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Il coinquilino perfetto

Creato il 16 febbraio 2015 da Sopravvivereinindia @svivereinindia

Alla fine ha vinto il Volo, c’era da aspettarselo, i tipi come loro vincono sempre. Vincono un abbraccio fra le enormi tette della Clerici e vincono un abbraccio dal bellissimo e abbronzatissimo Conti. A me quei tre ragazzi facevano paura, mi ricordo di una loro intervista molti anni fa, erano giovanissimi e raccontavano di come facessero breccia nel cuore delle ragazze grazie alla loro fama. Disgusto. Mi sono sempre sembrati i tipici compagni di banco che fanno gli stronzi alle medie, e non ti lasciano copiare i compiti. A questo pensavo ieri, mentre speravo che il divano mi inghiottisse e diventassimo un tutt’uno. La domenica mi ispira sempre sentimenti al limite del suicidio e io mi lascio cullare da questi oscuri desideri ormai da anni. A proposito di oscuri pensieri, ma avete visto che il nostro amato papa ha detto che la chiesa non si deve chiudere in se stessa, deve aprirsi a tutti. Ancora tante bellissime parole che non finiscono mai con: “noi come gli altri dobbiamo pagare le tasse”. Io amo Francy perché riesce sempre a girare le parole come se dicesse qualcosa di nuovo, è una tecnica che adottavo anch’io agli esami quando non sapevo come rispondere alle domande. Bella Frà se capimo noi due!

Beh insomma ieri mentre pensavo alla mia vita, a quante cose inutili so, a quanto dovrò aspettare per ottenere il mio posto di regina, mi sono tornati in mente i miei anni da coinquilina.

In un mondo perfetto tutti i coinquilini dovrebbero essere così

In un mondo perfetto tutti i coinquilini dovrebbero essere così

Ho vissuto per 6 anni a Bologna, ho vissuto con artisti, punkabbestia, persone di dubbia materia grigia e con Notorious S.

Notorious S. è una mia personale creazione, prima di vivere con me era un semplice ragazzo, con la faccia alla Fazio, intelligente, ubriacone e basta, da quando iniziò a vivere con me io lo trasformai nel coinquilino perfetto.

Andiamo con ordine, vivere con un maschio che in mutande si cuce i calzini non è facile, perché mette in dubbio tutte le nostre certezze sull’uomo che non deve chiedere mai e fa solo cose da maschio. Si potrebbe pensare che essere una femmina e vivere con un maschio (che non è il tuo fidanzato) potrebbe creare delle complicazioni, dei problemi, ma non è così se riuscite a fare quello che ho fatto io: trasformare il coinquilino “x” nel perfetto coinquilino.

Come fare? Semplice. Basta che tu sia una coinquilina di merda. Ma non una di quelle che si fa sbattere fuori di casa perché porta tutti all’esasperazione, devi essere una coinquilina di merda ma in maniera subdola. Per esempio io non cucinavo mai, riuscivo a sopravvivere mangiando patatine e bevendo birra, però facevo la spesa o portavo cose da casa. Ovviamente Notorious non amava il mio regime alimentare e quando alla domanda: “ma non mangi?” io rispondevo: “no, ma se vuoi ho cose prendile pure”, lui ringraziava e piano piano iniziò a cucinare per due, sempre. Geniale Michela. Essere una femmina poi porta i suoi privilegi, per esempio le mie tre scuse preferite erano: 1. Non posso farlo sono una femmina, 2. Non posso farlo sono nera, 3. Non posso farlo sono una femmina nera. Così in barba a qualsiasi lotta femminista o razziale io ottenevo sempre tutto quello che volevo. La casa è un cesso? Ok, io pulisco il bagno tu pulisci salotto e cucina e se ti avanza tempo vieni a darmi una mano. Vedete il segreto per trasformare il tuo coinquilino nel perfetto coinquilino è semplice, tu devi sempre mostrarti che fai qualcosa, lamentati per quanto hai fatto in casa, ammetti che è stancante, mostrati sempre attiva. Certo, ci sono i coinquilini duri, quelli che se si mettono in testa di non fare un cazzo non fanno un cazzo, quelli vanno educati, piano piano, iniziate a costringerli a fare cose, rinfacciategli il fatto che non fanno un cazzo e lentamente abbandonate i vostri obblighi lavorativi a loro. Così per un po’ di tempo, giusto per ripicca. E se questi vi rinfacceranno la vostra mancanza di aiuto, voi mescolate le parole come fa Francy: “io credo di essere uguale a te, noi siamo uguali, non viviamo in una casta, io e te godiamo degli stessi diritti, quindi io adesso ho il diritto di non fare niente, un giorno toccherà a te. Ti voglio bene sai, ti voglio un mondo di bene. Pulisci bene il cesso che Gesù ti guarda, ti amo di un amore immenso” e via così.

Ovvio, il mio metodo va affinato in base alle esigenze, ma la base è più o meno quella che vi ho spiegato. In amore vince chi fugge e in una casa di studenti vince chi è più merda. Attenzione però il metodo va affinato con il tempo, deve essere invisibile agli occhi dell’altro coinquilino, altrimenti vi ritroverete una sommossa in casa e nessuno vuole una situazione del genere vero?

Questa volta però concludo con un’amara storia, a volte miei cari amici e futuri sudditi questo metodo si rivolta contro i più forti, per questo dovete stare attenti. È un attimo passare da coinquilino di merda a coinquilino perfetto, per esempio io ho passato dei meravigliosi anni come coinquilina merda-padrona-passivo-aggressiva. Poi arrivai in India e dopo pochi mesi mi resi conto che facevo cose strane tipo, alzarmi dal letto e rifarlo subito, pulire ossessivamente tutta la casa, specchiarmi nell’argenteria e come un fulmine a ciel sereno capì… ero diventata la coinquilina perfetta, avevo sposato un coinquilino di merda. Quando piangendo lo dissi a Notorious lui mi guardò e sussurrò…. revenge. Alla fine miei cari amici tutti i conti vanno pagati e, inutile dirlo, la vita è dura se non sei papa Francesco.


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