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"Il Castello di San Michele" - Intervista a Laura Caputo

Creato il 06 novembre 2012 da Simona Giorgino
Ho definito Laura Caputo un "valore aggiunto" al mio blog. L'autrice in questione, infatti, è una di quelle persone in grado di offrirti tanto a livello umano ed è stato un vero onore poterla "intervistare" per il mio blog. ^^Dopo tanti anni trascorsi dietro l'argomento mafia in tutte le sue forme possibili, Laura ha pubblicato di recente il suo primo libro in cui parla esattamente di questo tema, romanzando il tutto per ricavarne un lavoro adatto a un pubblico più vasto. 

Vediamo insieme la nostra chiacchierata!


  • Ciao Laura, benvenuta nel mio blog! Oggi andiamo a presentare il tuo libro "Il castello di San Michele", un romanzo a carattere sociologico, che affronta principalmente un tema importante, quello della mafia. A che cosa è legata la scelta di questo titolo e soprattutto la scelta di parlare di questo tema? 

Oh, è una lunga storia. Sono stata cronista giudiziaria in Francia e poi in Italia per più di vent'anni, l'argomento mafia, camorra, 'ndrangheta non mi era precisamente nuovo. E' ciò che meglio conosco, per essere più precisa. Ho invece deciso questo titolo perché il boss (l'antagonista assente in quanto detenuto) al culmine della sua potenza acquista il castello dove suo padre aveva lavorato per stabilirvi la sede della sua organizzazione malavitosa. All'inizio avevo deciso di intitolarlo "Alice nel paese della camorra" con chiaro riferimento a Alice nel paese delle meraviglie: infatti la protagonista, una giornalista italo-francese che della camorra sa pochino, va di sorpresa in sorpresa...San Michele? Beh è il solo santo con la spada, il solo santo che esercita cruentemente la giustizia di Dio ed è anche il patrono del paese dove il boss è nato. Avrei potuto scrivere un saggio, ma non avrebbe interessato che poche persone, addette ai lavori, come me. Ho scelto allora di scrivere un romanzo, cioè di utilizzare un modo meno ostico per raccontare una situazione attraverso una vicenda, vera per lo più.
  • Ti va quindi di raccontarci un po' più nello specifico la trama, ovviamente senza svelare troppo? 

Sì, è la storia di una giornalista italo-francese cui l'editore ha chiesto di scrivere la vita di questo boss (L.) il quale, benché detenuto da molti anni, è ancora potente e temuto in tutta la Campania. Lei dà inizio a una fitta corrispondenza, mentre lui la invita a conoscere la sua famiglia (moglie, nipote, cugini, ecc.). La nostra alloggerà dunque nell'unico albergo nell'inesistente paese di Settimiano e incontrerà amici e nemici. In particolare un anziano maestro in pensione che la introdurrà a molti diversi meccanismi e comportamenti camorristi. A un certo punto, sembra che il boss voglia collaborare.... La narrazione di questa vicenda mi permette, infatti, di condividere uno sguardo "dal di dentro" e di parlare delle donne di camorra, una realtà ignorata perfino dal codice penale. Sono convinta che, se queste madri, sorelle e mogli rifiutassero il sostegno ai loro uomini in carcere si eviterebbero tanti guai... 
  • Laura, ti ho sentito da qualche parte paragonare la camorra a una filosofia di vita. Ti va di esprimere la tua opinione in merito? 

Sì, questa è la differenza fra la criminalità organizzata e la mafia / camorra /'ndrangheta. Esse sono vere e proprie filosofie che impregnano ogni atto, anche non malavitoso. Si può essere camorristi andando in chiesa tutte le mattine e senza commettere alcun illecito.Tant'è vero che il codice distingue fra criminalità organizzata (416 CP) e camorra (416bis), ma non voglio annoiarti con un corso di diritto penale :-)))
  • Be’ sarebbe anche interessante, ma temo non in questa sede :))). Ma “Il castello di San Michele” è il primo libro che hai pubblicato, Laura? Di solito riservo sempre qualche domandina anche in merito alle case editrici con cui i libri vengono pubblicati, un po’ per mia curiosità personale che – essendo un’autrice emergente – sarei un tantino propensa ad “allargare i miei orizzonti” e a conoscere nuove opportunità, un po’ anche per aiutare coloro che ancora non hanno pubblicato a scegliere la giusta casa editrice. Che cosa puoi dirci sulla tua e che tipo di suggerimento daresti a coloro che si affacciano per la prima volta sul mondo editoriale? 


