Magazine Opinioni
Con lo spread che va su e giù a seconda che se la Bce acquisti o meno titoli di stato e con gli indici azionari che salgono o scendono sulle dichiarazioni di questo o quel ministro o sottosegretario, ci avviamo a vivere quella che tutti hanno definito la settimana decisiva per la sorte dell'Euro.
Saranno giorni intensi e finalmente conosceremo quali sono realmente i tagli che la manovra messa a punto dal governo Monti e quanto ci costerà, alla nazione intera e a noi personalmente, il sacrificio da fare per far rimanere in vita la moneta unica.
Intanto le parole di Mario Monti, che parla in diretta televisiva da Bruxelless ( e l'immisione di liquidità delle banche centrali) sembrano aver instillato ottimismo tra gli operatori finanziari, o almeno tra quei pochi che si azzardano ad investire, dal momento che i volumi scambiati sono ancora più esegui che nei giorni scorsi. La borsa di Milano segna infatti un +3,7%, soprattutto grazie al rialzo dei titoli bancari, nonostante il nuovo avvertimento di Moody's che ha ieri prospettato un nuovo declassamento del settore.
Mi pare che in molti stia prevalendo il pensiero che "l'Italia è troppo grande per fallire, e che in qualche modo sarà salvata per non far saltare l'intera unine monetaria, il che può essere pure condivisibile, ma non sappiamo però in che modo sarà salvata, elemento non del tutto marginale e che potrebbe portare sorprese non piacevoli.
Quello che per ora si conosce della manovra Monti ha già messo in allarmi i sindacati, che sulle proposte di aumentare gli anni per la pensione di anzianità ed altre proprio non ci sentono e annunciano una lotta dura.
Del resto questa è sempre stata la loro posizione e sarebbe veramente strano che cambiassero opinione adesso, solo perché è cambiato il governo.
L'ostacolo è conosciuto, tanto che il governo si è mosso per tagliare almeno un po' i privilegi della "casta" della politica. La cosa che però sconcerta un poco è che mentre per quest'ultima si prevedono i tagli a partire dal 2012, perché i diritti acquisiti non si possono toccare, per tutti i normali cittadini i sacrifici cominciano da ieri, perché evidentemente essi non hanno mai acquisito dei diritti.
Il premier ci da ora appuntamento alla settimana prossima e noi non mancheremo di certo, perché è da Lunedì che si comincerà finalmente a fare sul serio.
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