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I Luoghi Comuni sulla Nostra Salute!

Da Lefashionmama @lefashionmama

Child girl eating watermelon isolated on white backgroundMa i metodi tradizionali della donna, quelle perle di saggezza che solo loro riescono a dispensare sono valide davvero?
In realtà, tutto queste un fondo di verità ce l’hanno, come confermano queste dieci perle di saggezza “salutiste” comprovate da altrettanti studi scientifici e scelte dal “Daily Mail” per dimostrare che non tutti i cliché sono poi così demodé.

1 – Una mela al giorno toglie il medico di torno
Mai proverbio si è rivelato più azzeccato, visto che uno studio dell’Università di Oxford ha dimostrato che, grazie all’elevata concentrazione di fibre solubili che spazzano via il colesterolo cattivo dalle arterie, una porzione quotidiana di questo biblico frutto riduce il rischio infarto ed ictus del 12%, senza contare i benefici sul sistema immunitario dati dalla presenza di antiossidanti come i flavonoidi. Altre ricerche hanno poi evidenziato come i fenoli e la quercetina contenuti nelle mele siano anche in grado di limitare l’incidenza di alcuni tipi di tumore.

2 – La gomma da masticare può bloccare l’intestino (se ingoiata)
Il riferimento non è ovviamente all’eventuale ingerimento occasionale (quello infatti non causa problemi) bensì a quello sistematico ogni volta che si mastica una gomma e che a lungo andare fa in modo che i pezzetti ingoiati si saldino insieme nello stomaco, formando un agglomerato di componenti noto con il nome di “bezoar” che, nei casi più gravi e dolorosi, può essere rimosso solo con l’intervento chirurgico.

3 – Contare le pecore aiuta a dormire
Fare qualcosa di assolutamente noioso e ripetitivo concilia la mente ad entrare in uno stato di quiete, ovvero a non essere disturbata da pensieri o preoccupazioni. «Il trucco sta però nel contare sempre le stesse due o tre pecore che entrano ed escono dal famoso recinto – spiega il dottor Neil Stanley, esperto nella cura del sonno – e non di arrivare alle classiche 100, per evitare che il lavoro per la mente diventi troppo duro».

4 – I chiodi di garofano fanno passare il mal di denti
Un rimedio della nonna quantomai efficace, sebbene con le dovute precauzioni: accertate infatti le proprietà antibatteriche, anti infiammatorie e anestetizzanti di chiodi e olio di garofano, è però altrettanto vero che il sollievo effettivamente procurato è solo temporaneo «mentre l’applicazione dell’olio di garofano sulle gengive potrebbe scatenare bruciori e piccole ulcere», avverte il dentista londinese Charlie Ferber, che invita a ricorrere al trattamento solo in caso di emergenza.

5 – Non mangiare il cibo caduto per terra
Se non volete fare incetta di batteri (dall’E.coli allo stafilococco) meglio lasciare dov’è il cibo caduto sul pavimento, spiegano i ricercatori della Aston University, sebbene nel loro studio venga sottolineato che è comunque il tempo di permanenza del cibo a terra a giocare un ruolo chiave nel trasferimento batterico: in altre parole, tre secondi o trenta fanno un’enorme differenza.

6 – Il brodo di pollo aiuta a curare l’influenza
Rimedio casalingo per eccellenza, nonché fra i pochi a funzionare davvero, come spiega una ricerca pubblicata sull’American Journal of Therapeutics, che identifica nella carnosina la sostanza in grado di aiutare il sistema immunitario a contrastare i primi sintomi dell’influenza, mentre l’impiego di sale e spezie (come ad esempio l’aglio, dalle riconosciute proprietà antivirali e antibatteriche) aumenterebbe anche la produzione di saliva, alleviando così il fastidio del naso chiuso.

7 – Violente nausee mattutine? E’ una femmina
A sostenere questo antico detto popolare è uno studio dell’Università di Washington, in base al quale le donne in attesa ricoverate in ospedale a causa di nausea e vomito per un periodo di tempo superiore ai tre giorni hanno l’80% di probabilità in più di mettere al mondo una bambina e il motivo potrebbe essere legato ad una maggiore produzione di gonadotropina (l’ormone che scatena la nausea), in genere associato appunto ai feti femmina (mai come in questo caso però l’argomento si presta a numerose eccezioni: chiedere conferma a Kate Middleton e alle sue devastanti nausee mattutine mentre aspettava il primo figlio George, anche se con il secondo potrebbe rifarsi e dare alla luce una bimba)

8 – Voglia di banane? E’ un maschio
Se una donna incinta fa quotidiana incetta di banane, le probabilità di avere un figlio maschio aumenterebbero del 56% rispetto al 45% di chi invece segue una dieta diversa, spiegano i ricercatori dell’Università di Oxford, che identificano nell’aumento dei livelli di potassio generato dal consumo di banane la possibile causa di tale legame, sebbene non sia ancora ben chiaro come tale minerale possa realmente influenzare il sesso del nascituro.

9 – Le carote migliorano la vista notturna
Pur non essendo ancora ben chiaro quante carote vadano mangiate per ottenere tale beneficio visivo, uno studio dell’Università di Southampton ha identificato nell’elevata concentrazione di betacarotene (che l’organismo converte in vitamina A, fondamentale per la visione notturna) la possibile spiegazione del postulato, mentre un secondo studio, questa volta dell’Erasmus Medical Centre di Rotterdam, ha scoperto che il mix fra betacarotene, vitamina C e zinco (ovvero, tutte sostanze contenute nelle carote) riduce del 35% l’incidenza della degenerazione maculare causata dall’età.

10 – La pioggia può far venire il raffreddore
Niente di peggio dell’essere fradici ed infreddoliti per prendersi un malanno, conferma una ricerca dell’Università di Cardiff, testata grazie ad un gruppo di volontari, a cui è stato chiesto di tenere i piedi immersi in una bacinella di acqua gelata per 20 minuti (mentre un secondo gruppo li teneva in una bacinella vuota): tempo cinque giorni e quasi un terzo del campione “in ammollo” ha mostrato i primi sintomi del raffreddore, a differenza del 9% di quello all’asciutto. In realtà come questo avvenga è ancora poco chiaro, ma secondo una delle teorie più accreditate quando il corpo ha freddo tende a limitare l’afflusso di sangue alle estremità per conservare la temperatura corporea e quindi anche il naso resta al freddo, aumentando così il rischio di raffreddore.


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