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I "segnai" della Morte: la bàla

Da Pensierospensierato @P3nsi3ro
Come avevo anticipato in un precedente post, inizio oggi un viaggio nella letteratura popolare, o per meglio dire un viaggio-resoconto di credenze e fenomeni popolari relativi alla Morte, interessandomi di quelli che vengono comunemente definiti come i "segnai", cioè i preannunci di morte.
Ce ne sono davvero tantissimi, e più ricerco, sia in libri che trattano specificamente di questi argomenti, sia interpellando direttamente le persone che potrebbero darmi indicazioni utili in merito, sto scoprendo degli elementi davvero molto curiosi.
Il primo elemento di cui vorrei parlare oggi è la BALA, termine in dialetto veneto che sta ad indicare la "Pallina".
Il fenomeno della "bala" è un fenomeno uditivo, dal momento che si sente una pallina rotolare, correre, saltellare, tamburellare sul pavimento o addirittura dietro le pareti di una casa nella quale poco dopo avverrà un lutto. Non si vede nessun oggetto, ma lo si sente distintamente e il suono è così chiaro e definito che è davvero impossibile fraintenderlo.
C'è una interessante testimonianza che ho raccolto riferita a questo fenomeno.
Una signora sedeva in casa, lavorando a maglia, quando nel silenzio più totale in cui era immersa l'abitazione, udì un suono ben distinto provenire dal piano superiore l'abitazione, un suono come di una piccola pallina di plastica che scivolava sul pavimento, poi saltellava producendo il tipico suono delle palline da pingpong quando vengono fatte rimbalzare sul pavimento. La cosa strana è che la signora era sola in casa, e non c'erano palline di quel genere. Si alzò comunque e andò a controllare nella stanza da cui aveva udito provenire il suono, ma per quanto osservasse e guardasse attentamente non aveva visto nulla di strano.
Tornata al piano di sotto, continuò a lavorare a maglia, e di nuovo quel suono ebbe a ripresentarsi, solo che stavolta la pallina, dopo aver saltellato a lungo sul pavimento, prese a scivolare lentamente lungo il muro, oltrepassando il pavimento e procedendo poi lungo la parete della stanza nella quale si trovava in quel momento. Di nuovo la donna osservò attentamente la parete, non riscontrando nulla di anomalo. Ipotizzò che il suono fosse dovuto alla dilatazione dei tubi dell'acqua calda, che infatti spesso producono suoni come di palline che sobbalzano, ma escluse quest'ipotesi dal momento che il rumore della pallina era qualcosa di totalmente diverso rispetto a quello prodotto dalla dilatazione dei tubi.
Capì dunque di essere di fronte a un chiaro fenomeno di parapsicologia riferito ai "segnali" premorte, e ne ebbela conferma quando di lì a pochi giorni le fu data notizia della morte di una cara parente.

Ho cercato se da qualche parte c'è qualche testimonianza simile. Cercare è relativamente semplice, basta scandagliare la miriade di siti che propongono documenti e altro su fenomeni di parapsicologia...Certo, come ogni ricerca che si rispetti bisogna stare molto attenti perchè non è tutto oro quel che luccica. Però posso dire di esser stata abbastanza fortunata perchè nella bibliografia di un libro sui fenomeni di parapsicologia che sto leggendo (Hans Bender, Sesto Senso. Chiaroveggenza, telepatia, fantasmi, Feltrinelli, Milano 1974), ho trovato l'indicazione di un libro: Nadia Trentini, Chi egn...Vita rurale e tradizione in Val di fassa. Istituto Culturale Ladin "Majon di Fasegn", Vigo di Fassa/Vich, 1986.
Ebbene, in questo libro ho trovato l'esatta descrizione di questo fenomeno, che in Val di Fassa e più in generale in Trentino è conosciuto anche come sièsena o cùgola.
Il libro riporta un'interessante descrizione del fenomeno:
Una donna e sua figlia stavano in casa a filare la lana, e d'un tratto la madre disse alla figlia di aver udito un rumore, come di nocciole o noci che correvano sul pavimento, al piano di sopra. La figlia disse di non aver udito nulla, che forse erano i topi che correvano in soffitta. La madre si rimise in ascolto e di nuovo udì quel suono, che però distinse con chiarezza in una serie di biglie colorate in creta (che in Fassano si chiamano sièsene) che rotolavano nuovamente sul pavimento, scendevano lungo le pareti e sembravano fermarsi al centro esatto della stanza nella quale si trovavano le due donne. Di lì a due settimane, nel punto esatto che aveva indicato la donna come luogo in cui le palline si erano fermate, veniva deposta la bara della figlia della donna, quella che non aveva udito nessun suono.

Ci sono poi altri fenomeni uditivi che si possono ascrivere al gruppo dei fenomeni di annunci di morte, anzi direi che la maggior parte di questi fenomeni interessa il senso dell'udito, ma non mancano fenomeni visivi, olfattivi e gustativi, mentre è del tutto esclusa la presenza di fenomeni tattili.
Ma di altri esempi parleremo al prossima volta, quando affronteremo il segnal cosiddetto della "Bera", la Bara.

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