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I racconti del cuscino – Peter Greenaway

Creato il 31 luglio 2014 da Maxscorda @MaxScorda

31 luglio 2014 Lascia un commento

I racconti del cuscino
Due donne separate tra loro da 1000 anni ma la prima, coi suoi racconti erotici e i gusti raffinati di un tempo antico raccolti all’interno di un diario, i racconti del cuscino appunto, sapra’ influenzare le scelte dell’altra che a sua volta iniziera’ un nuovo diario e una propria cifra estetica.
La ricerca maniacale della protagonista ad affinare le equazioni che legano la pelle con la carta e la calligrafia al sesso, fara’ da ponte tra i millenni e le culture divise nel tempo.
Greenaway, ispirato dalla lettura di un vero diario che le nobildonne delle corti tenevano, cerca a modo suo di portare sullo schermo erotismo e tradizione, sensibilita’ antica e attitudine moderna ma soprattutto con l’inserimento di Ewan McGregor, un collegamento tra oriente ed occidente. E qui fallisce.
Tecnicamente ci troviamo ancora nel cerchio de "L’ultima tempesta", picture-in-picture e sovrapposizioni, strati di testo e video che scorrono e si rincorrono, numeri a definire chissa’ quali formule ed evocare strane suggestioni. Sotto questo aspetto ancora lo si sopporta per quanto inizi a farsi strada il sospetto di un uso piu’ strumentale che stilema di nuova tecnica narrativa perche’ nulla viene aggiunto rispetto un’espressione piu’ classica delle tecniche cinematografiche. Il male peggiore, anzi il peccato mortale, e’ pensare che un occidentale possa anche solo avvicinarsi alla sensibilita’ narrativa orientale. Si potrebbe pensare che il piu’ esteta dei nostri registi avrebbe potuto farcela ma in realta’ non e’ cosi’ e non poteva essere diversamente anche perche’ c’e’ piu’ grazia e poesia in una sparatoria tra yakuza di Miike che in tutta la narrazione pur raffinata del regista inglese.
Forse il tentativo andava fatto ma avrei scommesso comunque in un fallimento e vinto.
A peggiorare le cose, la noia sfonda il muro dell’immagine ed e’ strano perche’ Greenaway raramente lascia spazio agli sbadigli ma il passo questa volta e’ stato piu’ lungo della gamba.
La piu’ raffinata rottura di palle che mi sia capitato di vedere, una vera impresa arrivare sino in fondo.
Ah, dimenticavo: qualche uomo nudo in meno e il film ne avrebbe solo guadagnato…

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