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Grandi idee per il sabato sera

Creato il 23 marzo 2012 da Oggimordo @OggiMordo

Grandi idee per il sabato seraIo e il Cavaliere Impavido abbiamo deciso di sposarci. Anzi, no. Prima che la Zitella corra a comprarsi uno...due...sei vestiti (una donna dovrà pur avere qualcosa tra cui scegliere), voglio rassicurarla: non mi sposo, non ora. Non devi comprare un abito di questa PE e nemmeno della prossima FW. Sulle stagioni successive, ne riparliamo.
Semplicemente, nel dubbio, abbiamo deciso di portarci avanti e di anticipare l'anticipabile, quindi...abbiamo cominciato il Corso Fidanzati.
Ragazzi, che esperienza. Non è per niente quello che mi aspettavo. Il corso dura sei settimane e nove sedute. Abbiamo scelto un corso di sabato sera, perché misteriosamente tutti i corsi nel raggio di 30 chilometri da casa nostra si tengono il martedì, sera in cui lui ha gli allenamenti a calcetto, per cui nisba (ci sono delle priorità).
Il corso del sabato, per ammissione degli organizzatori, è il corso degli "strani": gente che fa orari strani di lavoro, coppie che vengono da regioni diverse e si vedono solo nel week-end...
Abbiamo scelto un comune diverso dal nostro, per ridurre il rischio di incontrare qualcuno che conosciamo. Non lo abbiamo detto a nessuno, perché vorremmo evitare che mia madre si metta a stampare gli inviti di nascosto. E invece, appena ci sediamo la prima sera tàààc! incontriamo un ragazzo del paese vicino, che conosco solo di vista. Solo che viviamo in provincia, ci si conosce tutti, infatti lui conosce un mio amico e tutti l'hanno saputo subito. Apparte che non ci voleva un genio: i nostri amici ci vedono tutte le settimane e improvvisamente siamo spariti. A casa mia, il motivo è questo o lei è incinta. E ci si prende sempre.
Detto questo, il corso, come contenuto, si rivela meglio del previsto: mi aspettavo una cosa super-bigotta del tipo "niente sesso prima del matrimonio, niente convivenza, questo no, questo no..." e invece. Invece il nostro Parroco, che si è meritato il soprannome Don Di-Palo-In-Frasca per la sua incapacità di seguire un filo logico nel discorso e di concludere una frase, è molto open. Dopo quindici minuti di discorso della prima seduta aveva detto "sesso-erotico-sessuale-fisico-scambio" almeno dieci volte.  Una volta una ragazza gli ha detto candidamente che lei era lì solo perché il suo fidanzato ci teneva, mentre lei era "abbastanza atea" (ipse dixit) e lui non si è scomposto. Lo adoro.
Insieme a Don Coerenza ci sono due coppie-guida. Guida non nel senso che dovremmo imitarle, ma nel senso che con la loro presenza dovrebbero aiutarti a dare risposta alle tue domande. La coppia numero due è abbastanza giovane e ha tre figli. Da loro stiamo imparando che avere tre figli è impegnativo, infatti uno dei due manca sempre perché è a casa con la truppa. La coppia numero uno mi fa paura. Hanno sui cinquant'anni e si siedono alla destra e alla sinistra di Don-Di-Palo-In-Frasca, come i ladroni sulla croce.
Nel mio film mentale lui è un bancario, io credevo che ci fosse solo al Paesello una figura del genere, e invece scopro che uno come lui c'è ovunque: il maneggione, quello che ha le mani in pasta, che manipola il povero parroco di turno come vuole, insomma, quello che ha in mano i soldi. Lei invece potrebbe essere una professoressa, forse delle scuole medie. Durante la preghiera io prego sempre per i suoi poveri studenti: Dio fa' che domani non venga loro voglia di metterle una tarantola su per il...
Perché? Lei, lei che partecipa al corso ad ogni edizione, mentre il Predicatore parla PRENDE APPUNTI. Ma che cazzo scrivi che ne sai più di lui? In più, ci ha gentilmente reso partecipi (solo io e lui) di questa simpatica statistica per cui ad ogni corso c'è qualcuno che si lascia prima della fine. E siccome siamo gli unici a non avere fissato una data...tiè, piccola professoressa baffuta! Io le riconosco solo il merito di cercare di stimolare la conversazione dopo la cazzabubbola vagheggiante di Don Perdo il Filo.
Perché qui subentra il secondo problema: noi partecipanti siamo reattivi come le statue dell'Isola di Pasqua del film Rapa Nui, in sostanza dei monoliti. Nessuno vuole mai dire niente. Passiamo il tempo a fissare gli altri sperando che parlino. Questo, putroppo per loro, mi dà molto tempo per osservarli. L'ultima seduta l'ho passata a pensare a questo post.
