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Il tatuaggio su Gesù che merita l’arresto in Arabia Saudita

Creato il 13 ottobre 2011 da Iljester

Il tatuaggio su Gesù che merita l’arresto in Arabia Saudita

Siamo davvero messi male. Ma ve lo immaginate un calciatore musulmano che durante una partita di campionato, segna un goal e poi stende il tappetino e si mette a pregare Allah? E vi immaginate che a seguito di questo gesto, il calciatore anzidetto viene denunciato alla Polizia? E ve lo immaginate il medesimo calciatore che gira per un centro commerciale e ostenta il tatuaggio della mezza luna islamica? E le persone del centro commerciale, indignate, che chiamano la Polizia affinché arresti l’uomo in questione per oltraggio alla fede cristiana?
Probabilmente non ve lo immaginate, perché da noi esiste quello strano concetto che si chiama libertà di espressione e religione. Che seppure dovrebbe essere contemperata con l’esigenza di tutela della nostra identità culturale, sicuramente non può essere ingiustificatamente compressa, fino al punto di impedire a una persona di tatuarsi la mezza luna islamica sul braccio e di baciarla dopo un goal, o addirittura di pregare il suo Dio per questo.
Ma nei paesi islamici la libertà religiosa è un’utopia. È un impensabile concetto che non può trovare accoglimento perché va contro le leggi di Maometto. Soprattutto se chi ne è beneficiario è il cristiano. Il quale, piuttosto, per la propria fede, nei paesi islamici viene spesso e volentieri perseguitato, arrestato o ucciso.
Però, guarda caso, gli stessi musulmani che lì impediscono ai cristiani di vivere serenamente la loro fede religiosa, quando poi vengono da noi, pretendono (dico: pretendono) che noi li si accolga e si permetta loro di esercitare liberamente il proprio credo. Anzi, si indignano e protestano se per esempio qualcuno dice che non è opportuno costruire una moschea per motivi di sicurezza (le moschee non sono solo centri di preghiera, ma anche centri di aggregazione politica e culturale islamica), oppure se si impedisce alle loro donne di portare il burqa. Dicono che così si viola la loro identità religiosa, dicono che è incostituzionale. Insomma ci rivoltano contro i nostri stessi strumenti di libertà. Quegli strumenti che nei loro paesi però sono riservati solo a chi è islamico. Perché gli altri sono cittadini di serie B, alla stregua di delinquenti che non meritano altro che il carcere (o una salata multa) se espongono i loro simboli religiosi, si fanno il segno della croce o si tatuano Cristo sul bicipite.
E questo se si è dei fortunati calciatori pagati a peso d’oro dagli sceicchi. Se non lo si è, il cittadino in questione rischia di fare una brutta fine, perché non c’è pietà per chi offende la religione islamica con il credo altrui. E fra qualche tempo, l’occidente islamizzato potrebbe vivere lo stesso clima «liberale» se non si sveglia dal torpore in cui è stoltamente caduto. Qualcuna, se non erro, parlava a tal proposito di Eurabia…

Fonte: AsiaNews

 

di Martino © 2011 Il Jester 


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