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Il brand e la formica

Da Marcofre

Hai un blog? Benissimo. Allora collegati alla tua home page e osservala con gli occhi di un perfetto estraneo. Uno di quei visitatori che sbarcano, stanno pochi secondi e se ne vanno. C’è un elemento che in qualche modo può attirare la sua attenzione, e indurlo a offrire alla tua “creatura” un’opportunità? Costui, o costei, è arrivato probabilmente grazie alle chiavi di ricerca di Google. Cerca qualcosa, e forse la trova.

Se è abbastanza soddisfatto magari getta un’occhiata al resto…

Tuttavia, esiste un elemento, magari un motto, in grado di catturarlo davvero?

Da qualche giorno, chiudo i miei post con una specie di firma:

 

Prima la storia, poi il lettore

 

Non solo.
Sotto l’intestazione del titolo del blog, non c’è più

 

Sono Marco Freccero, e racconto storie

 

Bensì:

 

Prima la storia, poi il lettore

 

Siccome credo di averlo ripetuto in lungo e in largo non so quante volte, mi sono detto:

 

Vecchio mio, perché non gli dai maggiore dignità?

 

Dalla sua, oltre a essere conciso, mi pare che abbia una qualità in più. Va in direzione contraria rispetto all’opinione corrente, che più o meno dice di scrivere quello che il lettore vuole.

Niente di più sbagliato.

Chi perciò arriva su questo blog e non sa nemmeno che esista al mondo tal “Marco Freccero”, legge quella roba lì e dice:

“Eh, questo è matto! Se la pensa così non venderà mai niente! Contento lui!”

Ottimo. Se questa è la reazione, vuol dire che esiste un’identità piccola certo, nel mare magnum della Rete, capace tuttavia di colpire.

Questo è il brand, o almeno, la traccia di qualcosa che può diventare un brand definito e riconoscibile. È in fondo la strategia della formica, ma di solito è così che si costruisce un brand. Non col botto, col l’ideona che fa sobbalzare sulla sedia e strabuzzare gli occhi.

Un brand non è una scorciatoia, ma un cammino lento, lungo, fatto anche di errori, correzioni, tentativi. Piccole azioni, abbastanza insignificanti almeno agli inizi e a occhi distratti. Dopo, ci si rende conto di quello che si è creato, che si è prodotto, procedendo un passo alla volta. Senza fretta. Come fanno le formiche.

 


 

Prima la storia, poi il lettore

 


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