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Intervista di Irene Gianeselli alla compagnia teatrale L’Eco dei Sanpietrini

Creato il 25 gennaio 2015 da Alessiamocci

La compagnia teatrale L’Eco dei Sanpietrini è nata con l’intento di dare nuova luce e attualizzare generi letterari e tradizioni popolari non troppo praticati. Fondata nel 2013 da Lavinia Lalle e Sarah Mataloni, vanta la produzione di quattro spettacoli “Roma tra storie canzoni, vizi e passioni” (luglio 2013), “Voci di Donne Lontane” (aprile 2014), “Le muse incantatrici” (giugno 2014), “Alma Latina” (luglio 2014).

La giovane compagnia dimostra versatilità, sa mettersi in gioco in più generi teatrali e musicali, è sempre attiva nella sua ricerca. Appuntamento con L’Eco dei Sanpietrini al Teatro Petrolini di Roma il 30 e 31 gennaio e il 1° febbraio 2015.

Il 30 gennaio andrà in scena ”Pasquinate Moderne”: dopo il successo del primo lavoro “Roma tra storie, passioni, vizi e canzoni” la compagnia ritorna con un nuovo spettacolo dedicato alla “Roma di oggi e di quella che fu”. La formula dello spettacolo, ideato e scritto, come di consueto, da Sarah Mataloni e Lavinia Lalle, corre sul triplice binario della poesia, la musica e la prosa.

Il 31 gennaio e il 1° febbraio sarà la volta di ”Alma Latina”, commedia frizzante tra musica, danza e recitazione. Lavinia Lalle e Sarah Mataloni, autrici anche di questo testo, recitano con l’attrice Martina Venanzi, coreografie di Raffaella Martella e musiche di Emanuele Parlati.

I.G.:Prima di introdurre i vostri spettacoli, potreste raccontarci come è nato “L’Eco dei sanpietrini”?

Compagnia Eco dei Sanpietrini: La nostra è una compagnia giovane e fondata da giovani! È nata infatti nel 2013: dopo avere maturato entrambe esperienze in solide compagnie teatrali e spaziato fra più generi teatrali, in particolare commedia dell’arte e teatro classico, io (Lavinia Lalle) e Sarah Mataloni abbiamo fondato la compagnia. Tutti noi sperimentiamo nella vita un momento creativo, un momento in cui ci sentiamo particolarmente appassionati della vita e delle cose che amiamo e vogliamo condividere con “l’umanità”: ecco questa è stata un po’ la nostra esperienza. Amiamo il teatro, amiamo recitare, amiamo dare qualcosa al pubblico e volevamo camminare con le nostre gambe, ma soprattutto ci siamo rese conto che amiamo scrivere. E così ci siamo date un nome, “L’Eco dei Sanpietrini”, in onore del nostro primo spettacolo in vernacolo romanesco, “Roma, tra storie e canzoni vizi e passioni”. Abbiamo lavorato sodo per rispolverare vecchi testi poetici, di prosa e musica dialettale e abbiamo scritto il nostro testo nel giro di due mesi, animate da una grande passione per questa nuova esperienza e dalla voglia di riportare alla ribalta e in chiave contemporanea alcuni classici dialettali. Il pubblico si emoziona sempre nel riascoltare i brani di Gabriella Ferri, nel conoscere l’ironia e il cinismo del Belli e del Trilussa, nel ricordare la genuina bravura di Nino Manfredi e la sfrontatezza di Anna Magnani. Lo spettacolo “suona” come una canzone d’amore alla nostra città. Lo abbiamo portato la prima volta in Calabria davanti a più di 500 persone che, entusiaste, ci hanno richieste a gran voce per l’anno successivo. Così siamo tornate con Alma Latina, nel 2014.

I.G.: Potreste parlarci di “Alma Latina”?

Compagnia Eco dei Sanpietrini: Con “Alma Latina” volevamo riprendere il filone della tradizione, come per lo spettacolo “Roma tra storie canzoni vizi e passioni”, ma stavolta prendendo spunto dai classici della tradizione iberica. Abbiamo voluto unire, come sempre facciamo nei nostri spettacoli, la prosa alla danza, la poesia alla musica. Il ritmo passionale del flamenco è il trait d’union della storia di tre amiche, tre diverse anime, ognuna con un vissuto, che, deluse, vogliono rimettersi in gioco. E lo fanno volando verso Siviglia dove parteciperanno ad un provino per loro molto importante. Le ragazze non sanno cosa le aspetta, rischiano, vogliono solo riscrivere la propria storia.

