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Il computer con il bollino

Creato il 18 novembre 2011 da Simone D'Angelo @SimonDangel

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A scuola computer e stampanti si acquistano con la raccolta punti Parmalat

Mancano stampanti e computer a scuola? Ora si vincono facendo la raccolta punti del latte. La crisi e i tagli all’istruzione pubblica si risolvono con idee ingegnose e iniziative originali, tuttavia la campagna portata avanti dalla Parmalat, per quanto fondata su lodevoli principi, ci fa riflettere sulle difficoltà delle scuole italiane.

Dallo scorso marzo Parmalat ha iniziato a promuovere una raccolta premi rivolta alle scuole: bollini equivalenti a 1050 litri di latte per ottenere una stampante e bollini pari a 10 mila 700 litri di latte per ricevere un computer. L’iniziativa fa parte della campagna “Educational Division”, che ha l’obiettivo di aiutare i bambini delle scuole elementari a crescere in modo sano e a capire l’importanza del latte nell’alimentazione.

Di fatto, però, ciò che ha invogliato molte scuole a partecipare alla raccolta punti, è stato probabilmente il bisogno, piuttosto che il fine educativo, di dotare la scuola di strumenti indispensabili che difficilmente avrebbero potuto acquistare con le magre risorse a disposizione. Ma le scuole sono davvero arrivate al punto di dover raccogliere bollini per far fronte alle normali esigenze didattiche?

A questa considerazione si aggiunge poi anche la polemica che negli ultimi giorni ha portato una scuola di Genova ad interrompere la raccolta. Si faceva notare, infatti, che il costo complessivo sostenuto dalle famiglie per acquistare il latte e raccogliere i punti è di gran lunga superiore al costo di mercato del computer o della stampante vinti. Ma al di là di questo quello su cui vale la pena porre l’attenzione è la motivazione che ha spinto la scuola ad aderire all’iniziativa.

Enrica Orengo, vicario del circolo didattico Sampierdarena 1 che ha rinunciato alla raccolta punti Parmalat, ha infatti spiegato: «Considerando che la decisione del consiglio, che era stata presa in assoluta buona fede, potrebbe essere interpretata come l’adesione a una campagna commerciale per pubblicizzare il prodotto di una determinata società, la revocheremo e restituiremo ai genitori i punti finora raccolti». Ma ha aggiunto: «Certo è che ogni giorno dobbiamo fare fronte alla mancanza di risorse. Non abbiamo fondi sufficienti per reperire materiali didattici, tra cui, ad esempio, le stampanti. Un grave problema, considerando che nelle nostre scuole ci sono 800 alunni».

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