Procederò ora a illustrarvi brevemente di come si compone la cumpa. Dieci coppie, di età media sui 30 anni, con qualche uomo tendente ai 40 e un paio di ragazze verso i 25. Tutti della zona tranne pochi elementi. La perifrasi che il Cavaliere Impavido ha usato dopo la prima seduta è: una manica di paolotti. Paolotti = un mix tra sfigato, bigotto, ingenuo, inesperto, con una forte componente religiosa. Fino all'outing della ragazza di cui sopra, sembrava che tutti avessero fatto il catechista, l'educatore all'oratorio, la controfigura nella via crucis del venerdì santo, il chierichetto advanced... Io e il mio compare ci sentivamo due alieni. Tanto è vero che stiamo seriamente riflettendo sulla possibilità di sposarci solo in comune, ma di questo se ne parlerà in altra sede. Tutti santi, ma nessuno che apre la bocca per dire la sua, MAI. Le nostre discussioni sono talmente animate che l'interrogazione di chimica organica alle superiori sembra una puntata di Jersey Shore.
Eppoi c'è l'aspetto stilistico. Come direbbe Mariah: Jesus! Io capisco che il sabato sera siamo tutti stanchi, ma a casa mia vige ancora la legge del vestito bello del week-end. Lo so che fa molto provinciale, ma cazzo, siamo in provincia! Forse per uscire da questa provincialità, il dress code di 9 coppie su 10 è: tuta e scarpe da tennis. Non sneaker, scarpe da tennis. E quando dico "tuta", intendo quella che io indosso solo a casa, di felpa, quella che farebbe sembrare le tute di ciniglia della Ventura degli abiti da sera. La perla è la fascia per capelli giallo evidenziatore che io non userei nemmeno per la mattina in bagno. Cazzo, mi brucerei la retina! Indovinate che è l'unica che indossa i tacchi? E gli unici due senza tuta? Esatto. Fieri di esserlo, aggiungerei. E il più bello? Sì, il Cavaliere Impavido. Cosa ci posso fare? Lui è bello da far paura, anche quando gli cala la palpebra, anche quando devo dargli i pizzicotti per tenerlo sveglio, anche quando non sa i comandamenti, anche quando devo coprire i suoi sussurri perché fa commenti sugli altri partecipanti a non-troppo-bassa voce. Vi riporto la sua analisi socio-antropologica sulle altre coppie:
- il boss e la donna del boss: lui quaranta lei venticinque, lui della zona lei rumena, lui ha una faccia da mafioso, lei è evidentemente la donna a cui lui farà avere un permesso di soggiorno per esercitare la professione. L'ultima volta lui aveva una stampella per una fantomatica distorsione alla caviglia. Noi non ci abbiamo creduto e sosteniamo che lo abbiano picchiato per questioni di droga. Brutte cose.
- Stanlio & Ollio, o meglio Ollio e Ollio, viste le figure esili dei due. Lui sembra "Stanlio che si è mangiato Ollio", ha la stessa faccia da idiota, e un leggero difetto di pronuncia per le r, s, ch, sc e ogni consonante che vi venga in mente. L'ultima volta ha letto un brano a 3 metri da me e io ho sentito "chhgwo ghsaudfh-slfr-svb svdf slf biv-oh." Eeeeh?
- Puglia e Puglia: come ci tengono a farci sapere ogni volta, sono pugliesi. Non che il leggero accento ci permetterebbe di dimenticarlo. Sono due pulcini implumi che credevano di trovare degli amici al corso fidanzati. Qui, nella Brianza diffidente? Nel regno della Lega? Sono tanto ingenui quanto teneri. Si tengono a manina per tutta puntata, si sorridono mentre si guardano... dopo che avranno fatto sesso sarà un'altra cosa.
- Aquila & Mortimer: la prima sera lui ci ha commosso raccontandoci che quando loro si sono conosciuti, lei è rimasta sotto le macerie del terremoto dell'Aquila. Una storia strappalacrime, che prometteva bene. Invece lui aveva solo questo da dire e per tutte le altre volte ha fissato il nulla, mentre il suo sguardo diceva che stava inseguendo il suo criceto nel cervello. Lei è molto bella, ma è talmente pallida che il Cavaliere Impavido ha detto che io in confronto sono abbronzata. E, credetemi, io sono bianca come lo sfondo di questa pagina. Beh, lei è verde. Credo che abbia la pelle trasparente e quello che vediamo è il colore del suo plasma. E ha la stessa vitalità.
