso. Poi non dimentichiamoci che in quei giorni anche i nostri feromoni cambiano profumazione, adattandosi al nuove regime di dittatura e diventano sgradevolissimi. Pertanto teniamo a portata di ascella un buon deodorante e laviamoci spesso: ascelle, piedi, parti intime, ed usiamo un buon dentifricio. E’ sconsigliabile in ogni caso l’uso dei baci alla francese per non perdere credibilità nei confronti . dell’amato bene. Le leggende antiche raccontano che quando le nostre progenitrici avevano il loro “periodo” non potevano nemmeno preparare la conserva perché avrebbe assunto acidità e sapore amarognolo. Ma ai giorni nostri il problema è sormontabile dal momento che le conserve si acquistano già pronte. Si era impure, infette, ammalate, pericolose e potevamo anche fare “fatture” a chi ci era antipatico, non esistevano però nemmeno gli scontrini fiscali, figurarsi le fatture!   Non si poteva nemmeno entrare in Chiesa per la santa Messa, se non previo avvertimento al Parroco che con una speciale benedizione lavava via “il sangue marcio” e depurava le nostre nonne, permettendo loro di varcare la soglia della Chiesa. Idem per la puerpera che appena partorito, non poteva entrare in Chiesa, specialmente durante i 40 giorni nei quali la donna continua a perdere sangue, se non con il procedimento di “lavaggio spirituale delle interiora” da parte di un uomo, per intenderci del Parroco.E doveva essere “tirata” cioè strattonata per un braccio, dentro alla Chiesa, da un’altra donna anziana del Paese, non più fertile ma in età di climaterio conclamato e documentato!  Mia mamma si prestò a questo rito satanico oserei dire, dopo avermi partorita, parliamo del remoto giugno 1964!  Credenze popolari, credenzini, comodini, tavolini , cristalliere e comò tramandati di generazione in generazione, alle quali le beote, cioè noi credevamo ciecamente. Non tutte riusciamo ad indossare ad esempio il famoso OB, per fastidio, conformazione interna, non praticità o sensazione di un corpo estraneo all’interno di noi stesse. Molte donne invece trovarono l’idea rivoluzionaria, permettendo loro di fare anche attività ginnica come il nuoto, lo sci, il tennis, la pallacanestro e la pallavolo senza timore di lasciare per i campi da gioco strisce di marcature a uomo rosso fuoco, o pezzi di assorbenti! E cosa non trascurabile ci si era tolte il pensiero di colorare l’acqua di rosso cardinale, con il ragionevole esito di essere squalificate dalla gara. Il succitato prodotto per me, ad esempio non sarebbe stato adatto, ai tempi d’oro della Resistenza (dei pannoloni intendo!) avrei necessitato di dieci o.b. messi in orizzontale, in verticale ed in obliquo, faccenda estremamente impossibile ed importabile! Fatto sta che questo stratagemma segnò che segnò una rivoluzione all’interno della vagina femminile.  Nel 1947 l’ingegnere tedesco Carl Hahn, dopo aver visto la pubblicità di un assorbente interno in una rivista americana, si convinse che un prodotto simile potesse rivoluzionare il mercato tedesco dell’igiene intima femminile. Ottenuto il supporto legale dell’avvocato Heinz Mitagg, futuro socio dell’azienda nascente e della dottoressa Judith Esser, una ginecologa che fornì le consulenze mediche, ideò l’assorbente interno   O.B.,poco dopo venne aperta la prima fabbrica di assorbenti interni nel Wuppertal. Rimaneva e permane tutt’ora il quesito piccante, la domanda ovvia e scontata, ma la faccio ugualmente: in quei giorni legati al vecchio partito, voi avete il desiderio di fare sesso o petting? C’è anche chi dice se si può rimanere incinta ugualmente, ci sono alcune donne che riservate e pudiche non desiderano sporcare o macchiare l’altrui natura intima, ed in un certo senso le comprendo. C’è invece chi lo fa senza porsi problemi di sorta anzi, convinta del fatto che non vi sarà gravidanza ci danno dentro ancora di più. Personalmente ho le mie idee ben “circoncise” (come dicono molti giornalisti analfabeti in questi giorni..)difficilmente le  cambierò. Faccenda complicata ed antipatica il ciclio, come gli equinozi ed i solstizi, cambiano, ci cambiano, ci mutano e ci fanno diventare un’altra, regalandoci un aspetto da trota andata a male, regalandoci anche gli odori di quel tipo di pesce. E’ sempre un disagio, comunque la mettiamo, siamo ancora più antipatiche ed il bello è che tutti se ne accorgono!  Anche se indossiamo la pezza contenitiva camminiamo in un modo strano, ci vestiamo come non ci vestiremmo mai, calziamo scarpe della valleverde che nemmeno mia mamma a 91anni calzerebbe! Deambuliamo e diventiamo claudicanti tutte d’un colpo, stiamo sedute con le gambe aperte dando adito a dubbi di tutt’altro genere,. in un colpo solo acquistiamo due taglie in più ri reggiseno il che non guasta, per poi riperderle dopo pochi giorni. “L’intervento al seno non ti è riuscito bene, vero? ma da che chirurgo sei andata a farti quella mastoplastica addittiva? Ne hai meno di prima! ” Meno male che ci facciamo aiutare dall’amica del cuore, quella che lei il ciclo proprio non le riguarda, perchè ha adottato dei sistemi che mai e poi mai si evincerà nulla, quali siano ancora non ci è concesso saperlo! Impaurite le chiediamo di continuo, se si vede qualcosa in mezzo alla carreggiata, se si evince che abbiamo il mestruo, se trapelano quegli etti di stoffa e cotone bianchi! Però siamo sciocchine e pagnottine: per fare questa prova del 9, fingiamo di raccogliere un fazzoletto che ci è caduto per terra,  ci mettiamo piegate in avanti, anovanta gradi si dice?  con le gambe allargate e la gonna rialzata, in modo tale che se qualcuno passa in quell’istante ce la fornisce lui la risposta senza ombra di dubbio alcuno: Sì,m ia cara signora, si vede perfettamente che lei è nel suo periodo, ha due panettoni in mezzo agli slip, come si fa a sbagliare! Al che tutte e due insieme andiamo alla prima toilette a sistemare il pacco, a proposito..non ho mai capito perchè le donne alla toilette ci devono sempre andare accompagnate da un’altra donna: forse non siamo più in grado nel di farla da sole? Mah, vallo a sapere….



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