Eh, già. Giustamente è un lavoro usurante quello dei dipendenti del Santo, e dunque è giusto che prendano anche il sedicesimo stipendio in un anno composto di dodici mesi, accanto alla tredicesima, alla quattordicesima e persino alla quindicesima.
L’art. 17, comma 3 del regolamento sul personale del Senato, la definisce “indennità compensativa di produttività”. Si tratta, in parole terrestri, di una vera e propria sedicesima mensilità, che segue la quindicesima mensilità suddivisa tra aprile e settembre.
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La voce di cui sopra è persino “pensionabile”, nel senso che concorre al calcolo della pensione, differentemente dalle altre voci dello stipendio dei dipendenti, che invece non sono “pensionabili”.
Insomma, con la disoccupazione che dilaga, la crisi economica e la necessità che lo Stato risparmi, la sedicesima mensilità e persino la quindicesima, sembrano davvero un di troppo; un pugno in un occhio ai contribuenti. A noi!
Fonte: Il Sole 24ore
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