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Gran Premio di Montecarlo: vince Rosberg, malissimo le Ferrari

Creato il 26 maggio 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Montecarlo, il Gran Premio più glamour dell’intero programma mondiale; il gran premio più storico e quello più affascinante ma, da

Nico Rosberg vince il Gran Premio di Monaco

La Mercedes di Nico Rosberg
Foto Morio, licenza CC BY-SA

qualche stagione, anche quello meno entusiasmante di tutti, e l’edizione 2013 non ha fatto eccezione.

A partire dalla prima fila le solite due velocissime Mercedes, seguite dal duo Red Bull e dalla Lotus di Raikkonen. Solo 6° Alonso; 22° Massa che non ha disputato le classifiche a causa di un incidente nelle prove libere del sabato mattina.

Alle 14 scattano le vetture per il primo dei 76 giri previsti.

La partenza è priva di emozioni, e le due Mercedes mantengono la testa della corsa, con Rosberg che tenta da subito un allungo. Poco più dietro Alonso è minaccioso nei confronti di Raikkonen ma la pista non presenta punti in cui la Ferrari riesca a superare la Lotus.

Nel corso dei giri la Ferrari sembra perdere molto terreno salvo riavvicinarsi poco dopo: i primi stanno cercando di gestire le gomme per effettuare solo due soste ai box.

Al 30° giro, dopo che tutti avevano già effettuato la prima sosta la Ferrari di Massa esce di pista violentemente con un incidente fotocopia di quello del sabato mattina: bloccaggio delle ruote posteriori che fanno perdere al brasiliano il controllo della vettura e che lo fanno toccare contro il gard rail, e facendolo schiantare contro le barriere della curva 1.

Il pilota brasiliano sta bene ma accusa qualche dolore al collo, gli altri piloti si accodano dietro la safety car.

A risultare svantaggiati sembrano essere i due piloti Mercedes, ma solo Hamilton perderà posizioni, rientrando dietro le due Red Bull.

Al 39’ giro si riparte, con un Hamilton aggressivo alle spalle di Webber, ma la Red Bull se la cava.

Al 42’ giro assistiamo al primo sorpasso della gara: all’uscita dal tunnel Perez ritarda il più possibile la staccata infilando il compagno di squadra Button. Splendido sorpasso per il pilota messicano.

Al 44’ giro sempre nello stesso punto Perez attacca Alonso che però taglia la chicane; Perez via radio reclama la posizione.

Al 46’ incidente tra Bianchi e Maldonado, con quest’ultimo che sbatte contro le barriere provocandone la rottura; bandiera rossa e gara sospesa per una ventina di minuti, nei quali arriva la conferma dei commissari di gara: Alonso deve cedere la posizione a Perez.

Le vetture ripartono dietro la safety car, e Alonso cerca di riprendersi subito la posizione, dovendo però desistere.

Tra il 51’ e il 59’ giro è Sutil a essere in gran spolvero superando prima Button e poi Alonso che sembra davvero non averne più.

Al 60’ però ecco di nuova la Safety car, costretta a uscire per un incidente tra Grosjean e Ricciardo.

Alla ripartenza è Perez a rischiare un nuovo intervento della Safety car, tentando un sorpasso a dir poco azzardato e tamponando Raikkonen, costretto a tornare ai box; terminerà la gara in decima posizione, mentre Perez, seppur con l’ala anteriore danneggiata sembra poter essere in grado di continuare.

Intanto al 71’ Alonso perde la posizione anche da Button; gara da incubo per lo spagnolo.

Al 74’ taglia la chicane Perez, che però si ritirerà poche curve dopo, non riusciva più a governare la vettura.

Al 78’ giro la parola fine alla peggior gara stagionale dal punto di vista delle emozioni.

Vince un finalmente solido Rosberg, seguito sul podio da Vettel e Webber. A seguire Hamilton, Sutil, Button, Alonso, Vergne, Di Resta e Raikkonen.

Gara da dimenticare per la rossa, che ora è distaccata di 41 punti dalla Red Bull; 29 sono invece i punti di distacco che ha Alonso da Vettel, leader solitario del mondiale.

Classifica Piloti:

Vettel 107, 

Raikkonen 86, 

Alonso 78,

Hamilton 62,

Webber 57,

Rosberg 47,

Massa 45,

Di Resta 28,

Grosjean 26,

Button 25,

Sutil 16,

Perez 12

Classifica Costruttori:

Red Bull 164

Ferrarri 123

Lotus 112,

Mercedes 109,

Force India 44,

McLaren 37,

Toro Rosso 12,

Sauber 5

Articolo di Andrea Bandini.


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