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I 5 motivi per cui la Metro C gira mezza deserta. E il perché metterla in discussione adesso è una vera pazzia

Creato il 22 novembre 2014 da Romafaschifo
I 5 motivi per cui la Metro C gira mezza deserta. E il perché metterla in discussione adesso è una vera pazzia
Non è tanto la chiusura prima del tramonto propedeutica al completamento dei lavori, non è tanto per la frequenza programmata "teoricamente" insufficiente ma praticamente sovradimensionata, non è tanto la tratta coperta... Anzi, la tratta è ottimale, sta li proprio dove serve, proprio dove c'è forte domanda. Ci sono però già altri esempi che dimostrano perché le tratte coperte dal ferro non vanno mai sovrapposte da quelle su gomma, seppur per brevi e frazionati tratti.
Non stiamo ad elencarli, anche perché molti col passare degli anni sono stati finalmente corretti prediligendo il ferro.Se ci sono dei doppioni, le persone semplicemente usano il mezzo più pratico, e purtroppo per molti, visto che glie ne viene data la possibilità, "pratico" significa sopratutto "gratuito". Per altri invece significa non cambiare abitudini, per altri ancora invece significa non fare 250 metri in più a piedi perché tanto la fermata bus sta sotto al portone.La mappa sopra mostra in sovrapposizione: metro C, 105, 106, 50, Roma-Giardinetti. Dando un'occhiata poco attenta non si distingue una linea dall'altra. Una specie di solco calcato a matita più o meno forte in base a quante linee si sovrappongono. È uno spezzatino pazzesco di linee che non solo coprono la stessa direttrice, ma viaggiano addirittura sulla stessa strada, linee di cui su una sola - una sola! - si è in qualche modo costretti al pagamento del biglietto: la metro C. Il resto è gentile omaggio della ditta.Abbiamo la 105 da Grotte Celoni a Termini, che quando non si infogna nel traffico di Porta Maggiore è abbastanza frequente e con comodi bus snodati, qui i verificatori li vedi al massimo da Via Gioberti a Termini, quindi appetibilissima per molti. La Roma Giardinetti, appunto, da Termini Laziali a Giardinetti, che trova la sua naturale prosecuzione della tratta su ferro abbandonata da Giardinetti a Pantano con la 106. La Roma Giardinetti è una ferrovia oramai strutturata come tranvia, con fermate in strada e passaggi a livello senza barriere. Lenta si, lentissima, ma anche con quasi zero tornelli (i pochi esistenti sono molto meno efficaci di quelli che stanno in metro), zero controllo accessi, gratuita praticamente. Quindi appetibilissima pure questa.Niente controlli per 105, 106 e Roma Giardinetti come dicevo. Ma pure per la nuova 50. Quest'ultima, la 50 express circolare da Parco Centocelle a Termini, è addirittura sovradimensionata: in orario di punta partono ogni 11 minuti squadre di 5 vetture (tutte insieme) da 100 passeggeri l'una generando una capacità di trasporto superiore ai 2000 passeggeri l'ora perché doveva servire a traghettare le previste orde di persone provenienti dalla C da Centocelle a Termini. Plotoni di 50 express su e giù per la Casilina, dove solo la prima vettura raccoglie qualcuno, e le altre, vuote, gli fanno il codazzo.Non stiamo criticando il progetto della C. La linea sta lì proprio dove doveva stare ed è assurdo metterla in discussione perché ora è poco frequentata visto che stiamo dimostrato che è ovvio che lo sia, ma i flussi di viaggiatori vanno in un certo modo "convogliati", costretti quasi ad adoperare il sistema più capace ed efficiente, ovvero quello nuovo, su ferro: la metro C. I doppioni andavano eliminati da subito. Probabilmente non è stato fatto proprio per evitare disorientamenti iniziali o saturazioni inaspettate della nuova metropolitana. Ma ora i tempi sono più che maturi per falciare il trasporto su gomma almeno in quella tratta dove coesiste col ferro. Queste risorse così recuperate potrebbero essere benissimo utilizzate per rimpiazzare la C nei precoci orari di chiusura, o per rinforzare le linee adduttrici perennemente sofferenti come ad esempio 409 e 451.1. LE LINEEE DOPPIONECome ben descritto nell'articolo qui sopra, la metro ha una concorrenza da parte di una pletora di linee: perché non si eliminano le linee doppione invece di tagliare linee essenziali in periferia?2. L'EVASIONE CHE FAVORISCE LE ALTRE SOLUZIONIQuesta concorrenza, poi, è addirittura sleale: sulla metro devi bene o male pagare, sulle altre linee, come di costume a Roma finché non si deciderà di cambiare registro, è tutto gratuito. 3. L'APERTURA FINO ALLE 18.30 E LA FREQUENZA RIDICOLALa metro è insensata in quanto tale: chiude alle 18.30. Chi va a lavorare non la può prendere perché sa che a ritorno non ce l'avrà, non può farci affidamento perché poi non potrà servirsene a ritorno. Dunque molta gente anche per questo resta all'auto e non passa al mezzo pubblico. 4. NESSUN INCROCIO CON ALTRE METROLa linea trasportisticamente non ha senso prima del suo arrivo a San Giovanni. O, meglio, a Colosseo. Solo a quel punto si innescherà l'effetto rete che porterà richiesta. Non prima5. NESSUN DISINCENTIVO A PRENDERE L'AUTO PRIVATAE' un problema generale, che non riguarda solo la Metro C. Riguarda invece tutto il trasporto pubblico. E suona un po così: fintanto che ci sarà spazio per la sosta selvaggia impunita, in questa città, a causa di un arredo urbano sballato e di multe rare come un quadrifoglio sulla tangenziale, allora l'utilizzo del mezzo pubblico sarà sempre marginale (le percentuali lo evidenziano chiaramente). Insomma, facendo un esempio terra terra, se il cittadino di Monteporzio Catone che è abituato a venire la mattina a lavoro a Roma in auto parcheggiando in doppia fila davanti al negozio continua ad essere impunito, difficilmente cambierà le sue abitudini e continuerà a fare così (per convenienza e per pigrizia), se invece questo cittadino impatta con una discontinuità, se per entrare nell'anello ferroviarioarriva la congestion charge, se la sua auto in seconda fila inizia ad essere multata con regolarità (magari tutti i santi giorni), succede che questo cittadino necessariamente deciderà di guardarsi in torno, scoprirà la Metro C, apprenderà che con 10 minuti potrà arrivare al park di scambio di Pantano Borghese e da li proseguire col mezzo pubblico. Moltiplicate questo per le centinaia di migliaia di persone che entrano in città ogni giorno e capite che se la Metro C è vuota non è colpa della Metro C ma di come è organizzata questa città. Cambiamola! (E mettiamoci a lavoro per far partire i cantieri della Metro D, piuttosto).(Ha collaborato Francesco - uno dei tanti autisti Atac che collabora con questo blog)

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