Magazine Pari Opportunità

I mitici anni ’80: softpornografia e sessismo

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Avete presente Lucignolo?

Quest’anno gli hanno fatto la versione anni ’80. Nasce i Mitici anni ’80, che come ogni volta non fa altro che promuovere spettacoli che rasentano la pornografia dove le donne sono solo oggetti. Le protagoniste del programma sono donne finte, che devono solo sedurre e apparire sui calendari sexy.

Sempre produzione di quella porcheria faziosa e sessista di Studio Aperto, il programma si divide in quattro puntate e inizia durante la fascia protetta.

Las conduzione è affidata a Sabrina Salerno icona degli anni ’80 e le solite soubrette del momento: Raffaella Fico e Melita Toniolo.

Le due inviate vengono trattate come delle prostitute: devono parlare in continuazione di sesso approvando stereotipi sessisti. Sulla rete ho trovato un video:

I mitici anni ’80: softpornografia e sessismo

Notate l’apparizione della Fico. “Voglia di Fico” giocando sul doppio senso umiliante, fallocentrico e sessista che denigra la donna riducendola ad oggetto.

Poi ci sono le solite inquadrature ginecologiche al sedere di Raffaella. Gli intervistati sono quasi sempre maschi, le donne vengono sempre e solo riprese da sotto l’abito.

Si parla esclicitamente di sesso, come in un film porno. Tantissima è la disinformazione sessuale, gli interrogativi, i pregiudizi.

I pregiudizi di giovani ragazzi che vengono ogni giorno bombardati di tette e culi dalla stessa tv che poi prende in giro le loro “carenze”.

Non so cosa diavolo centri il programma con gli anni ’80. Vedo ventenni ignoranti, confusi, ragazze imbarazzate che hanno difficoltà a parlare di sesso che fa una sorta di corto circuito con l’immagine femminile che la tv propone.

Il programma censura le parolacce  ma mostra sfacciatamente glutei, seni e vagine.

Un ragazzo addirittua azzarda una battuta misogina “basta un soffio per restare incinte..ormai ‘ste ragazze….(pausa) con l’aria restano incinte” , “la più suoretta quella che sembra più innocua in realtà è una zoccola internazionale“ I pregiudizi sessisti dei giovani assieme al trattamento vergognoso, stereotipato e svilente dell’immagine femminile è ancora più imbarazzante, medievale, preistorico..vergognoso. Lo stesso sessismo degli intervistati alimentato volutamente da vent’anni di tv spazzatura.

Questi ragazzi sono il ritratto dell’arretriatezza culturale italiana: ragazzi trogloditi che non sanno cos’è un contraccettivo e poi accusano di essere poco zoccole e disinformate. “Perchè io sono ancora un ragazzo vergine? (ride)”  chiede all’interlocutore un giovane poco dopo.

Dal furgone esce il ragazzo sessista di prima. Chiede alla Fico se è vergine. “penso che a quest’ora i minorenni sono tutti a letto” afferma il ragazzo per cercare di spezzare le resistenze della Fico.

L’inchiesta finisce con l’approvazione di un ragazzo che dichiara di fare sesso con gli amici affianco. Da qui si deduce che il comportamento di un ragazzo che tratta la donna come un oggetto, per farsi virile viene approvato. Da qui vediamo il contrasto tra l’approvazione sociale che riceve un ragazzo che si vanta davanti agli amici e che condivide una donna e la disapprovazione che riceve una donna che fa sesso liberamente.

Dove sono finiti gli anni ’80?



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :