Ho visto cose: 1921 - Il mistero di Rookford

1921 - Il mistero di Rookford
Del 2011, diretto da Nick Murphy, scritto da Nick Murphy e Stephen Volk.
Con: Rebecca Hall, Dominic West e Imelda Staunton.
Regno Unito - 107 minuti - Thriller, horror
Trailer italiano  -  IMDB  -  Wikipedia
Inghilterra, primi anni '20. In una scuola di campagna si consuma un inspiegabile delitto. Per indagare sullo strano accaduto viene chiamata Florence, una donna estremamente intelligente e razionale dal pragmatismo scientista. 
Molti ragazzi parlano di apparizioni di un enigmatico fantasma, dicerie avvalorate dalle foto fatte al cadavere del ragazzo ucciso in cui sullo sfondo si scorge una misteriosa figura sfocata. Quando Florence crede di aver confutato la presenza del soprannaturale nella faccenda, dovrà vedersela con un essere ultraterreno che abbatterà tutte le sue credenze razionali. E se i fantasmi esistessero davvero? 
Io magari faccio la gajarda, ma in realtà sono una che si spaventa molta facilmente: questo non è il film più terrificante che abbia visto, ma il suo lavoro è in grado di farlo. L’ho pure visto mentre stavo crollando dal sonno, ma la curiosità ha fatto il suo dovere e mi ha tenuta sveglia fino alla fine. 
Quello che mi è piaciuto, andando oltre alla sceneggiatura intrigante seppur con qualche falla e ai comportamenti discutibili della protagonista, è come le atmosfere escano dal loro ruolo di sfondo e diventino forti quanto un personaggio principale. Per quanto gli altri attori siano molto bravi (Staunton sopra tutti) e la protagonista non mi abbia convinto a pieno nei suoi cambi repentini d’atteggiamento, ho trovato delizioso come i luoghi in cui è ambientato il film ti spronino a non premere Stop sul telecomando; questo è uno dei pochi casi in cui ho guardato un film spinta più dalle scelte di fotografia che dalle parole (e sapete quanto siano importanti in questo posto!). 
Le luci e le ombre, gli scricchiolii e il silenzio, la paura che non arriva sempre a farti sussultare nel momento in cui te lo aspetteresti: si torna alla base del cinema di genere riducendo al minimo necessario gli effetti digitali e provocando un senso d'inquietudine nello spettatore.
Non si tratta di novità pura – nelle scene che spaventano di più ci si accorge di quando il motivo di base sia sempre il solito, non l'ho visto da sola e a tutti è saltato in mente il paragone con The Others – ma, nonostante a tratti il film rallentasse, sono arrivata al finale con l’impressione che le cose non stessero affatto andando come avrei previsto e questo mi piace. 
Il voto finale è un 7, con un meno: un film elegante demolito un po’ dalla sceneggiatura arrancante – personaggi di dubbia utilità e loro sconvolgimento caratteriale da metà film in poi – che deve ringraziare molto la sua estetica vagamente vittoriana.
Gli do un 7-, per l'atmosfera e per la tensione emotiva.

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