Il mondo al suo interno si muove oltre le asole abbottonate di quelle mura - focaccia salata

Il mondo al suo interno si muove, si ferma, osserva, si osserva, riflette la temperatura delle stagioni, delle mode, delle feste; sceglie d'istinto, di testa, di voglia e alla fine paga il suo conto.
Un guscio impermeabile calato sul capo come un berretto, a proteggerlo dal fuori, dal caldo, dal freddo, dal bello e dal brutto. Dalla città, che fa penzolare la sua aria di periferia, oltre le asole abbottonate di quelle mura.Il centro commerciale. Ne ho girati tanti insieme a Luca negli ultimi mesi, dalla Liguria al Veneto e dovunque fossimo non cambiava nulla, stessi negozi, stesse vetrine fotocopia, stesso soffritto di scenari, stesso mondo affannato a rincorrere il proprio carrello della spesa e a sbirciare di sottecchi in quello del vicino.
Perché il carrello ci rappresenta quasi quanto le impronte digitali, si fa specchio di noi, delle abitudini e dei vizi, un grandangolo posizionato sulla nostra intimità e sulla planimetria della nostra casa. E in fila alle casse, come candidi guardoni, siamo costretti dalla vicinanza a varcare la soglia delle altrui camere da letto, dei bagni e delle cucine. Chi ha la lavastoviglie dell'ultima generazione, chi il freezer grande come un caravan, chi fa ingozzare i figli con le merendine della pubblicità e per rincarare la dose, ha il carrello carico di cibi precotti, chi d'altro canto fa scorta per almeno un anno, di carta igienica in offerta. E come dargli torto, con quello che costa la carta igienica di questi tempi, in proporzione è più conveniente un taglio di carne alla fiorentina. Ricordi, dico a Luca, la volta scorsa che abbiamo speso sette euro e cinquanta per otto rotoli, dico otto miseri rotoli, di morbistenza, e ringrazia che non c'era il prezzo esposto quella volta, sennò mica la compravamo.Imitazione di un salotto plausibilmente comodo, imitazione e miniatura del centro storico cittadino, con la strada dello shopping e l'angolo bar per la giusta pausa. Con personaggi che ti vogliono vendere divani con massaggio incorporato, nuovi contratti bancari, dicono loro, a zero spese, abbonamenti al calcio in tv ecchepalle e macchinette sempre più piccole per caffè espresso.
E' il più scontato dove si va, formato famiglia, del sabato pomeriggio; il dove rimane da andare quando il resto del mondo è in ferie, sdraiato pigramente sulla spiaggia; il dove si flirta a buon mercato, appollaiati su alti sgabelli facendo tintinnare il ghiaccio che sovrasta i calici; il dove, forse domani o dopodomani ma speriamo di no, si organizzeranno lune di miele.Autoscontro di carrelli tra le corsie autostradali del supermercato e una volta parcheggiati, incatenati e ripreso l'euro risucchiato dall'ingorda fessura, si tramutano in enormi fasci di borse che si arrampicano, acrobati, lungo le braccia. La dispensa oggi non piangerà miseria, il portafoglio sì.
E strusciando le vetrine si impacchettano virtualmente già ai primi di ottobre i regali di Natale, che tanto qui hanno già addobbato gli alberi e tutto il resto e quello sfavillio di luci è sufficiente per farci calare nel giusto mood.
Ci si figura un attimo dopo, con indosso quella taglia quaranta calcata sul corpo del manichino con lo sguardo indifferente, quel manichino con i piedi poggiati su del polistirolo bianco, vestito di tutto punto e noncurante dei commenti della gente che passa e va. Ci si figura al suo posto, calzando persino gli stessi stivali e annessi accessori, così da non doversi nemmeno spremere fantasia e meningi, nella ricerca dell'abbinamento più azzeccato. E' già tutto davanti agli occhi e anche se quella nuance ottanio non ci convince poi del tutto, ce la facciamo piacere, belando solo a sentire pronunciare la parola moda.Immancabilmente ci si inventa nuovi e non sempre necessari bisogni, è uno degli effetti collaterali enunciati nel bugiardino dei centri commerciali, perché una volta dentro, ci fanno sentire vulnerabili e prevedibili.
E mentre Alice Ginevra si guarda attorno atteggiandosi a piccola esploratrice curiosa, tra le giostrine a gettone e quel cavallo di cui si è in un attimo invaghita, ci facciamo largo spensierati tra le corsie, pronti ad aprire la porta di casa nostra davanti alle casse.
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Con questa ricetta partecipiamo al nostro Contest perchè ci teniamo a conservarla per Alice Ginevra! Sono gli ultimi giorni della Sezione Autunnale, dopodichè partirà quella invernale. Finora abbiamo ricevuto delle ricette strepitose, grazie a tutti!

