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Grazie ai nostri post qualcuno s'è occupato di loro. Ma ora ci vietano di parlare delle clochard Andaloro

Creato il 19 febbraio 2016 da Romafaschifo
Grazie ai nostri post qualcuno s'è occupato di loro. Ma ora ci vietano di parlare delle clochard AndaloroQualche giorno fa è successa una cosa strana. Ci ha scritto una signora, cortesissima ma ferma, e ci ha chiesto di togliere ogni foto delle Sorelle Andaloro, le famose clochard che la Giunta Marino era riuscita, dopo anni di abbandono in Piazza dei Cinquecento, a condurre in un istituto e che, dopo qualche mese, sono immancabilmente fuoriuscite dall'istituto (d'altro canto le nostre leggi impediscono il ricovero coatto) andando a abitare in altre zone della città.

Da quando sono tornate in giro, come ovvio, molti lettori ci hanno avvisato, sollecitato a parlarne e inviato immagini. Le abbiamo pubblicate perché la pubblicazione delle precedenti erano state proprio il volano che aveva consigliato all'amministrazione di occuparsi del problema. Della serie: guardate cosa ha pubblicato Roma fa Schifo, famo qualcosa. E infatti l'amministrazione, grazie anche alla nostra pressione, qualcosa fece e con qualità (seppur non con efficacia).

Ebbene ora è vietato parlarne. La persona che ha preso in tutela le sorelle ci ha impedito di parlarne. Ha detto che dobbiamo rispettarne la privacy. Poco importa che siano accampate su suolo pubblico. Poco importa che questo significhi di fatto censurare le segnalazioni dei nostri lettori (il diritto alla privacy travalica il diritto di cronaca? Parliamone), poco importa - soprattutto - come spiega perfettamente questo articolo di Metro, che l'esposizione mediatica che oggi si cerca di scongiurare è stata proprio la causa grazie alla quali qualcuno si è finalmente occupato di loro e le ha affidato un'amministratrice di sostegno. 

Si tratta, banalmente, dell'ennesima assurdità tutta romana. Una città che, orgogliosamente e caparbiamente, va al contrario.

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