DUBLINO - Questa mattina alle 8.00 si sono aperti i seggi in Irlanda per il referendum sull'adesione al nuovo patto di bilancio europeo, il cosiddetto fiscal compact.
Il referendum sul fiscal compact in programma oggi in Irlanda, è di fondamentale importanza poichè da esso dipenderanno le sorti del Paese, già provato dall’austerity e dalla crisi economica che ha portato in quattro anni alla perdita di 11 punti di Prodotto interno lordo.
Se l'accordo sarà respinto, l'Irlanda potrebbe non ricevere più prestiti dal fondo di salvataggio dell'Ue a partire dal 2013, quando si esauriranno i fondi attuali con una conseguente uscita del Paese dall'Unione Europea e rimettendo seriamente in discussione la politica di austerità nell'Eurozona.
Stando ai sondaggi oltre un terzo degli elettori irlandesi (35%) è ancora indeciso sul referendum di ratifica del Fiscal compact; il 37% degli intervistati si dice invece certo di votare "sì" contro un 24% di avviso contrario, mentre un 4% dichiara di non voler andare alle urne.
Ed è proprio il 35% di indecisi che fiaccati da una miriade di imposte anti-deficit, inclusa l'odiata tassa sugli immobili, stanno strizzando l'occhio a chi si oppone al nuovo patto e all'ipotesi di rinegoziare i piani di salvataggio con Bruxelles; come il leader di Sinn Fein, Adams, che ha invitato gli elettori a votare No per unirsi ai “milioni di cittadini di tutta l’Europa” che vogliono dire basta a quelle politiche di austeruty “incapaci di risolvere la crisi del debito”.
I risultati definitivi dovrebbero essere resi noti entro domani. L'Irlanda ha già bocciato due volte dei trattati europei (sottoposti a referendum per obbligo costituzionale: Nizza nel 2011 e Lisbona nel 2008).
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