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Hunger Games – Gary Ross

Creato il 26 giugno 2013 da Maxscorda @MaxScorda

26 giugno 2013 Lascia un commento

Hunger Games
Sia chiaro, non e’ che stia qui a fare il fenomeno pero’ quando lessi il soggetto di "Hunger Games", spostai la visione a data da destinarsi, magari in tempi di crisi perche’ di gente coinvolta in gare per la propria sopravvivenza, ne ho vista ma soprattutto letta a bizzeffe.
Lasciamo stare i romanzi ma il tizio che deve uscirne vivo davanti ad una telecamera ha almeno due illustri predecessori, "The Running man" con Schwarzenegger e il recente e giapponesissimo "Battle Royale", soprattutto quest’ultimo decisamente affine nel concept se si toglie tutta la fuffa di contorno.
In un futuro piu’ o meno remoto, i ricchi padroni, cattivi, stupidi, insensibili, sfruttatori e malvagi, obbligano il proletariato a dare in sacrificio i loro figli per un gioco mortale che ogni anno decidera’ il destino di 24 ragazzi dei quali solo uno riuscira’ a salvarsi. Katniss, tanto bella quando abile arciere, si offrira’ al posto della sorellina estratta a sorte ed iniziano le danze. 
La trama come detto, e’ strabusata ma resta efficace e del resto tanto successo presso i piu’ giovani, dimostra che un’idea vincente resiste anche nel tempo. Lasciamo ai fini psicologi comprendere quale meccanismo sottenda tanto fascino, limitiamoci a dire che funziona.
Certo e’ che la riproposizione futuribile in chiave marxista della lotta di classe, poteva trovare qualcosa di piu’ originale della nobilta’ francese poco prima della rivoluzione perche’ francamente di marieantoniette che offrono brioche al popolo affamato, se ne sono gia’ viste sin troppe. Il "Rollerball" di Jewison ha in se’ basi ben piu’ solide, tanto per restare negli illustri predecessori e a ben vedere padri ideologici.
Ad ogni modo lo ammetto, funziona anche il film. Ross ha girato in vita sua poco ma maneggia la storia con sapienza, non straborda, non cerca l’effettaccio, resta patetico quel tanto che basta per la lacrimuccia ma non se ne approfitta. Il merito va condiviso anche coi suoi attori, bei nomi sui quali primeggia la protagonista, la brava Jennifer Lawrence che ha il merito di caratterizzare una ragazza resa forte dalla vita ingiusta che come tutti ha paura ma col coraggio e l’intelligenza di esserne consapevole. La Lawrence gestisce il suo personaggio con grande equilibrio trasmettendo con esattezza lo stato d’animo che meglio la definisce e che ci si aspetta e anche il fisico di sana e robusta figlia del popolo, aiuta la rappresentazione.
Prodotto per ragazzini che non scontenta anche chi ne ha viste un po’ di piu’, quindi va bene, aspettiamo il seguito.

Scheda IMDB


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