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Il cursus honorum e le corse dei cani. Una storia laziale

Creato il 22 febbraio 2011 da Frankezze

Il cursus honorum e le corse dei cani
(Questo pezzo va pensato in dialetto romanesco, l’ho scritto in italiano perché c’è un sentimento patriottico che mi attraversa: il 17 marzo capita di giovedì, è un ponte così lungo che inorgoglisce).

Non c’è bisogno di essere milanesi per godere come ricci sul groppone dello Stato. Quelli si sono fatti la casa coll’affitto “Pio” (Pio, pio: pio tutto), noi qui a Roma più modestamente lavoriamo (e paghiamo 500 euro di taxi a km) grazie al magico stramaggico sindaco Giovanni Alemanno.

Mio cugino, il migliore spacciatore di reni e pancreas del Quadraro, ha trovato posto come vice-capo assistente mondezzaro all’Ama. Praticamente guarda gli altri, i comunisti della Cgil assunti dal sindaco Giulio Carlo Argan (1976-79), mentre scopano per tera secondo i tempi dettati dallo Statuto dei lavoratori. Mio cugino c’ha i reni nigeriani e i pancreas kazaki: è il migliore di tutti. Se le meritava, queste sedici mensilità annue da 3200 euro.

Mio padre non l’hanno potuto assumere, all’Atac, per via di quei due ergastoli che sta scontando a Rebibbia: è il mandante morale della strage di Bologna. Apparte questo, sarebbe stato un buon pilota di autobus, ma soprattutto un ottimo giocatore di tressette (certe cose al deposito contano). Così hanno preso mio fratello, piccoli precedenti per tortura e lesioni gravi, quando c’aveva la fissa della lotta al comunismo in ogni piazzetta. Voleva dare fuoco ad Ingrao, fu fermato dall’aumento dei prezzi della benzina in seguito alla crisi energetica del 1973.

A me invece, colle mie tre condanne definitive per stupro, non potevano che prendermi all’Ufficio Relazioni col pubblico della Sanità del Lazio. Non sarò milanese, non mi sarò fatto la casa a prezzo “Pio” (Pio, pio: pio de ‘na mater ignota), ma queste 15 mensilità da 3470 euro fanno comunque comodo. Allo sportello non mi trovano manco per il cazzo. Al telefono se chiamano c’è sempre la musichetta. L’orario è 12.30-13.15. Nei giorni pari apriamo anche il pomeriggio: dalle 15.05 alle 15.12. Qualche volta mi pizzicano, ‘sti cittadini contributori, e allora qualche risposta gliela devo dare. Succede nell’intervallo fra le corse dei cani che allestiamo nel reparto grandi ustionati.

“No signora, questi interventi non li facciamo, si deve rivolgere alla clinica Donna Assunta”.
“No signora, di queste pratiche si occupa l’Ufficio raccomandati Almirante”.
“No signora, il dottor Farinacci è in carcere per usura”.
“No signora, ma per i trapianti di rene se vuole posso darle l’indirizzo di un amico”.
“No signora, non posso: c’ho tre levrieri piazzati e la corsa riparte fra due minuti”.


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