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Il thriller e i fumetti

Creato il 23 ottobre 2013 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Da Fralerighe Crime n. 8

A cosa pensate quando si parla di thriller? A degli autori in particolare, forse, la parola thriller potrebbe persino rievocare alla mente immagini di film e telefilm. Accostereste mai il termine thriller a dei fumetti?

Il thriller e i fumetti
Mi è capitato, alcuni giorni fa, di imbattermi in un manga conosciuto da molti ma che – ahimè – fino a pochi mesi fa mi era completamente estraneo. Si tratta di Death Note, storia di Tsugumi Ohba e disegni di Takeshi Obata.

Per chi non lo conoscesse, Death Note narra la storia di uno Shinigami (Dio della morte) che, annoiato dal mondo in cui vive, decide di far cadere sulla terra uno dei suoi quaderni. La peculiarità di questo quaderno, appunto il Death Note, è che dà al suo proprietario la possibilità di uccidere qualsiasi essere umano soltanto scrivendone il nome. Il quaderno finisce nelle mani di Light Yagami, geniale diciassettenne deciso a cambiare il mondo uccidendo i criminali più pericolosi mai esistiti. Fin qui nulla di particolare, Shinigami e avvenimenti macabri sono un must di certi manga.

Ma cosa accade quando si scopre che il Death Note in sé diventa lo sfondo di una caccia all’uomo, una partita giocata da due menti strabilianti? Perché i delitti di Light non passano inosservati e ad occuparsi del caso sarà un enigmatico Elle, giovane e geniale che tanto ricorda Sherlock Holmes per stranezze e ragionamenti.

Di fatto, gli Shinigami e il lato “sovrannaturale” del fumetto passano in secondo piano ed il lettore si trova catapultato in una sequenza infinita di mosse e strategie, assistendo ai sofisticati omicidi e depistaggi di Light e alle strabilianti deduzioni di Elle, che lo portano presto sulle tracce del giovane proprietario del quaderno. Un thriller in piena regola dal sapore orientale!

Il thriller e i fumetti
Esistono tuttavia casi di riadattamenti da film e libri.

Senza andare troppo lontano, esistendo infatti una versione tutta italiana della graphic novel in questione, potremmo parlare di Shutter Island, tratto dal libro l’isola della paura di Dennis Lehane che è diventato un film di gran successo diretto da Martin Scorsese.

Come il film, anche la graphic novel (frutto del lavoro di Stefano Ascari e Andrea Riccadonna per quanto concerne la versione italiana, Christian de Metter per la versione d’oltreoceano) è molto fedele al libro di Lehane.

La storia è un raffinatissimo thriller psicologico ambientato nel 1954 il cui protagonista, un ex militare di nome Edward “Teddy” Daniels, dovrà indagare sulla misteriosa scomparsa di un paziente presso il manicomio Ashecliffe, sito su un’isola  pochi chilometri al largo di Boston.

La ricerca del paziente si rivelerà molto più sconcertante e personale di quanto Teddy avesse immaginato, toccando aspetti del suo passato che aveva (forse voluto) dimenticare.

Dal finale aperto ed incerto, leggerne la graphic novel – che sia stata curata dai nostri connazionali o meno – non può affatto essere una perdita di tempo.

Altri titoli da portare all’attenzione potrebbero essere From Hell, di Alan Moore con i disegni di Eddie Campbell, che tratta la storia di Jack lo Squartatore; il celeberrimo Dylan Dog, di Tiziano Sclavi e Corrado Roi;  Battle Royale, manga thriller dalle tinte splatter tratto dall’omonimo romanzo di Joushun Takami con i disegni di Masayuki Taguchi. Tutti titoli che meritano l’attenzione del lettore sia per qualità che per lo sviluppo della trama.

Perché, tutto sommato, leggere un buon fumetto è come leggere un buon libro.

Christine Amberpit



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