I.G.:Con “Alma latina” è in scena il ballo.

Compagnia l’Eco dei Sanpietrini: Protagonista indiscusso dello spettacolo “Alma Latina” è il flamenco: con la sua forza prorompente, l’energia di questa danza accompagna i personaggi nel loro percorso artistico e individuale, evidenziandone stati d’animo, emozioni e pensieri. L’idea di inserire le coreografie, eseguite da Raffella Martella, è nata proprio per arricchire e per dare maggiore risalto a stati d’animo ed emozioni che emergono dallo spettacolo. Il flamenco è l’ossatura di “Alma Latina” e assieme alle musiche (eseguite da Emanuele Parlati) rende lo spettacolo emozionante e carico di sfumature: tutto ciò che non è pienamente esprimibile con la recitazione, viene trasmesso con le note del pianoforte e con i movimenti della danza. Il pubblico reagisce molto bene all’armonica fusione di musica, recitazione e danza.

I.G.: Con “Paquinate Moderne” si entra in un altro mondo e nella magia di Roma, potreste raccontarci come è nato il progetto?

Compagnia l’Eco dei Sanpietrini: “Pasquinate Moderne” per noi è un modo di fare teatro 2.0 anzi forse 3.0 perché c’è stato il coinvolgimento del pubblico, cui abbiamo chiesto, attraverso la nostra pagina facebook, di mandarci i propri versi in vernacolo romanesco su tematiche di attualità. Abbiamo selezionato quelle che a nostro avviso erano le più convincenti e attorno ad esse abbiamo costruito il testo. Insomma, delle vere e proprie “pasquinate”! Anche qui dunque ci siamo rifatte ad una vecchissima tradizione della Roma papalina, ma ancora una volta in chiave contemporanea. Al termine dello spettacolo, andato in scena per la prima volta al Caffè Mameli in Trastevere, abbiamo premiato le tre poesie più meritevoli.

I.G.:“Pasquinate Moderne” è quindi anche un momento di forte condivisione con il pubblico che ha potuto raccontarsi e raccontare attraverso il vernacolo.

Compagnia l’Eco dei Sanpietrini: La nostra compagnia, ama creare spettacoli con l’idea di coinvolgere il pubblico nella messa in scena: in “Roma, tra storie canzoni, vizi e passioni”, il rapporto con il pubblico era pensato sulla scena, mentre in “Pasquinate” il coinvolgimento diretto nasce altrove, sul web. L’idea è quella di creare una sorta di “opera collettiva”, in sinergia con il pubblico, in modo da renderlo partecipe, non solo della messa in scena, ma anche dell’atto creativo vero e proprio: abbiamo indetto un concorso di poesie in vernacolo con tematiche attuali, e le più belle o significative sono state inserite nello spettacolo. Il processo creativo è stato quindi costruito in sinergia con il pubblico, proprio come una sorta di “opera collettiva” in costruzione. È l’idea della creazione in “comune” con il pubblico che rende significativo “Pasquinate Moderne”.

I.G.:Cosa lega Alma Latina a Pasquinate Moderne?

Compagnia l’Eco dei Sanpietrini: Si tratta di due spettacoli completamente diversi pur se accomunati dalla musica. In entrambi i casi non ci aspettavamo ritorni particolari, era nostro intento fare un lavoro fatto bene, di qualità, e piacere al nostro pubblico. Per questo ci siamo avvalse della collaborazione di professionisti, quali Raffaella Martella (ballerina di flamenco e coreografa), del M° Emanuele Parlati che ha composto le musiche di “Alma Latina”, di Martina Venanzi (che oltre ad essere un’attrice bravissima è anche una professionista veejay) e infine del nostro fiore all’occhiello, il Maestro Francesco Paniccia (pianista e Direttore musicale della compagnia). Abbiamo inoltre un validissimo ufficio stampa con Giuseppe Giulio che ci sostiene e dà visibilità al nostro lavoro.

 

I.G.: Progetti futuri?

Compagnia l’Eco dei Sanpietrini: Abbiamo in programma una serata sempre tra musica, performing art e recitazione dedicata al poeta e scrittore Charles Bukowski anche questa è una scelta molto attuale per il risveglio di una coscienza “collettiva”: andremo in scena il 28 febbraio al Caffè Mameli. Ad aprile ancora musica e danza in un accorato monologo a tre voci, “Voci di donna”. Per la prossima stagione stiamo preparando una originale versione del Don Chichiotte.

Written by Irene Gianeselli


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