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Il tuo blog lavora per te?

Da Marcofre

il tuo blog lavora per te?

Qual è la caratteristica che un blog deve avere quando, come autore emergente, decidi di aprirne uno?
In giro leggerai un po’ di tutto: per esempio molti consigliano di pubblicare 3, 4 post al giorno per scalare velocemente la classifica di Google.
Funziona? Immagino di sì, c’è solo il problema che quei post devono per forza di cosa essere di qualità. Davvero sei in grado di sostenere un ritmo del genere, e di pubblicare post di qualità?

Pochi contenuti, ma buoni

Magari tu ci riesci. Sei un fenomeno che davvero sforna roba sublime spendendoci su poco tempo. Oppure hai tempo da spendere nella redazione di ottimi contenuti; di solito però le eccezioni sono rare, giusto?
Probabilmente, sei una persona normale, che non ha a disposizione tutto questo tempo. Sii onesto con te stesso, e con il pubblico che andrai a incontrare. Inutile fare gli sbruffoni. Prima di partire ragiona su quanto puoi davvero offrire.
Se ti rendi conto che non puoi andare oltre un post la settimana… Bene, non c’è niente di male. Sii chiaro, scrivilo nel primo post. Ti presenti e lo dichiari senza remore. Un post alla settimana è comunque un signor impegno perché non devi pubblicare qualunque cosa. Non vai a fare concorrenza ai giornaletti di chiacchiere. Sei un autore emergente, devi per forza conquistare il tuo pubblico.

L’investimento del lettore

Il lettore non è una persona che ama perdere tempo, anche se ancora adesso resiste questa idea, a proposito del Web e di quelli che lo navigano. Costui, o costei, ha il desiderio di scovare dei buoni contenuti. Ha una risorsa importante, come tutti noi, ed è quella del tempo. Dubito che inizierà a seguirti se scoprirà che parli solo di te, del tuo ombelico… Come ho già scritto in passato, il lettore sa bene che vuoi piazzargli qualcosa (le tue storie, e cosa altrimenti), però visto che esiste sul collo quella protuberanza chiamata “testa”, conviene usarla. Vale a dire far lavorare i pochi neuroni ancora presenti nel cervello per stabilire con i lettori una conversazione. A questo serve il Web, o dovrebbe servire!
E se riuscissi a pianificare i contenuti, sarebbe perfetto!

Un blog è (anche) pianificazione

Te lo dice un tipo che non ha mai pianificato molto, e per anni è andato avanti seguendo l’ispirazione. Certo, puoi riuscire comunque a pubblicare. Tuttavia il mio consiglio (frutto di errori scrupolosamente commessi), è di pianificare.
Un post alla settimana. Se prima di iniziare a pubblicare riesci a mettere in cantina 6/10 post, ti garantisci un arco di tempo sufficiente anche per comprendere se sbagli, e per correggere il tiro. Soprattutto, riuscirai a sfornarne di nuovi senza alcun assillo del tipo “Domani devo pubblicare e non so cosa scrivere!”. C’è anche un altro aspetto da considerare.
Sei un autore emergente? Bene: sei un’azienda. Lo so, tu non ti consideri tale, perché guardi ancora certe perniciose trasmissioni televisive (da quanto tempo non leggevi “pernicioso”?) dove l’autore seduto in una poltrona, dice che il libro non è un prodotto. E tu ci credi. Ci crede pure chi lo dice, perché alle sue spalle, c’è un mucchio di gente che fa il lavoro “sporco”. Fa marketing. Piazza il prodotto. Scrive la sinossi, sceglie la copertina, organizza le interviste televisive, radiofoniche, gli incontri con la stampa, i blogger, piazza lo scrittore nelle principali fiere letterarie… E lo scrittore, ingenuo, se ne va in giro a propagandare la bufala de “Il libro non è un prodotto!”.
Siccome sei un’azienda, una delle qualità che devi possedere è aggiornare con puntualità i tuoi contenuti. Non c’è scampo.


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