- i Contraddiction: lui educatore in Parrocchia, lei è l' "abbastanza atea" di prima. Se sopravvivono alla decisione di come educare il primo figlio, è fatta.
- la Brutta e il Dottore: non c'è niente da dire, lei è brutta. Brutta, brutta, brutta.E lui potrebbe fare il dottore di famiglia, capito il tipo? Maglioncino girocollo beige melangé (magari di cachemire), camicia azzurra, hogan da uomo...il fatto che lei sia brutta si poteva sorpassare, ma che lui indossi le Hogan proprio no!
Gli altri non hanno segni evidenti da rimarcare, tranne che c'è una preoccupante tendenza nelle donne around 30 a perdere il controllo del loro fondoschiena. Ci sono almeno 3 ragazze montate a cazzo: taglia 42 sopra e 46/48 sotto. Una è tutta 50, praticamente un boiler inguainato nella felpa. Ragazze, vogliamo fare qualcosa per frenare il tracollo fisico che sta già avanzando?  È inutile ammazzarsi di tapis-roulant tra dieci anni, accusando gli strascichi della gravidanza per quei panettoni al posto delle chiappe. Fate qualcosa adesso, cazzo! Se dimagrite tra dieci anni vi avanzerà abbastanza pelle da rivestire una poltrona. La cosa è talmente evidente che anche Don Frangetta ha accennato la cosa in uno dei suoi sermoni :" E' peccato comprare trucchi e vestiti? NO, se lo fate per vostro marito/moglie. E tenetevi un attimino!"
La caratteristica comune, che ci contraddistingue tutti (me inclusa) è, come dicevo sopra, l'intensa partecipazione alle discussioni post-supercazzola del Prete. Diciamo che le conversazioni sono più o meno tutte così:
"Voi cosa ne pensate?"
"
"
Ecco.
Alcuni roteano talmente tanto gli occhi che potrebbero entrare al Cirque du Soleil come acrobati.
Nonostante questo, il corso ha l'aspetto positivo di spingere me e il Cavaliere Impavido a un confronto su temi finora mai esplorati, tipo "Quanti figli vuoi?", "E' ovvio che TU cambierai i pannolini", "Tieni tua madre lontano da casa nostra" e "Ma tuo padre può entrare se porta da mangiare". Suo padre è cuoco, nda.
La parte più importante di ogni serata è la fine, decretata dalla domanda simbolo, riassuntiva del pensiero generale di tutti, significativa dell'intensa partecipazione e del coinvolgimento profondo da cui siamo animati, pronunciata da Don Di-Palo-In-Frasca, ovvero:
"Chi fa la torta la prossima volta?"


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COMMENTI (1)

Da nictrecinque42
Inviato il 25 marzo a 12:50
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Carissima fidanzata del Cavaliere Impavido, è domenica, mia moglie è a Messa ed io ho un po' di tempo per "cazzeggiare" su Paperblog... Ho letto il tuo bel post e mi è venuta voglia di commentarlo perché ai miei tempi (e già, io sono un vecchietto sposato da 43 anni!) i corsi prematrimoniali non esistevano e, forse, il fatto che ci siano è una delle ragioni per cui oggi ci si sposa così poco. Noi ci si maritava per due sole ragioni: o perché ci si voleva bene o per interesse. Altre cavolate psicologiche non ce n'erano. Bene. Il tuo post mi è piaciuto perché anch'io penso di avere senso dell'humour e, quando lo individuo in qualcun altro diverso da me, mi sento in dovere di segnalarlo in giro. Sai scrivere molto bene anche. E questo non è automatico, te lo assicuro. Dunque eccoti i miei complimenti sinceri. Termino, però, con una tiratina di orecchie. E non darmi del puritano fuori dal tempo perché non lo sono affatto. La mia domanda è: perché voi donne di oggi, moderne ed emancipate, dovete infarcire i vostri discorsi e i vostri scritti, col termine "cazzo", "coglioni" eccetera? Lasciate questo linguaggio "moderno" ai ragazzotti con difficoltà di parola e forse la vostra femminilità ne verrà esaltata. Tu, ripeto, sai scrivere alla grande, hai humour, non perdi il filo e i tuoi post non hanno bisogno di questi mezzucci per piacere alla gente. Sono convinto che i tuoi scritti ci guadagnerebbero. Scusa la sincerità e prendi le mie parole nel verso giusto. Io seguo sempre Zelig alla Tv e provo fastidio quando artiste brave si esprimono con un linguaggio troppo sguaiato. Strappare una risata in quel modo lo trovo banale e riduttivo della loro intelligenza. Cordialissimi saluti e ancora complimenti. Nicola