Martedì sera, come al solito, ci stendiamo sul letto e ci trasformiamo in giudici. La musica ci piace ed i nostri gusti, spesso, viaggiano paralleli ma il più delle volte si scontrano ed iniziamo allora delle discussioni che solo a ripensarci mi scappa il sorriso.Quasi una corsa, un' attesa curiosa.
“Amò! Inizia X Factor!” “Lulù, accendi la tv che inizia X Factor!” Sono queste le frasi che nelle ultime tredici settimane si sono alternate. Un appuntamento, forse il vero ed unico che merita, assieme a quello di Fazio-Saviano che ci fa accendere la TV e sprofondare nel lettone a baldacchino in ferro battuto.
Io e Sabrina, Sabrina ed io. Due giudici incalliti, con diverse conoscenze musicali, ma convinti che anche quest'anno le maggiori case discografiche non riescano a leggere il nostro gusto musicale. Il panorama attuale della discografia italiana, almeno secondo la nostra convinzione, è decisamente scarso o meglio non ci sentiamo rappresentati dalle varie top ten . Poco o nulla che esca dalla solita e piatta routine. I Kimera sono stati una bella scoperta. Una coppia di artisti, capaci di bellissime performance ma che facciamo fatica a collocare tra quelli che riusciranno a sfondare in questo panorama statico che è la musica italiana. Ci sarebbe piaciuto vederli anche interpretare una loro canzone, anche se quella di Ruggeri è bella e calza loro perfettamente.
Il giovane Davide ha tutto, o quasi, per riuscire ad inserirsi non so dove. A parte la voce, veramente bella e la sua grande capacità interpretativa oltre all'intonazione praticamente perfetta, non scrive nulla di suo. Avrà quindi bisogno di tanta, tantissima fortuna. Il brano di Renga che gli hanno affibbiato è scritto e musicato con tutti i canoni per l'immediato successo ma ciò non toglie che è piatto e non trasmette nessuna emozione. Orecchiabile come quei brani che vincono San Remo e con la stessa intensità fatta per le ragazzine. Certo, Davide possiede anche il phisique du role ma non capisco perché lo si debba relegare tra tutti gli altri stampini per biscotti che sono i cliché che ci propinano in Italia.
Nevruz, genio e sregolatezza, una casa in fiamme, come dice l'Elia ad Extrafactor ci ha fatto sperare in qualche cosa di più. La sensazione è stata che Elio lo abbia sempre tenuto con il freno tirato cercando di portarlo in finale. Metallo puro, grezzo, è stato smussato, limato, appiattito per poterlo far arrivare fino all'ultima puntata. Un inedito molto bello dove è riuscito a mettere mano agli arrangiamenti e, se non ho capito male, anche nel testo. Me lo aspettavo molto più rock, molto più energetico ma, a quanto pare, c'era il bisogno di addolcirlo per il pubblico medio.
Nathalie. Non ci avrei scommesso un soldo. Ho sempre avuto l'idea che non avesse carattere, che si lasciasse pilotare per poi avere una splendida sorpresa nell'ascoltare il suo brano. Brano, che ha lottato fortemente per portarlo all'ascolto. Chi l'ha definita di difficile ascolto probabilmente è abituato allo zecchino d'oro e se non è così ha una grande paura della canzone d'autore, di classe. Dove il rock sa essere seducente ed avvolgente come una calda coperta di lana. Una canzone da ascoltare e riascoltare.
Sabrina ha suoi gusti ben definiti ed è molto selettiva quando si parla di musica. Per lei i testi delle canzoni vengono prima di tutto, le parole, lei dice, sono l'anima delle canzoni e la musica la deve rivestire facendo da eco alle sensazioni. Non è la tecnica a colpirla, nè la potenza della voce o una performance pulita e impeccabile, anzi, per lei tutto ruota intorno alle emozioni, nella vita come nella musica. Per quanto riguarda i cantanti arrivati alla finale di X Factor Sabrina ha le opinioni ben chiare. Di Davide ama la voce roca, cartavetrata, l'ha sempre detto fin dalla prima volta che l'ha sentito cantare, ma sapendo che non si trattava di un cantautore ha sempre temuto il momento della verità, ovvero il momento in cui avrebbe smesso di fare cover e si sarebbe trovato di fronte ad un repertorio suo.
