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Imu alla Chiesa: blitz del Governo con bugia annessa

Creato il 13 novembre 2012 da Oblioilblog @oblioilblog

Imu alla Chiesa: blitz del Governo con bugia annessa

Con l’avvento di Monti al Governo, dopo un lungo tira e molla iniziato in epoca berlusconiana, il Parlamento ha finalmente approvato il pagamento dell’Imu da parte delle attività commerciali in mano alla Chiesa, allineandosi così alla direttiva europea.

Il testo approvato dalle Camere però delegava all’esecutivo la stesura del regolamento che in teoria avrebbe dovuto disciplinare solo degli aspetti residuali e marginali.

Il Governo, amico del Vaticano, ne ha approfittato per introdurre criteri ed eccezioni grazie ai quali negozi e alberghi gestiti dalla Chiesa verrebbero esentati dall’imposta sugli immobili, di fatto annullando gli effetti della legge emanata dal Parlamento.

Il Consiglio di Stato, che secondo l’iter fornisce pareri obbligatori ma non vincolanti sui regolamenti scritti dal Governo, ha rimbrottato Monti e co. nei primi di ottobre, bocciando il colpo di mano e sollevando lo spettro di una costosa procedura di infrazione per aiuto di stato a danno delle pubbliche casse e della corretta concorrenza. 

Il governo, invece di arrossire in un cantuccio per la figuraccia, ha rilanciato costruendo una legge ad hoc con un codicillo nel Decreto Legge sugli enti locali. Il nuovo regolamento salverebbe attività commerciali clericali dall’imposta municipale unica. Non pago Palazzo Chigi ha la faccia tosta di diramare una nota in cui si fa sapere che non si avvantaggia nessuno e in nessun modo con la nuova legge. Questo è semplicemente falso: il blitz ha ampliato la precedente delega e lo schema di regolamento confezionato mostra chiaramente la volontà di ampliare l’ambito di esenzione Imu a favore della Chiesa.

La questione torna in Consiglio di Stato che non potrà non notare il contrasto tra i principi elementari delle premesse dell’atto del governo e lo specifico dei criteri relativi ai campi decisivi. La funzione dei giudici è solo consultiva ma la speranza è che un’altra lavata di capo faccia rinsavire il governo e eviti una procedura d’infrazione e una profonda ingiustizia.

Niente però potrà spazzare via la sensazione di essere governati da gente che mente sapendo di mentire e che, pur predicando il rigore assoluto, fa lo splendido e trova spazio per favorire i più cari amici a spese del bilancio pubblico e della libera concorrenza, di cui, a parole, sono i più grandi garanti.

 

Fonte: Repubblica


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