Sì, è il primo libro che pubblico, non sono mai riuscita a trovare il tempo per scrivere le duecento pagine canoniche senza interrompermi. Ora sono a risposo, si fa per dire... Consigli: mai accettare di pagare per pubblicare. In parole povere: se non trovi un editore disposto a rischiare un migliaio di euro per stampare cinquecento copie e un altro migliaio per promuoverti, o sei un genio incompreso o ciò che scrivi non ha appeal commerciale. Il pagamento richiesto dagli editori riveste diverse modalità: dalla richiesta di denaro alla pubblicazione all'impegno di acquisto per cento copie a prezzo poco scontato. Evitare: un concorso di responsabilità nel rischio dà sicurezza a tutti e due. Leucotea Edizioni, Sanremo è una casa editrice appena nata. E' gestita da un ragazzo che potrebbe largamente essere mio figlio, Matteo Moraglia. E' in gamba, ha voglia di fare e sa fare. Dal mio punto di vista, è gradevole crescere insieme: per questo, quando mi promuovo ho sempre uno spazio dedicato a Leucotea. Dimenticavo la sua grande qualità: legge personalmente tutti i manoscritti (cosa che non accade MAI nelle case editrici affermate). E, se me lo concedi, un consiglio a tutti gli aspiranti autori che si vedono rifiutare il primo manoscritto. Primo: mandatelo altrove. Forse la vostra opera è buona e non rientra nella linea di quell'editore. Secondo: continuate a scrivere, solo così s'impara. 
  • Hai forse in progetto la stesura di un nuovo libro, Laura? Se sì, sarà un libro sempre a carattere sociologico o ti piacerebbe forse cambiare? Di quale tema parleresti in una seconda prova letteraria? 

Il secondo è già pronto, deve essere riletto e corretto dopo una ragionevole sosta nel dimenticatoio. E' la continuazione del primo: la giornalista torna a casa sua però continuano ad accaderle un sacco di vicende incredibili. Credo che avrò finito di scrivere sull'argomento non appena la criminalità organizzata sarà debellata (ah! ah! ah!). Si può sempre sognare, no? p.s. se qualche lettore vorrà porre altre domande e se tu sei d'accordo, non avrò difficoltà a rispondere, da qui o in privato. 
  • Certo Laura, lasceremo ai lettori il link al tuo profilo, se sei d'accordo, in modo che possano raggiungerti facilmente e farti tutte le domande che desiderano. Prima di concludere, ho visto che sei stata alla Fiera internazionale del libro e hai presentato anche lì il tuo romanzo. Come vivi le presentazioni letterarie? Qual è la sensazione più bella che ricavi dal fatto di raccontare un tuo libro? 

Il mio scritto ha uno scopo, quello di far conoscere alcuni tratti della camorra affinché la gente se ne guardi. Presentare ha lo stesso scopo. Poiché questa ha un effetto immediato e permette la comunicazione a doppio senso mi ci sottometto volentieri. Direi che ciò che ho scritto è uno strumento, non un fine, e in questo senso vivo anche le presentazioni. A proposito: sarò a San Felice sul Panaro (Modena) nella tensostruttura di Pz Italia il 23 nov alle ore 21.Sarò a Napoli il 1^ dic presso Loffredo Eventi, piazza Kerbaker alle ore 18, accompagnata dalla portavoce dell'U.D.I Stefania Cantatore.
  • Complimenti per tutto, Laura, sei un valore aggiunto al mio blog :) E' stato un vero piacere averti "mia ospite" e spero ci saranno ulteriori occasioni... Grazie e... alla prossima!

____________Per contatti, domande, informazioni, potete raggiungere Laura su FB direttamente al suo profilo:Laura Caputo.Vi invito inoltre a visitare la pagina dedicata al suo libro.
Simona
_____________Per rispondere a un'intervista, scrivimi: [email protected]

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