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I venerdì del libro (132°): PICCOLI LIMONI GIALLI

Da Marisnew
Cara Lilli,
in questo venerdì ancora uggioso e ventoso, con un raffreddore un pò meno forte di ieri ma comunque ancora non in forma, aderisco all'iniziativa di HomeMadeMamma e ti parlo di un libro che ho letto il mese scorso: PICCOLI LIMONI GIALLI di Kajsa Ingemarsson.
E' stata proprio una segnalazione fatta in un passato venerdì del libro (da parte di Mamma Avvocato) che mi ha fatto conoscere questo romanzo e dopo poco l'ho acquistato. 

Ho appena riletto la recensione scritta allora da MammaAvvocato e che mi aveva parecchio incuriosito e devo dire che in effetti avevo un'aspettativa troppo grande forse su questo libro e invece sono rimasta un pò delusa.

Non che sia un brutto romanzo, ma è piuttosto anonimo a mio avviso. 
Voglio spiegarti ciò che intendo dire: da una parte abbiamo i capolavori, che sono un mix ben dosato di qualità letterarie ad un livello altissimo; da un'altra parte abbiamo gli scritti decisamente mediocri, in cui non c'è una sola qualità letteraria degna di nota; poi abbiamo i libri medi, ossia quelli che hanno una qualche qualità che spicca, pur se sono carenti per altro verso. 
Ad esempio, un libro medio può spiccare o perchè ha personaggi ben caratterizzati o perchè narra una storia originale e interessante o perchè è scritto in modo coinvolgente.

Ma questo romanzo della Ingemarsson a mio avviso non ha nessuna qualità che spicca particolarmente: la storia è piuttosto ordinaria (una responsabile di sala di un grande ristorante di Stoccolma perde il lavoro e deve ricominciare da zero, con un fidanzato aspirante rockstar che la tradisce ripetutamente); i personaggi, a cominciare dalla protagonista Agnes, sono abbastanza bene delineati ma non tanto da lasciare il segno; lo stile è discreto ma non abbastanza coinvolgente.

Potrei dire che per me questo libro resta in una sorta di limbo, non saprei definirlo diversamente.
Uno spunto che avrebbe potuto far diventare sul serio avvincente la vicenda narrata è dato dalla proposta che un ex collega fa ad Agnes di aprire insieme un piccolo ristorantino che rievochi in qualche modo l'Italia e le atmosfere mediterranee (Piccoli limoni gialli è il nome con cui viene battezzato il locale). Ma invece anche qui io ho riscontrato una carenza di mordente. Cioè, lo storia potenzialmente poteva decollare ma è rimasta alquanto piatta e me ne sono resa conto vedendo che ci ho impiegato vari giorni per finire il libro (che, bada bene, non è affatto lungo) mentre a volte ho letteralmente divorato libri ben più impegnativi e voluminosi, quando mi hanno preso del tutto.

Le storie parallele a quella della protagonista, cioè quelle che riguardano i personaggi di contorno (i genitori e la sorella di lei, la sua migliore amica) e anche l'accenno di possibile nuova storia d'amore della protagonista stessa, restano un pò slegate tra di loro e a mio avviso non aggiungono nè tolgono molto alla vicenda principale.Insomma: un romanzo da leggere sotto l'ombrellone, carino ma senza infamia e senza lode.Sempre secondo il mio personale giudizio, naturalmente. In rete, ad esempio, ho trovato opinioni differenti (ma anche molte concordanti, va detto!) come è giusto che sia.

I venerdì del libro (132°): PICCOLI LIMONI GIALLI

<<Agnes si sentì leggermente in imbarazzo. Non aveva mai partecipato alla stesura del menu, quello era compito dello chef e dei suoi assistenti, anche se a volte non aveva potuto fare a meno di suggerire alcuni piatti. La cucina le interessava molto, speso si metteva ai fornelli e le piaceva sperimentare, spesso con buoni risultati. Era adirittura capitato che le sue ricette, con l'aggiunta di qualche ingrediente, fossero finite sui menu. [...] L'offerta di Kalle la tentava.>>
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