Appena ha ascoltato il brano Il tempo Migliore, scritto per lui da Renga, avrebbe tolto volentieri il volume al televisore. Un brano commerciale, perfetto per le radio, perfetto per un pubblico di ragazzine, ma decisamente vuoto e decisamente troppo poco per la bella voce di Davide. E' rimasta delusissima, ma non si aspettava nulla di più. Il mercato vuole cantanti che sfornino dischi che vendano, prodotti da supermercato, non certo prodotti di classe o d'elite.
Nevruz la incuriosisce non poco e l'inedito che ha portato in finale, Tra l'amore e il male, le è piaciuto molto, così come l'interpretazione che il cantante ha dato al brano, certo che ciò che la incuriosisce di più sarebbe ascoltare altre canzoni. Meglio comunque Nevruz di Davide, per quanto la riguarda.
Nathalie, invece, è riuscita a toccare le sue corde. Le è piaciuta fin da subito, anche perché via via che scorrevano le puntate del programma, notavo una certa similitudine tra i gusti musicali di Nathalie e quelli di Sabrina e vedevo che lei si infervorava di fronte a certi brani, finalmente rispolverati e portati nuovamente alla ribalta. In punta di piedi è il brano che più è piaciuto a Sabrina, le ha dato i brividi per quel crescendo di intensità, le ha trasmesso finalmente emozioni e so benissimo che stasera spererà che sia Nathalie a trionfare sulla mediocrità.Io e Sabrina, Sabrina ed io. Viaggiamo paralleli. Sabrina vanta una cultura musicale che le profuma la pelle, le illumina gli occhi. Si infervora ogni volta che paragona questo o quel cantante ai nomi di artisti che io non conosco affatto. Li esalta, li descrive e li eleva. Si allontana dalla mia cultura. Lei la musica la respira, l'ha vissuta dentro, sopra e sotto il suo corpo. Dietro e davanti ai palchi quando viveva a Londra. Le strategie per raggiungere la front line, per essere sotto, con le orecchie sconquassate dalle casse. Concerti rock, metal, punk, heavy, pop, melodici. Dai Pooh fino al rock più metallo che metallo non si può, fino ai pomeriggi passati con alcuni dei Take That a chiacchierare di tutto tranne che di musica. Libri e dischi sui suoi cantanti preferiti e non di meno, quando ha vissuto tra i figli di Albione, ha conosciuto l'interno del mondo che più ama e conosce.
Io che tra i dieci ed i quindici anni soffiavo nell'ottone della mia tromba, che da allora si è riempita solo di polvere. Io che ascoltavo il liscio, che cantavo Zero e Vasco, che scoprivo i Queen perchè mi piaceva la copertina dell'album News of the world, che mi immergevo tra le note di Vollenweider, immaginando scenari da favola e viaggiando dietro ai sogni. Io che giocavo con le luci con i miei amici DJ in discoteche di terz'ordine, io che di libri ne ho letti pochi ma che ascolto tanta e tantissima radio.
Pelle e sotto pelle Sabrina, Superficie e altre sensazioni Io.
Ok, fra poche ore saremo lì stesi sul nostro lettone pronti a giudicare anche noi.
