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Il blog non è una cattedra

Da Marcofre

Quando si afferma che occorre scrivere per i lettori, molti pensano che si debba adottare lo stile sciatto degli SMS, per esempio. Nulla di più sbagliato.
Per me scrivere per i lettori vuol dire evitare di salire in cattedra. Smettere di credersi dei professoroni.

Il tempo è prezioso e sul Web lo è due volte di più. Ecco perché diventa indispensabile scrivere in modo conciso e semplice.

È una questione di rispetto. Chi arriva su un blog lo fa con un computer, e la lettura di un testo su uno schermo non è una delle cose più agevoli.
Chi frequenta questo blog sa (o dovrebbe sapere), che una delle mie idee fisse è la conversazione.

Ecco, le persone questo cercano: la conversazione. Toni formali, paternalistici, da “Modestamente, io so tutto” sono poco tollerati un po’ ovunque. Figuriamoci sul Web dove esiste la possibilità di liberarsi del “Signor-So-Tutto-Io” con un semplice clic. Le persone adorano usare quel clic per sbarazzarsi del sapientone di turno.

Questo comportamento non è l’espressione di una volontà di rendere banale tutto. Al contrario: è l’esigenza di capire, di sapere, di trovare qualcuno con cui dialogare che induce le persone a essere molto selettive, e in apparenza cattive.

Di solito la cattiveria non c’entra nulla. Vediamo la cattiveria quando invece la causa di tutto è da ricercarsi altrove.
Spesso modelliamo i nostri contenuti perché parlino solo a noi stessi. Quindi non sorprendiamoci se nessuno commenta i post, oppure le visite sono scarsissime.

D’altra parte, il lettore non deve diventare una sorta di divinità. Lui è sempre libero di non leggere un certo blog, io sono altrettanto libero di scrivere quello che desidero. L’essenziale è che ci sia trasparenza, volontà di conversare, di stabilire una relazione su basi condivise. Che possono essere condivise solo in parte, o rifiutate del tutto (perché io scrivo di Carver, e Carver secondo alcuni NON sapeva scrivere).

Qui non si tratta di convertire o convincere qualcuno. Il Web non è uno spazio vuoto, e nemmeno un territorio su cui è affisso il celeberrimo Hic sunt Leones.
È un luogo dove le persone sviluppano le loro qualità, esattamente come se andassero in una biblioteca, a un concerto, oppure a passeggiare sul lungomare di Rimini.

Sii interessante e sobrio; qualcosa accadrà.

 


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COMMENTI (2)

Da  Ghostwriter
Inviato il 01 settembre a 18:53
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Sono d'accordo anch'io con quanto scritto nell'articolo: sobrietà e anche chiarezza di pensiero sono delle qualità sia sulla carta che nel web. Dici bene anche del diffuso narcisismo (è una mia interpretazione, ma mi sembra corretta) che alimenta la blogosfera: "Spesso modelliamo i nostri contenuti perché parlino solo a noi stessi. Quindi non sorprendiamoci se nessuno commenta i post, oppure le visite sono scarsissime". Tuttavia non mi è capitato spesso di trovare blogger in cattedra, anzi, ma forse è stata soltanto fortuna :-)

Da otto
Inviato il 01 settembre a 14:58
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Ho bevuto questo tuo post come l'acqua fresca. Concordo pienamente in tutto.Anche io ieri ho scritto qualche cosa del genere. Io aggiungo quanto sia importante la semplicità del linguaggio (ovviamente non come SMS) e soprattutto il messaggio diretto. Chi naviga ha l'abitudine di saltare qua e la ed io sono la prima che se mi trovo di fronte uno scritto chilometrico e soprattutto troppo forbito, cambio velocemente rotta.