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Guida di sopravvivenza per italiani a Praga

Creato il 09 dicembre 2011 da Lbolognini

Italiani e Praga, spaghetti e orologi astronomici. Non c’è dubbio: gli italiani adorano Praga; in primavera, appena la neve si scioglie sui valichi alpini, arrivano in orde urlanti, coi loro occhiali da sole e abbigliamento invernale buono per una scalata al Monte Bianco. Gli italiani si lagnano spesso, solitamente si muovono in branchi, e vanno in giro per il mondo pensando che l’Italia sia il migliore dei mondi possibili: dei patrioti con valigia che si stimano poco quando si esaminano ma moltissimo quando si confrontano. Quel che segue è un vademecum che dovrebbero aiutare gli italiani a sopravvivere il loro breve soggiorno al di fuori del Belpaese e, si spera, a ridurre le loro lamentele a un minimo tollerabile: i cechi ve ne saranno grati.

Sicuramente la mamma vi cucina sempre la pasta perfettamente al dente. Nonostante la situazione generale del cibo a Praga sia in costante miglioramento la filosofia al dente non ha esattamente fatto passi da gigante; la maggior parte della pasta che viene servita dai ristoranti di Praga è servita a tempo di record ed è ovviamente precotta. Dopotutto gli spaghetti al ketchup e fontina (che gli italiani non mangerebbero neanche se fosse l’unico cibo a Guantanamo) era il piatto italiano di punta fino a non troppo tempo fa. Ma una speranza c’è: per fortuna il Sig. Aldo Cicala (Trattoria Cicala, Zitna 43, Praga 1), un romano verace che mise piede in Cecoslovacchia molto tempo fa gestisce da anni una tipica trattoria come se ne trovano a Trastevere e alla richiesta di una pasta alla gricia, pur inarcando leggermente il sopracciglio come a controllare di aver capito bene, passerà l’ordine alla cucina portandovi una pasta perfettamente al dente. Questo è l’unico posto fuori dall’Italia dove ho trovato chiaramente indicato sul menù che la carbonara viene fatta senza panna e che se siete davvero così perversi da volerla con la panna dovrete farvi forza e chiederlo esplicitamente! Naturalmente il Sig. Cicala vi fulminerà con uno sguardo alla Clint Eastwood e forse dovrete ritenervi fortunati se non vi farà pagare l’affronto con la vostra vita.

Il primo giorno vi sveglierete a Praga ci metterete poco a rendervi conto che siete capitato all’inferno del caffè. Non solo qui il caffè non è buono come in Italia, ma i bar usano un vocabolario completamente diverso. Il menù è ricco di trappole che sembrano quel che vuoi ma non lo sono. Stai attento italiano! Quì il latte è in realtà un caffèlatte, l’espresso somiglia più a un brodo e il cappuccino è meccanicamente costruito con latte pre-riscaladto cui la schiuma viene aggiunta con un cucchiaio! Bleah! Quello che volete qui è chiamato piccolo o magari nei luoghi in cui sanno di che si tratta potrete chiedere un ristretto. Se anche il caffè sarà cattivo almeno l’avrete finito in un sorso, ingurgitato come uno sciroppo cattivo, o magari potrete allungarlo col latte servito sempre insieme all’espresso. Fortunatamente però, anche a Praga ci sono dei posti dove vi sentirete come a casa come Dum Kavy (Jirechova, Praga 7), Cerstve Prazena Kava e Kaficko (Truhlarska, Praga 1, dietro il centro commerciale Palladium), Coffee Lounge (Plaska, Praga 1) o Al Cafetero (Blanicka, Praga 2) tutti bar che servono ottimi caffè alla pari se non meglio che in Italia.

Come per il caffè, il pane è un’altra cosa su cui gli italiani troveranno difficile non lamentarsi a Praga e questo perché in Italia l’unico pane che vale la pena mangiare è il pane bianco, che qui esiste, ma è usato a colazione e disprezzato per il resto della giornata. Chiedendo una baguette nella maggior parte dei ristoranti potrebbe essere rischioso: nel migliore dei casi vi porteranno una specie di bruschetta con aglio e burro e nel peggiore vi faranno un panino. Preparatevi al peggio, chiedete esplicitamente pane bianco, trattenete il respiro e cercate di accontentarvi qualsiasi cosa vi portino; e se state mangiando qualcosa con le patate non stupitevi se il cameriere vi crederà fuori di testa a mangiare pane e patate insieme!

Ma cosa succede se non avete pianificato per bene la vostra luna di miele e la vostra squadra del cuore gioca un partitone mentre vi trovate a Praga!? Kde muzu videt partita?! Calcio, Milan, Juve, il senso della vita, comprend?! Dove si può andare a tifare e soffrire insieme agli altri vostri fratelli di fede calcistica? La cosa migliore è provare al Ristorante Pizzeria Gusto (Vinohradska 83, Praga 2) e chiedere se c’è la partita nella sala sotterranea; la pizza di Gusto è buona, e Paolo, il proprietario, probabilmente sarà lì a tifare insieme a voi.

Passeggiando tutto il giorno per Praga a un certo punto vi verrà la tentazione di utilizzare i mezzi pubblici. Questa potrebbe anche essere l’esperienza più significativa che vivrete quì: una lezioncina di educazione civica dai cechi. Sia i tram che la metro sono di solito in orario: il dipartimento dei trasporto fa tutto il possibile a garantire un servizio affidabile e, come risultato, sono tante le persone che usano i trasporti pubblici a Praga. Ma la lezione più importante di tutte è che dovrete procurarvi il biglietto. I controlli qui sono frequenti e se i comunisti mangiavano i bambini, i controllori del trasporto pubblico, come vampiri, adorano il sangue fresco dei turisti. Fidatevi di me: non vi conviene discutere con queste persone, il biglietto giornaliero costa poco (circa 5 euro), non ci sono scuse per non comprarlo. I biglietti si trovano nelle metro e dai tabacchini e si chiamano jizdenka.

Per quanto mi piacerebbe farmeli piacere e bere quasi a chilometri zero, i vini moravi non sono buoni come quelli italiani, ma sono quasi altrettanto costosi. Fidatevi delle persone che affermano il contrario a vostro rischio e pericolo e ricordatevi che, almeno in Boemia, siete nel Paese della birra. Evitate il vino della casa a ogni costo: c’è un motivo per cui gli indigeni lo accompagnano sempre ad abbondante acqua.

Lo so, lo so, in Italia ogni ordine è un’eccezione e il menù è utilizzato solo a mo’ d’ispirazione. Posso avere questo senza quello, e quello senza aglio e aggiungere un po’ di quell’altro, e il caffè in tazza grande, in vetro, etc… Ve lo dico nel modo più chiaro possibile: NON CHIEDETE VARIAZIONI AL MENU’. Non è che sia impossibile trovare il cameriere che cerchi di accontentarvi ma la maggior parte ignorerà quel che avete chiesto portandovi quel che è scritto sul menù oppure vi sorprenderà con qualche interpretazione creativa di quel che avete chiesto e che non sarà quel che volevate.

Per ultimo ma non meno importante un piccolo consiglio di stile al popolo che farebbe sentire Oscar Wilde fuori moda: se vi invitano in una casa ceca, per una festa o una cena, ci sono due regole da rispettare: uno è portarsi da bere, l’altro è di togliersi le scarpe … per cui assicuratevi di non avere buchi nei calzini!

Arrivederci!


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