RISOTTO CAPOVOLTO CON RADICCHIO, TARTUFO E MONTASIO
Ingredienti:
250 gr di radicchio rosso di Verona
200 gr di riso
60 gr circa di Montasio
1 scalogno
brodo vegetale
1/2 bicchiere di vino bianco secco
olio extravergine d'oliva
1 tartufo nero
Scaldiamo in un tegame 3 cucchiai di olio e vi soffriggiamo lo scalogno per qualche minuto dopodichè andiamo ad unire il riso che faremo tostare per un paio di minuti, mescolando spesso. Sfumiamo col vino bianco e quando è evaporato, aggiungiamo poco alla volta il brodo, portando il riso a cottura, circa 15 minuti.
Una volta che il riso è cotto, lo stendiamo su di un tagliere e lo facciamo raffreddare.
Nel frattempo cuciniamo il radicchio, che facciamo rosolare in padella con un filo d'olio extravergine d'oliva, giusto il tempo che si appassisca.
Appena il riso si è raffreddato, lo dividiamo in due porzioni.
Scaldiamo una padella, quella che usiamo per le frittate, la veliamo con dell'olio extravergine, vi stendiamo la prima porzione di riso, che andremo a sagomare come se si trattasse di una frittata. La facciamo rosolare per un paio di minuti per lato, in modo che si abbrustolisca leggermente, che si formi una leggera pellicina dorata insomma. Con l'aiuto di un piatto, capovolgiamo il riso e facciamo cuocere dall'altro lato, dopodichè impiattiamo e facciamo lo stesso con l'altra porzione di riso. Impiattate entrambe le porzioni, completiamo con il radicchio, il Montasio grattugiato a fori larghi e generose scaglie di tartufo.
Non avendo il tartufo, il piatto è buonissimo ugualmente.
RISOTTO WITH RADICCHIO ROSSO AND BLACK TRUFFLE
Ingredients:
2 bunches of Radicchio Rosso, about 250 g (its pleasing bitterness will do a nice job with our risotto) (coarsely cut into stripes)
1 shallot (coarsely chopped)
200 g Arborio rice
60 g grated Montasio or Parmigiano cheese
vegetable or chicken stock (about 6 cups)
1/2 glass dry white wine
extravirgin olive oil
1 black truffle
Coarsely chop a shallot. Meanwhile heat 6 cup of vegetable or chicken stock.
Heat 2 tbs extravirgin olive oil in a heavy non-stick skillet, add the chopped shallot to the oil and saute for a few minutes over medium heat.
Add your Arborio rice. Stir the rice well with the shallot and oil. Just a couple of minutes, then add the wine. When the wine is about 3/4's absorbed, reduce the heat and ladle in enough stock to cover the smoothed out risotto. Continue this process until the risotto is done, it usually takes about 14-15 minutes. Remove your finished risotto from the heat and let it cool. Divide the rice into 2 portions.
In a skillet heat 1 tbs extravirgin olive oil and saute the Radicchio for a couple of minutes, then remove from heat.
Heat a non-stick skillet with 1 tbs extravirgin olive oil. Pour in one portion of risotto and shape it as it was an omelette. Cook until the bottom layer turns light brown in color. Remove from the heat and transfer to plate, place the cooked side upwards. Transfer the risotto to the frying pan with the cooked side facing upwards. Cook for a couple of minutes (repeat the same process with the other portion of risotto) then serve and complete with Radicchio rosso, grated cheese and a lot of truffle shavings.
Premio ricevuto da Stefano e Veronica di 2 Cuori in Cucina e da Vickyart.
Il regolamento vuole che venga girato a 12 blog, quindi, ecco la nostra lista:
Mestolo&Paiolo
Scarlett
Max
Una Zebra a Pois
Novelinadellorto
Silvanausa
Chaillrun
Manu di Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni
Mery
Lady Boheme
Maestra Laura
Antonella-Vera
ED ORA UN BLOGCANDY!
Vogliamo segnalare questo dolcissimo Blog Candy indetto da Nonna Anna, se volete partecipare basta passare da lei e cercare di tradurre la frase misteriosa pronunciata dalla nipotina!
Pacman
Nostradamus
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Snake