A seguito della sentenza in Cassazione pensavamo fosse tutto finito, il silenzio permetteva di decantare tutte le emozioni e le reazioni legate alla vicenda Cogne. Al contrario la protagonista, una delle più discusse mamme d’Italia, Anna Maria Franzoni, è tornata a riempire gli schermi televisivi, all’interno del programma estivo, “A Gentil Richiesta” condotto da un’entusiasta Barbara D’Urso, i nuovi momenti salienti delle deposizioni, rilasciate in aula a 3 anni dalla carcerazione.
Anna Maria Franzoni, condannata a 16 anni di reclusione per l’omicidio del piccolo Samuele, continua a proclamarsi innocente e a raccontarci con tono piagnucoloso, intervallato dalle lacrime la sua versione dei fatti:…“E subito sono andata… ho preso questo piumone, l’ho tirato su… sentivo questo rantolo… e quando ho tirato, su questo piumone, ho visto lui… era disteso col viso in su, supino, con questa ferita enorme in mezzo alla fronte… mio figlio è stato ucciso e non da me…poi la disperazione, il nulla attorno a me…
Che la depressione post-partum procuri uno sganciamento psicologico è fuori di dubbio, la donna che ne soffre sperimenta una costante sensazione di inadeguatezza nei confronti del nuovo ruolo, può sentirsi delusa perché la maternità si è rivelata un esperienza molto diversa da quella che si aspettava, e può sperimentare del risentimento nei confronti del neonato perché questi le assorbe tutte le energie.
Ma, fino ad oggi, la scienza e la giustizia, non si erano mai trovate di fronte ad un caso come la Franzoni, o è veramente un enorme errore giudiziario o lei recita un copione perfetto, che però lascia aperto il dubbio su alcune incongruenze. Dal suo racconto viene evidenziata l’azione del sollevamento del piumino e la relativa e sorprendente constatazione di un fatto inatteso, quando in realtà tutto intorno è un macchia di sangue, pareti, pigiama, letto…uno scenario che sfugge alla sua ricostruzione…“Condannandomi, i giudici hanno invece commesso una doppia ingiustizia: hanno colpito me, che già avevo avuto il dolore atroce (che non auguro a nessuno) di perdere un figlio in quel modo, ma hanno anche fatto un torto alla memoria del piccolo Samuele: il suo assassino è libero e indisturbato mentre io sono qua dentro»
Il sondaggio chiede al pubblico a casa: Anna Maria Franzoni mente o non ricorda?
Il 74% degli italiani ritiene che Anna Maria menta.
Non mi sembra il caso di aggiungere altro commento al mistero Cogne.