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Il nostro muro

Creato il 09 novembre 2014 da Lucaralla @LAPOZZANGHERA

25 anni fa la caduta del muro di Berlino.

Televisione a colori,non in hd,ma l’emozione delle picconate a quel muro divisorio fu enorme.

La liberta’ come parola lanciata al vento,come sensazione di averla finalmente in vita,nei giovani berlinesi e non, ebbe finalmente vittoria.

Il muro delle vita spezzate per superarlo,degli amori divisi e della consapevolezza che prima o poi sarebbe caduto.

Il comunismo cadde,si penso’ a un concetto diverso di unione geografica e allora,anche noi,cademmo assieme a esso.

Cademmo nelle emozioni di tutti i tedeschi,ne fummo protagonisti seppur lontani da quella citta’.

Oggi si ricorda un male che cadde,una negazione dei diritti che il vecchio regime tedesco impose con regole rigide.

Seppur lontani,avemmo la sensazione che la Germania avesse perso da una parte,scrollandosi di dosso l’idea della schiettezza e della rigidita’ tipica del suo passato e che,forse,capiva che l’esser chiusi rendeva e creava piu’ nemici.

Oggi lo voglio ricordare cosi’ quel momento e a esso,affianco seppur in maniera totalmente diversa ma pur sempre simbolica come negazione di una liberta’ di movimento,il mio muro.

Cioe’ il muro della mia citta’ di Taranto,che nasconde a noi tutti cittadini il vecchio arsenale militare.

Un arsenale che continua a lavorare a regime minimo tra magazzini di amianto e navi in disuso e che,noi tutti,vorremmo “regalato alla citta”.

Un muro,quello nostrano,che spesso viene picconato dalle macchine che per la pioggia battono contro di esso,lacerandone le pietre e i tufi con cui e’ costruito.

Il muro nostro,la nostra divisione concreta e simbolica che ci rende un po figli dei berlinesi e che,nella nostra memoria,ci accomuna assieme a loro oramai liberi da quell’incubo simbolico e reale.

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