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I MISTERI DELL'ANTICO EGITTO: La grande piramide e l'anello Luxor-Karnak

Creato il 13 ottobre 2013 da Dariosumer

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Sulle Piramidi sono stati scritti innumerevoli testi in tutte le lingue e per altrettanti argomenti, in particolare sulla Grande Piramide d'Egitto, la settima Meraviglia del mondo e l'unica Meraviglia a noi rimasta, chiamata anche "Piramide di Cheope", dal presunto nome del Faraone a cui sarebbe appartenuta.
Le sono stati assegnati ruoli che, ormai si è certi, non le competono, come quello di essere una "tomba" eretta da un misterioso Faraone e di cui non si è trovato mai traccia, oppure il ruolo di nascondiglio per i tesori degli antichi Egizi.
La Grande Piramide non è mai stata niente di tutto ciò e fu eretta, come ha scoperto il prof. Mario Pincherle di Ancona, per scopi altamente spirituali e per conservare antiche conoscenze che risalgono alla nascita della principale Civiltà, che sono nascoste all'interno di questa enorme costruzione.
Essa è alta quasi 150 metri, larga 230 ed è composta, nel suo guscio esterno, da più di 3 milioni di pietre calcaree di circa un metro cubo ognuna.
L'interno contiene il "Cuore", che il prof. Pincherle ha scoperto da circa un decennio, denominandolo "Zed", cioè l'antichissima Torre di "A.D.A.M.", costruita all'inizio della cosiddetta "Eta aurea", che la Bibbia chiama "Paradiso Terrestre".
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Immagine tratta dal volume "LO ZED" dell'Editrice FILELFO del prof. Mario Pincherle.
La torre "Zed", chiusa nella grande Piramide e il dispositivo a "legni corti" per il sollevamento degli immensi monoliti di granito.
Lo "Zed" è alto più di 60 metri ed è composto da circa 250 monoliti di puro granito, dalle dimensioni enormi e dal peso immane, che le più moderne gru non potrebbero mai sollevare. Il prof. Pincherle scoprì come furono spostati e che funzione svolgono.
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Lo Zed inserito come elemento sacro all'interno dei geroglifici, e anche tra l'Ankh e il bastone Uas, che significa energia vitale.
Fu tentata anche una colossale impresa, che avrebbe dovuto aprire le maestose pareti inclinate per mettere alla luce ciò che vi è contenuto, ma dopo un anno di intenso lavoro, condotto da alcune centinaia di operai, la Grande Piramide rimaneva praticamente inviolata.
Evidentemente la nostra mentalità non è ancora pronta ad avere la completa conoscenza degli antichi: lo "Zed" si aprirà all'Uomo soltanto se egli stesso si aprirà al Principio Cosmico Universale.
L'interesse per le caratteristiche della Piramide è relativamente recente, e gli studi a lei rivolti sono aumentati progressivamente.
Verso il 1850, il barone tedesco Reichenbach aveva realizzato un pendolo posto sopra un modellino della Grande Piramide, che escludeva ogni tipo di azione muscolare da parte dello sperimentatore. La cosa strana ed inspiegabile era che il pendolo si muoveva da solo. Il barone Reichenbach attribuì il fenomeno a una forza misteriosa, che chiamò "Yod".
Verso il 1905 il colonnello de Rochas riprese gli esperimenti di Reichenbach, e giunse ad accertare che le energie provenienti dalle forme non possono essere collegate allo spettro elettromagnetico conosciuto. Ma non andò oltre nei suoi tentativi e si accontentò di redigere un rapporto all'Accademia parigina delle scienze.
Questo rapporto rimase dimenticato fino al 1920, quando l'ingegnere Turenne, seguito dal fisico A. De Belizal e dai dottori L. Chaumery e P. A. Morel, ripresero le ricerche. De Belizal fece una strana constatazione: ricordò che l'archeologo Howard Carter, scopritore nel 1923 della celebre tomba di Tutankhamon, aveva trovato accanto al sarcofago del Faraone un particolare anello in ceramica, sul quale era incisa una strana figura, e se lo era tenuto con sè e lo aveva portato al dito.
