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Il marketing personale e le spiacevolezze della condivisione

Creato il 31 agosto 2011 da Steprincipato
Il marketing personale e le spiacevolezze della condivisione
Mi piace condividere modelli, schemi, slide e chart frutto del mio lavoro e della mia esperienza professionale perché ritengo che la condivisione sia un ottimo modo per crescere come consulente e diventare un formatore migliore.
Chi mi conosce e mi segue da tempo lo sa.
Sono convinto che condividere la conoscenza è fondamentale anche per confrontarsi con altri colleghi e per attirare ed attivare potenziali clienti.
Essere ripresi in un post, in un articolo, in un retweet, in una presentazione è sempre una soddisfazione perché significa che quel “bit” di conoscenza condivisa è stato letto e ritenuto utile e interessante.
Su slideshare ho scoperto una presentazione sul Business plan del consulente Scrivere il piano marketing personale per lo sviluppo del proprio business con molte citazioni prese dal mio blog e dai vari materiali che ho pubblicato tra cui:
a. Il modello delle 10 domande di marketing che uso da anni nelle aule e nelle consulenze per gli start up (vedi qui e qui )
b. 3 miei modelli tratti da questo blog:
- strategie per trovare clienti
- strategie di visibilità
- il marketing personale 
e una citazione dal post “La centralità del cliente“.
16 pagine su 28 della presentazione contengono qualcosa del know how, elaborato o segnalato da me, che ho condiviso in questi anni sui miei blog e sui social media.
Sorprendente però che del mio nome non ci sia traccia e che, peggio ancora, questi contenuti sono stati presentati come se fossero originali da chi li ha solo copiati.
Sarebbe stato doveroso, oltre che professionalmente corretto, inserire nella presentazione una citazione, un link, un legittimo riferimento alle fonti da cui si sono tratti i testi ed i modelli. Invece niente di niente.
E questo non mi pare né accettabile né giusto, tanto più che la presentazione di cui sopra è stata fatta da un consulente per promuovere un suo libro pubblicato da Franco Angeli Editore in cui non c’è nulla di mio e nessuno dei temi della presentazione.
Mi viene da chiedermi: possibile che, ad avviso dello stesso autore, nel libro non ci fosse nemmeno un concetto che valesse la pena di valorizzare e condividere?
Un modello? Un'idea? Un'ipotesi? Una proposta?
Il lato positivo è che segnali come questo mi incoraggiano ad utilizzare il mio materiale per scrivere un libro mio (vedi comunque Esperienze di marketing personale 1 e 2).
Il lato meno piacevole è quello di verificare che ci sono ancora "professionisti" che credono che "condividere" equivalga a "licenza di appropriazione indebita" di contenuti e know how altrui.
Ma per fortuna in rete ci sono gli strumenti che ti consentono di monitorare e di verificare in molti casi episodi di “saccheggio” e mancate attribuzioni di fonti.
Essere etici vuol dire sapersi comportare in modo appropriato al proprio modo di essere. Dispiace dover constatare che non siamo tutti uguali.

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