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Il profumo, di Patrick Süskind

Creato il 03 marzo 2015 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

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Titolo: Il profumo
Titolo originale: Das Parfum – Die Geschichte eines Mörders
Autore: Patrick Süskind
Genere: Noir, Storico
Anno di pubblicazione originale: 1985
Anno di pubblicazione in Italia: 1985 (Longanesi)
Traduzione di: Giovanna Agabio
Casa editrice italiana: Longanesi, TEA

Una curiosità: due gruppi rock molto noti si sono ispirati a questo romanzo per la stesura di un testo. Parliamo di:
Scentless Apprentice (Apprendista senza profumo) dei Nirvana.
Du riechst so gut (Sai di buono) dei Rammstein.

Trama:
Nel diciottesimo secolo visse in Francia un uomo, tra le figure più geniali e scellerate di quell’epoca non povera di geniali e scellerate figure. Si chiamava Jean-Baptiste Grenouille e se il suo nome, contrariamente al nome di altri mostri geniali quali de Sade, Saint-Just, Fouché, Bonaparte, oggi è caduto nell’oblio, non è certo perché Grenouille stesse indietro a questi più noti figli delle tenebre per spavalderia, disprezzo degli altri e immoralità, bensì perché il suo genio e unica ambizione rimase in un territorio che nella storia non lascia traccia: nel fugace regno degli odori.

Das Parfum

Giudizio:

Questo non è un romanzo semplice da recensire. “Il profumo” rompe molti schemi. Non è facile da inquadrare in un genere, al di fuori dello storico. Personalmente, ho scelto il noir perché è un viaggio in un’anima nera, l’esplorazione della mente di un mostro.
È un libro che ha una forza indefinibile, probabilmente figlia di uno stile avvincente, magnetico, e di un personaggio che sembra dannatamente vivo, nel senso letterale dell’aggettivo.
Partiamo da lui, dal personaggio: Jean-Baptiste Grenouille.
Un uomo nato in un contesto squallido, da un padre ignoto e da una madre totalmente incapace di amarlo, e nemmeno intenzionata a provarci. Un uomo triste destinato a una vita triste. Così sembrerebbe.
Però.
Però Grenouille ha un talento. Un olfatto estremamente sensibile. Ed è intorno all’olfatto che cresce e si radica la sua ostinazione alla vita. Un attaccamento morboso a un’esistenza che sembra essere solo una lunga lista di sofferenze, fatiche, dolori, delusioni.
Grenouille sembra voler vivere proprio in dispetto a questa vita. Come uno sfregio. Un mostro che vive solo attraverso il naso, che riduce l’intera esistenza a una corsa verso il profumo perfetto, unico strumento di rivalsa, perché…

“Colui che dominava gli odori, dominava il cuore degli uomini.”

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Grenouille è credibile fino in fondo. Il vero mostro crede sempre di essere nel giusto; di star rincorrendo la bellezza, piuttosto che la distruzione; l’amore, piuttosto che la morte. Questo personaggio non fa eccezione alla regola, ed emerge in tutta la sua umanità, per quanto distorta e agghiacciante. “Il profumo” è un romanzo molto bello anche per questo: coglie in pieno la misantropia narcisistica che ogni tanto fa capolino nell’umanità.

Passando allo stile, Süskind riesce a essere avvincente e magnetico in un modo diverso da quello degli autori di thriller. La sua scrittura non “puzza” di tecnica, di studio, non sembra un congegno. Sottolineo il sembra: non sono così romantico o sprovveduto da pensare che uno stile come questo sia privo di lavoro, di ricerca da parte dell’autore.
Sono parole capaci di prendere alle viscere, anche nelle parti quasi noiose, anche quando il ritmo cala, per poi riprendere velocità all’improvviso. Ci sono molti dettagli, accurati, morbosi, e tante similitudini. Tantissime. È uno stile che, in teoria, rischierebbe di risultare pesante, e invece no, almeno, non per me. E chi mi conosce sa che sono ossessionato dal ritmo narrativo, che credo in uno stile semplice ma non sempliciotto, vivo, legato al parlato. Magari, magari avessero scritto così tanti libroni osannati del nostro passato. Il lessico è preciso ma mai artificiale. I dialoghi, pur essendo buoni, non brillano, ma sono ridotti al minimo. Questo libro dimostra ancora una volta che è possibile unire ricchezza e scorrevolezza, dettagli e passionalità, parlato e precisione, il tutto nelle giuste dosi, come un abile profumiere, se si è in grado di farlo.
È sempre quello, il punto.
La stoffa c’è? Stavolta sì.
Provate a leggere l’incipit.
Ne vale la pena.

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Sull’autore:

Patrick Süskind (Ambach, 26 marzo 1949) è uno scrittore, sceneggiatore e drammaturgo tedesco.
Studiò storia all’Università di Monaco di Baviera e a Aix-en-Provence. Il suo romanzo più noto è Il profumo (1985) che divenne un bestseller mondiale, tradotto in più di quaranta lingue. Nonostante la sua fama mondiale, Süskind conduce una vita estremamente riservata, concedendo raramente interviste: egli è solito evitare di mostrarsi in eventi pubblici ed è arrivato persino a rifiutare importanti premi letterari tedeschi quali il Gutenberg, il Tukan e il FAZ.

Aniello Troiano



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