Strano ma vero, fu il solo a salvarsi dalla famosa 'maledizione' che in poco tempo avrebbe causato la morte di 22 persone: tutti decessi prematuri o inspiegabili.
Il fisico De Belizal formulò pure una ragionevole ipotesi, ispirandosi ad un testo dell'abate T. Moreux. Secondo lui, la Casta Sacerdotale che celebrò i funerali di Tutankhamon conosceva il potere delle "onde da forma" e quello della particolare disposizione degli oggetti in una camera mortuaria: tutto sarebbe stato sistemato in modo che si potesse avere un'accurata protezione della mummia, contro eventuali profanazioni o furti.
De Belizal riprodusse l'anello e lo portò al dito per qualche mese. Coincidenza o no, la sua salute, dapprima cagionevole, migliorò sensibilmente e tutta la sua vita ne trasse beneficio.
Ebbe l'idea di compiere esperimenti su piante e animali, ottenendo buoni risultati. Battezzò il fenomeno con il nome di Luxor, paese vicino al quale fu fatta la scoperta della tomba, a metà strada con Karnak, e cominciò a studiarne sistematicamente le caratteristiche.
De Belizal, assieme ad un altro ricercatore francese chiamato con lo pseudonimo di 'Enel', giunse alla conclusione che l'architettura e persino la grafia di alcune civiltà antiche furono concepite per emettere particolari vibrazioni di energia. Linee, volumi, posizioni, orientazione, tutto sarebbe stato calcolato per generare un equilibrio ideale.
Non si trattò quindi semplicemente della Piramide di Cheope e del pendolo di Reichenbach.
Gli indagatori di tali fenomeni arrivarono a concludere di avere a che fare con minime applicazioni di un fenomeno molto più vasto delle forme materiali o dei volumi spaziali.
Nel 1959 un noto ingegnere cecoslovacco di nome Karel Drbal registrò all'ufficio brevetti di Praga una piramide di cartone, con le misure in scala della Grande Piramide.
Il brevetto fu registrato con il titolo: "Utensile per affilare lamette da barba", con le varie modalità d'uso. Ma l'uso di un modellino di Piramide fornisce diversi altri fenomeni inspiegabili dalla scienza ufficiale.
L'ingegnere cecoslovacco concluse che ogni evoluzione chimica, fisica, biologica della materia che si produca in un dato spazio vari in funzione della forma di questo spazio.
Il motivo lo si ignorava completamente, ma gli esperimenti dimostravano che utilizzando forme appropriate, in questo caso la piramide, si accelerava o rallentava il processo evolutivo.
Gli esperimenti continuarono negli anni '70 del secolo scorso, condotti da un gruppo di studiosi americani, effettuati utilizzando riproduzioni della piramide realizzate in cartone, legno, vetro, plastica e metalli, dei quali ci fu anche una produzione e vendita in grande quantità.
Il termine "Piramidologia" fu dato agli studi ed esperimenti condotti a fini scientifici con lo scopo di scoprire la misteriosa Energia della Piramide.
Dopo lunghi esperimenti si pensò che l'energia registrata all'interno di forme piramidali fosse causata da sconosciute particelle di corpuscoli subatomici, che vennero chiamati tachioni, con velocità superiore a quella della luce e quindi enormemente difficoltosi da studiare.
I risultati di tutti gli esperimenti portavano alla stessa conclusione: "nella piramide vi è una forza che sfida tutte le leggi della Scienza Ufficiale".
