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Il delitto di via Pacuvio, di Salvatore Scognamiglio

Creato il 12 maggio 2015 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Il delitto di via Pacuvio, di Salvatore Scognamiglio

Titolo: Il delitto di via Pacuvio
Autore: Salvatore Scognamiglio
Anno di pubblicazione: 2014
Pagine: 168
Casa editrice: Tullio Pironti
Genere: Giallo
Formato: Cartaceo

Trama (dal sito dell’editore):
Non fai in tempo a morire che bussano alla tua porta per “offrirti” il funerale.
Il comandante della stazione dei Carabinieri di Posillipo, Felice Scannapieco, è deciso a porre fine a questa ignobile speculazione. Intanto, nella vicina via Pacuvio, un eminente uomo politico viene trovato morto accanto alla sua compagna: giace in una pozza di sangue con un foro in fronte; un unico colpo ravvicinato, sicuramente un proiettile di grosso calibro. Si scatena l’inferno.
È un delitto maturato nella vita pubblica o in quella privata?
La squadra di investigatori, messa insieme dal viceprocuratore Anselmo Farentino, è costretta a fare i conti con sordidi giochi di potere, tra invidie e gelosie. Un racconto giallo che si muove tra cronaca, storia e fantasia.

Giudizio:
Mentre il cosiddetto “racket del caro estinto” si va diffondendo a macchia d’olio in quel di Napoli, un duplice delitto scuote la città. Una delle due vittime è Gianfranco Serravalle, assessore ai Servizi Sociali e Cimiteriali del Comune. L’altra risulta essere la sua attuale compagna, motivo per cui sembra prendere piede il movente passionale. Da qui parte questo romanzo che ha come vera protagonista la città partenopea. Dagli intrecci politici alla presenza costante della camorra, sono tanti i temi affrontati dall’autore. Il quale non disdegna di soffermarsi su vari aspetti della storia di Napoli: in alcune corpose note a piè di pagina ci vengono, infatti, narrati episodi legati alla città e ai luoghi in cui i personaggi si trovano ad agire. A un certo punto i Carabinieri incaricati dell’indagine, sotto la guida del comandante Felice Scannapieco, s’imbattono in un possibile collegamento con l’uso e l’abuso di stupefacenti, in particolare con la letale Dimetiltriptamina (DMT). Qui viene fuori la particolare conoscenza dell’autore in materia: Scognamiglio è, infatti, biologo specializzato in analisi chimico-cliniche e microbiologiche. La fine dell’inchiesta non lascia del tutto soddisfatti i nostri protagonisti: alcuni saranno trasferiti con la scusa di una promozione, altri lasceranno il proprio incarico per dedicarsi a qualcosa che dia loro più soddisfazione. Questo perché entrano in ballo intrighi politici e giochi di potere che poco o nulla hanno a che fare con l’interesse per la scoperta della verità. In mezzo a tutto ciò, la trama in sé è quasi un pretesto per raccontarci alcuni aspetti quotidiani e storici del capoluogo campano molto interessanti. Questi vanno, però, a scapito della struttura propriamente gialla del romanzo. Da amante del genere avrei preferito che fosse lasciato più spazio ai personaggi, alle indagini e ai metodi seguiti dagli investigatori.

salvatore-scognamiglio

Sull’autore:
Salvatore Scognamiglio è nato a Napoli nel 1945. Biologo, dirige un importante centro diagnostico nel capoluogo partenopeo ed è componente del Consiglio d’Indirizzo della Cassa di Previdenza dei Biologi. Parallelamente all’impegno scientifico e professionale ha ricoperto numerosi incarichi politici durante la militanza nel Partito Repubblicano Italiano. Nel 1984 ha fondato l’associazione “L’Altranapoli”, in prima linea nel sostegno alle attività antiracket con la pubblicazione della rivista «TEAM».
Più volte assessore al Comune di Napoli, negli anni Ottanta cercò nella pianificazione dell’azione amministrativa la soluzione dei problemi quotidiani, rifiutando ogni tipo di compromesso. Come assessore all’Igiene e Sanità stilò nel 1985, di concerto con i proff. Angelillo e De Riu, un programma di prevenzione per arginare la diffusione di quella che sarebbe diventata la “peste del 2000”, l’AIDS. Fu ferocemente criticato perché all’epoca si riteneva incongruo occuparsi di una malattia che in Campania colpiva solo una piccolissima fetta di popolazione, mentre vi erano altre malattie infettive a più larga diffusione.

Massimo Minimo



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