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GP d’Australia: Rossi c’è! Trionfo a Phillip Island

Creato il 19 ottobre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Nove anni, non pochi, sono passati dall’ultima volta che Valentino Rossi – allora 26enne – è salito sul gradino più alto del podio in Australia. Una bella soddisfazione, anzi una “goduria” – come dice lui – per un campione che sulla soglia dei 36 anni, corre, si diverte e vince con la stessa energia di sempre.

Il Dottore vince a Phillip Island, si lascia alle spalle gli altri due piloti Yamaha, Lorenzo e Smith, e porta a casa un successo dal sapore speciale, reso ancora più speciale dal ricordo di Marco Simoncelli che, proprio il 19 ottobre –  del 2008 -, vinse in Malesia il Mondiale 250 e tre anni più tardi, sulla stessa pista, fu vittima del terribile incidente che tutti ricordiamo.

Fantastica. Non ci sono altre parole per descrivere la prova di Rossi, capace di recuperare, sorpasso dopo sorpasso, ben otto posizioni, sfruttando l’harakiri di Marquez e vincendo il duello personale con Lorenzo.

Sembrava Marquez, ancora una volta, il grande favorito per questo Gran Premio: al Cabroncito, partito in prima fila, sono bastati pochi giri per mettersi al comando e lasciarsi il vuoto alle spalle. Dietro di lui, dal 12esimo giro comincia una tremenda bagarre tra Rossi e Lorenzo, che vede Valentino avere la meglio sul rivale ed impossessarsi del quarto posto. La gara sembra ormai saldamente nelle mani di Marquez, ma, al 17esimo giro, il campioncino spagnolo perde il controllo dell’anteriore in curva e scivola rovinosamente, lasciando libertà d’azione ad un Rossi scatenato e ben distante dai due inseguitori Lorenzo e Crutchlow. Un Gran Premio, quello australiano, costellato di cadute: allo scivolone di Marquez bisogna sommare, infatti, l’incidente che ha visto coinvolti Bradl e Aleix Espargaro, quello tra Iannone e Pedrosa, l’errore di Pol Espargaro e infine la caduta di Cal Crutchlow, che all’ultimo giro fa un grosso regalo a Lorenzo e Smith.

Seconda vittoria stagionale per Rossi, che, alla sua gara n°310 – mica male -, ha saputo sfornare una prestazione da inserire nell’album delle magie targate The Doctor. Valentino riesce a stare in sella al suo toro là dove piloti più giovani e forti – si fa per dire –  di lui vengono spediti per aria; l’eterno Peter Pan di Tavullia riesce a combinare l’esperienza acquisita in tante battaglie con la solita sfrontatezza che lo contraddistingue e costruisce un successo da urlo.

Perchè Vale non guarda in faccia nessuno, né Marquez, né Lorenzo, né la carta d’identità, abituato com’è a dare gas e lasciarsi tutti alle spalle.


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