Magazine Società

In Italia è proibito non bere

Creato il 27 giugno 2011 da Bibolotty

In Italia è proibito non bere
Se il venerdì sera è impossibile girare per Londra in auto, e uscire da Canterbury fu quasi un’impresa dato l’alto numero di uomini e donne che già alle quattro del pomeriggio barcollavano per strada e non erano in grado di darmi indicazioni, in Italia la situazione non è diversa.
Che il vino faccia bene, un solo bicchiere a pasto, non lo metto in dubbio, ma i dati statistici parlano di un consumo procapite assi elevato, ma non è questo l’oggetto in discussione, ognuno è libero di ingrassare il proprio fegato come più gli piace.
Che poi si rifiuti, per ignoranza s’intende, la legalizzazione delle cosiddette “droghe leggere” e di contro si tolleri l’atteggiamento scorretto nei confronti dell’alcol comincia, però, a darmi molto fastidio.
Non parliamo delle pubblicità con belle fighe che ballano su tacchi vertiginosi e su automobili di lusso inneggiando a una dolciastra bevanda arancione, e nemmeno delle centinaia di spot un po’ tutti uguali dal menzognero binomio alcol/sesso che nella realtà produce impotenza e anorgasmia. Se il Monopolio di Stato e i Garanti vari non fanno niente, non sarò certo io a poter smuovere le acque.
Fra l’altro chi investe, ammazza e fugge è generalmente fatto di alcol e cocaina, il fumo di certe sostanze produce sonnolenza, l’alcol, di contro, fa sentire invincibili e forti ed è quasi un luogo comune vedere l’ubriaco che insiste a voler stare al volante. Ma poi esistono le statistiche che già parlano chiaro non c’è bisogno di spendere altre parole.
Sono anni che vivo l’esperienza di rifiutare alcol e di dover rispondere gentilmente a continue insistenze che, con l’andare del tempo, si sono fatte per me insopportabili.
È chiaro che se io urlassi «sono un’alcolista e non bevo da sette anni!» nessuno continuerebbe e mettermi il vino sotto il naso, o se mi dichiarassi musulmana chiunque eviterebbe di insistere quasi fossi una bambina ribelle alle nostrane usanze, ma sono forse anche questioni private che non tutti amano sbandierare al tavolo della pizzeria o al ristorante dell’albergo.
Quindi, se il povero alcolista di turno che grazie a sacrifici sovrumani con o senza l’aiuto di terzi si è tolto la maledetta scimmia dalla schiena, decide di andare in vacanza o al ristorante, subito si trova a combattere con le solite insistenze.
Eh ma con il pesce! Eh ma per il compleanno! Eh ma per capodanno! Su, dai per Natale fai uno strappo! Dai che è il battesimo di Giulia! Dai che festeggiamo le nozze d’oro! È Pasqua e con la colomba ci sta bene il limoncello! Lo vuoi il centerbe della nonna? Una bella birra fresca? Di analcolico hanno solo coca cola lo vuoi un prosecchino?
E non finisce qui!
Molte volte mi è capitato di sentire e leggere dichiarazioni che mi mandano il sangue alla testa del tipo che delle persone che non bevono è meglio non fidarsi, che bere solo acqua fa male e che chi non beve alcolici perde molto della vita.
Ho cercato inutilmente di far cancellare gruppi su Facebook, frequentati per lo più da ragazzini, che inneggiavano alla sbronza, eppure la Tv e i media ci bombardano di talk show quando si tratta di riempire vuoti o quando c’è stato l’ennesimo suicidio di massa del sabato sera.
Ci dovrebbero essere leggi che proibiscono ai minori di acquistare alcolici ma credo che nessuno le applichi visti gli ultimi dati sulle ragazzine anoressiche e alcolizzate.
E io, oltre a trovare in tutto ciò una forte contraddizione, mi sento anche indignata e offesa.
Come fa un adulto a dire che non si fida di chi non beve alcolici? Quanto sale ha in zucca?
Lascio a voi la risposta.
Lascio all’intelligenza di chi mi legge la facoltà di continuare a insistere se qualcuno rifiuta il suo stramaledetto bicchiere di prosecco!
Gli alcolisti rifiutano anche un mon cherì perché anche un innocuo cioccolatino potrebbe riaccendere in solo attimo la voglia e il bisogno smodato di bere di nuovo. E così le ciliegie sotto spirito, le pesche al maraschino, le castagne al vino, il babà e tutti i dolci in cui sia contenuta anche una sola goccia di alcol.
Basti pensare che “il bagnarsi le labbra” per fare un piacere a voi, per la vostra buona fortuna del compleanno o dell'anniversario, potrebbe significare il riaprirsi di ferite dolorose, un nuovo inizio che determina la fine, il continuo senso di colpa e di quel sentirsi in una gabbia che non ha uscite.
Non è un dovere dell’alcolista fare outing, è dovere e buona educazione di chi è a tavola di non insistere.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :