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Governo Letta: un primo bilancio

Creato il 03 giugno 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

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Copyright: Presidenza della Repubblica.

Il 28 aprile scorso si insediava a Palazzo Chigi il governo Letta, il sessantaduesimo della Repubblica italiana. Dopo mesi di incertezza su quello che sarebbe stato il futuro della nazione, al presidente rieletto Napolitano non è venuta idea migliore che proporre/imporre le Larghe Intese per uscire dallo stallo. Dopo poco più di un mese, che cosa è realmente cambiato grazie al binomio Letta-Alfano?

Sul nuovo governo sono stati scritti fiumi di inchiostro e spese fin troppe parole,  la soluzione ideale potrebbe essere valutarne l’operato nero su bianco, in altre parole quanto è stato fatto dal CdM in questo mese abbondante di legislatura. Partiamo dal capitolo incontri: durante i primi giorni di presidenza, Letta ha incontrato Shimon Peres, capo dello Stato israeliano, i vertici europei (Merkel, Hollande, Barroso, Van Rompuy, Martin Schulz) e ancora John Kerry, segretario di Stato statunitense. Un’agenda fitta e colma di dialoghi, volta più a rassicurare che non ad assicurarsi e proporre.

Per quanto concerne l’ambito nazionale, i primi provvedimenti di Palazzo Chigi hanno invece riguardato la proroga dello stato d’emergenza relativo alle regioni e alle province colpite da “eccezionali eventi atmosferici” come Umbria, Emilia Romagna, Pesaro-Urbino, gran parte della Toscana.

Tra l’approvazione di un piano gestionale riguardante il bacino idrografico della Sardegna e l’approvazione dello scioglimento del Consiglio comunale di San Luca, provincia di Reggio Calabria, si arriva al 17 maggio. All’interno del decreto legge spuntano i primi provvedimenti contro la crisi, su cui spiccano, oltre all’articolo per il quale i Ministri e i Sottosegretari non riceveranno l’aumento di stipendio dovuto al loro ruolo, la sospensione del versamento della rata di giugno dell’IMU.

Il 24 maggio viene poi approvato un DDL che ratifica l’accordo tra Italia, Grecia e Albania per la costruzione del gasdotto Trans Adriatic Pipeline, che sulla carta permetterà di accedere alle risorse del Mar Caspio con relativi vantaggi.

Il secondo provvedimento importante dopo la sospensione dell’IMU cade venerdì 31 maggio, con l’approvazione del disegno di legge per diminuire i finanziamenti pubblici ai partiti sotto forma di rimborsi elettorali. La stampa nazionale, Sole 24 Ore in testa, ha evidenziato come i tagli imposti alla politica siano stati sostanzialmente briciole di una torta che rimane a tutti gli effetti intonsa.

Fine della corsa. Basta o è troppo poco? Sarebbe stato lecito aspettarsi di più o quanto si è visto è abbastanza? Domande la cui risposta resta ancorata alla fede politica o all’ottimismo del singolo cittadino. Certo è che, date le previsioni per la stagione estiva e soprattutto per quella autunnale, non si scorge niente di nuovo sul fronte occidentale. A meno che qualcuno non decida di staccare la spina.

Articolo di Matteo Fontanone


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