Gli esperimenti più pratici dimostrarono, ad esempio, che gli oggetti posti all'interno di una forma piramidale perdono parte del loro peso, che gli alimenti si disidratano perfettamente e migliorano sensibilmente il sapore, le lamette da rasoio vengono riaffilate perfettamente, i semi di qualsiasi pianta aumentano eccezionalmente le potenzialità di sviluppo vegetativo, producendo frutti più grandi e più concentrati; ma, più di tutti, l'effetto veramente prodigioso è quello dell'acqua, la quale risulta radicalmente trasformata con qualità terapeutiche sorprendenti, che possono superare qualsiasi tipo di medicinale chimico.
Tuttavia, i fenomeni della piramide sono comprensibili per mezzo della teoria del "Ritmo solare rotativo" di Guglielmo Marconi, che abbiamo descritto precedentemente (v.RitmoBioMagnetismo) e certamente era alla base della Conoscenza nell'antico Egitto, che in tal modo pone fine a tutti gli interrogativi che la scienza non ha mai potuto spiegare.

Le proprietà della piramide hanno stimolato moltissimi studiosi di tutto il mondo ad impiegarne le proprietà, al punto di progettare e costruire interi edifici a forma di piramide, specialmente in America ed Inghilterra.
Purtroppo l'improvvisazione su argomenti non completamente conosciuti può portare a seri inconvenienti.
Ed è ciò che può accadere nel caso della piramide, in quanto all'interno di ogni forma piramidale si genera una zona che può risultare pericolosa, perchè composta da un'energia disidratante (che si ritiene fosse usata per mummificare i corpi dei Faraoni). Questa energia fu scoperta negli anni "30 dai francesi L.Chaumery, P.A.Morel e A.De Belizal, e fu chiamata "Teoria del Verde Negativo", oggetto di brevetto n .816132 del 10-4-1936.
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Sono state fatte varie ipotesi sugli edifici del futuro, che sembra potrebbero efficacemente essere costruiti a forma di piramide, migliorando moltissimo ogni rendimento dei suoi abitanti, ma sarebbe indispensabile tener conto del "Verde Negativo"(V.-) che si genera nella parete rivolta al Sud, poiché in caso contrario i grandi benefici verrebbero compromessi da seri inconvenienti. Sarà comunque possibile difendersi dalle nocività di tale energia negativa, creando degli appropriati schermi ed evitando di abitare nella zona negativa. In questo caso la piramide diventerebbe un'abitazione perfetta sotto tutti i punti di vista.
L'uso della piramide a scopo terapeutico è sempre più apprezzato ed utilizzato come effettiva terapia polivalente, ma un conto è sfruttarne l'energia a piccole dosi, che risultano sempre benefiche, ed un'altro conto è quello di viverci all'interno senza aver nozioni esaurienti.
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Un esempio dell'uso terapeutico della piramide: il paziente rimane sotto la base, comodamente sdraiato sul letto, per il tempo prestabilito.
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Piramidi dell'ASTROCERAMICA
Nel nostro Laboratorio abbiamo applicato le "proprietà idroceramiche" alla Piramidologia con l'impiego di un impasto ceramico che ne amplifica le potenzialità, già apprezzate da chi ne ha fatto uso.
Infatti, con determinati procedimenti ceramici è possibile sfruttare maggiormente l'energia solare, sia per la composizione molecolare del materiale impiegato (v. all'inizio, la parte sulla Ceramica), sia per il processo osmotico che si verifica con il materiale stesso.
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Riproduzione dell'anello scoperto nel 1923 da Howard Carter
Ciò viene confermato dal fatto che il rivestimento esterno della Grande Piramide era originariamente composto da levigatissime lastre di particolari minerali, ricavate dalle cave di Tura (poste al di là del Nilo, a Est del Cairo), che in tarda epoca vennero interamente asportate per la costruzione dei palazzi al Cairo.I misteri dell'antico Egitto probabilmente non sono finiti qui, c'è ancora sicuramente molto da scoprire e riscoprire e soprattutto ciò che è alla luce del sole deve soltanto essere visto con occhi diversi e mente più aperta. (fonte: http://www.astroceramica.it)

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