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Intervista alla regista angela bevilacqua, protagonista al giffoni film festival 2014.

Creato il 25 luglio 2014 da Sankez @armandosanchez8
Foto di sanchez7

Cari amici lettori,

Angela Bevilacqua, la giovanissima neo regista napoletana è approdata alla 44esima edizione del Giffoni Film Festival con la sua "opera prima", lo short movie "Il teatro dei ricordi" in cartellone come evento speciale dopo la sua brillante esperienza all'ultimo Festival di Cannes nella sezione "Short Film Corner".

Visibilmente emozionata nel trovarsi in Sala Lumiere di fronte ad una platea gremita di ragazzi over 18 giunti al Giffoni Film Festival da ogni parte del mondo in veste di giurati, la Bevilacqua ci parla di questa straordinaria "adventure" che l'ha portata a riprendere con la macchina da presa ad appena 17 anni una "star" del firmamento mondiale quale, l'attore francese Jean Sorel, in veste di interprete protagonista del suo primo corto.

LA REGISTA ANGELA BEVILACQUA AL GIFFONI FILM FESTIVAL 2014 MARIDI VICEDOMINI CINEMA CORTOMETRAGGIO

- Angela, la sua passione per il cinema, perdura fin dai suoi primissimi anni di vita..

<<Sì ho amato da sempre il cinema, visionando opere dai generi più disparati. Tra i film di animazione ero molto attratta dall'opera del grande maestro giapponese Miyazaki ed, ispirandomi a lui, il mio primo grande sogno, è stato quello di diventare una fumettista per poter descrivere attraverso il disegno le storie che immaginavo. Crescendo mi sono resa conto che il cinema mi offriva maggiori possibilità per poter esprimere le mie idee, i miei pensieri ed allora ho cominciato a scrivere sceneggiature grazie alla mia naturale inclinazione artistica>>.

- Com'è nata l'idea di scrivere questo cortometraggio?

<<Ero al primo anno di liceo. Venendo a conoscenza di tante storie complesse dei miei coetanei ed anche attraverso la puntuale lettura di episodi di cronaca nera sui quotidiani, ho avvertito un notevole malessere interiore dei giovani d'oggi. Da qui l'idea di voler condensare in un unico personaggio, nell'ambito di un un'unica storia tutti i disagi che avverte la gioventù odierna, a volte priva di una giusta e concreta capacità reattiva trascinandola in un tunnel buio, spesso tragicamente "senza ritorno">>.

- Qual è il messaggio che intende trasmettere con la sua opera?

<< Ho voluto dare un monito di vita che può essere universale, non limitato ad una sola fascia di età, e cioè che la vita vale la pena di essere vissuta sempre e comunque con spirito positivo, affrontando i problemi con coraggio e determinazione senza mai lasciarsi sopraffare da ansie o angosce, che spingono inconsapevolmente l'uomo a rinunciare persino ad essa. E' ovvio che il mio personaggio sia una ragazza giovane come me perché mi è stato più congeniale raccontare le relative problematiche>>.

LA REGISTA ANGELA BEVILACQUA AL GIFFONI FILM FESTIVAL 2014 MARIDI VICEDOMINI CINEMA CORTOMETRAGGIO

- Com'è stato lavorare con Jean Sorel?

<< Ho vissuto un'esperienza straordinaria, una grande opportunità che mi è stata offerta. Lavorare sul set, con un professionista come lui mi ha reso tutto più semplice. Con dolcezza e pazienza il maestro Sorel, facendosi dirigere da me con la macchina da presa con grande umiltà, mi ha insegnato tanto sul set, ed i suoi consigli costituiscono un bagaglio preziosissimo per proseguire il mio "viaggio" nel fantastico universo del cinema>>.

LA REGISTA ANGELA BEVILACQUA AL GIFFONI FILM FESTIVAL 2014 MARIDI VICEDOMINI CINEMA CORTOMETRAGGIO

- Hai dei "miti" registi che le suscitano particolare interesse?

<< Tra quelli italiani non posso non citare Visconti e Vittorio De Sica, mentre fra i registi stranieri, i miei idoli sono: Terry Gilliam, Martin Scorsese e Quentin Tarantino>>.

- Che progetti ha per il futuro?

<< Tanti, ma so bene che questo non è un campo facile. Io continuo a mettere su carta le mie idee, le mie emozioni. Ho appena terminato di scrivere un romanzo che spero di riuscire a pubblicare presto ed ho già pronte altre due sceneggiature per un corto e per un lungometraggio. Ma intanto, naturalmente, continuerò a studiare per conseguire il diploma di scuola secondaria>>.

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Intervista a cura MARIDì COMMUNICATION ITALY

Con affetto, Armando Sanchez


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