Con questa ricetta vogliamo anche partecipare al Contest di Vaniglia Zenzero e Cannella che festeggia il primo anno del suo blog! Noi le portiamo questa eccellente focaccia.

La ricetta di questa focaccia è una vecchia ricetta custodita preziosamente, collaudata tante volte e abbiamo voluto rifarla, approfittando del fatto che abbiamo comprato una magnifica Planetaria. Ovviamente prima si usavano le forti braccia di Luca ma, ora che è "vecchietto", si fa aiutare dalla tecnologia.
FOCACCIA SALATA

Ingredienti:
350 gr di farina 00 della Molino Chiavazza
300 gr di semola rimacinata
200 gr di manitoba
2 cucchiai colmi di olio extravergine d'oliva
sale q.b.
1 cubetto di lievito di birra
700 ml di acqua tiepida
olio extravergine d'oliva
sale grosso
rosmarino

Uniamo tutti gli ingredienti nella Planetaria, dopo avere fatto sciogliere il lievito in un po' dell'acqua totale e iniziamo a fare lavorare la Planetaria, alla quale avremo montato il gancio K. Il sale va aggiunto solo a completo assorbimento del liquido. Facciamo lavorare energicamente la Planetaria, ne risulterà un impasto molto idratato. Bene, va fatto incordare, di modo che alla fine ci ritroviamo una palla molto elastica agglomerata intorno al gancio K.
A questo punto mettiamo l'impasto a lievitare per un paio d'ore.
Rovesciamo l'impasto lievitato su una teglia da pizza unta con olio extravergine d'oliva e con le mani stendiamo l'impasto.
In un bicchiere mescoliamo due dita d'olio con due dita d'acqua, saliamo la superficie della focaccia con del sale grosso e spennelliamo la miscela sull'impasto. Aggiungiamo un po' di rosmarino tagliuzzato.
Inforniamo a 230 C per 35-40 minuti.


FOCACCIA

Ingredients:
300 g double milled durum wheat semolina
350 g tender wheat flour
200 g strong flour (Manitoba)
1 ounce (25 g) active yeast
2 tbs extravirgin olive oil
salt
700 ml warm water
extravirgin olive oil
rosemary

Preparation:

Dissolve the yeast into warm water. Put the flours on the bowl of the kitchen machine and pour in 2 tablespoons of oil, the yeast, and 700 ml warm water to obtain a smooth elastic dough. Knead energically with the beater, add salt and continue to knead. Cover it, and let it rest at least for 2 hours.
Preheat your oven to 230 C. Grease a baking sheet, dust it with salt, then spread the dough over the sheet to a thickness slightly less than a half inch (1 cm), tamping it down with a spoon or your fingertips to give it a dimpled appearance. Let it rose on the pan for ten minutes, then combine in a glass a bit of water and a bit of extravirgin olive oil. Sprinkle it all over the focaccia surface and complete with salt and rosemary. Bake it on a low rack for 35-40 minutes. Serve it cut into squares.