Magazine Diario personale

Infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio

Da Iomemestessa

Uno potrebbe domandarsi pure, qui giunti, il perchè di certo accanimento mio a parlare di economia con regolarità.

Il fatto è che mi sono rotta le palle.

L’informazione economica in Italia è infima, scadente, parzialissima. Un’assenza di trasparenza che non è casuale. A meno di volerli considerare tutti idioti. E ciò non è. Non sarebbe possibile neppure statisticamente.

Nei tg il format è ormai sempre lo stesso.

5 minuti di Ebola (o dell’equivalente del momento, purché faccia ansia), 10 minuti a parlare di politica interna (e sentir blaterare i soliti quattro cazzari), 5 minuti di notizie da libro Cuore giusto per tenerci aggiornati sulle sciagure al tempo della crisi, 5 di cronaca nera, alternando con sapienza Garlasco, Ignoto 1, o qualche femminicida dell’ultim’ora. Due cazzate al volo sul divo o divetto di turno. Un po’ di sport.

E poi tutti a nanna come dopo Carosello.

Sulla stampa quotidiana (lasciamo perdere quotidiani e pubblicazioni di nicchia, che son per addetti ai lavori e non fan testo) la solfa non cambia

Delle cose che determinano realmente l’andamento economico del paese, delle cose che dovrebbero formar parte dei criteri decisionali dei risparmiatori, mai un cazzo.

E i risparmiatori siamo noi, siete voi, sono i vostri genitori, i nonni, gli zii, la vedova del piano di sopra, l’ingegnere anziano e gentile che ogni sera porta a pisciare il canino. La ggente, avrebbe detto Funari.

Gli stessi che poi, volenti o nolenti, si fidano delle banche. Di quei bravi ragazzi, dal bell’aspetto, l’aria pulita, la giacchina e la cravattina che vendono prodotti finanziari sicuri, ‘guardi, sicurissimi signora mia, si fidi così arrotonda pure un po’ la pensione’.

Ma vaffanculo. In quei prodotti finanziari c’è tanta di quella merda che ci si potrebbero intasare i cessi di mezz’Italia. Pattume puro.

E l’informazione viene delegata alle banche, che son quanto di più lurido esista. E son consapevolissime di spacciare merda, eh. Ma il profitto è profitto, business is business. E non rompete i coglioni. Le banche devono fare soldi. Per poi prestarli a tassi che farebbero vergognare pure i cravattari.

E io mi son rotta le palle. E non ci sto più. Cambia qualcosa, dopo che scrivo? Plausibilmente, un cazzo. Però. Però se anche uno solo di quelli che leggono ha una folgorazione e non si fa fregare, io ho già vinto un pezzetto della mia battaglia da fantaccino contro i droni.

Perchè se riuscissi a salvare anche un solo investitore dall’ennesimo caso Parmalat, io, la mia personalissima guerra, l’avrò vinta.

E anche se non cambia un cazzo potrò sempre dire che io lo dicevo. Che mica ero connivente.

E se tra chi legge c’è uno spacciatore di prodotti finanziari cotti e decotti, e vuol scrivere un patetico commento dicendo che non è colpa loro. E’ il sistema. E loro son solo vittime innocenti costrette dalla necessità, mi faccia il favore. Lasci perdere. Utilizzi il tempo risparmiato per mettersi davanti ad uno specchio e sputarsi, più utilmente, in faccia. Che lo sa lui e lo so io, che vie d’uscita ce ne sono. Non tante ma ci sono. Non prendiamoci inutilmente per il culo.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :