E mentre i nostri politicanti superprivilegiati si baloccano con la campagna elettorale con i nostri soldi, parlando del nulla, ecco che i dati ISTAT fotografano una realtà italiana da dopoguerra: ben 8 milioni (8.000.000) di poveri, di gente che vive sotto i livelli minimi essenziali di sopravvivenza.
Di questi 8 milioni, 3,4 milioni vivono addirittura in assoluta povertà. Significa che non possono comprarsi neanche un pezzo di pane per sfamarsi giornalmente. Figuriamoci poi un tetto sopra la testa!
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Ma con che coraggio Monti poi si candida e si propone al paese? Il suo governo tecnico ha inasprito la pressione fiscale per pagare gli interessi sul debito pubblico, non ha fatto alcuna riforma e ha solo peggiorato la situazione complessiva. Oggi la pressione fiscale percepita sfiora il 54%, mentre nel giro di un anno, hanno chiuso centomila (100.000!) aziende. E senza contare che molte di queste probabilmente sono finite a produrre all’estero, dove non esiste lo scempio disumano che abbiamo nel nostro paese.
Attualmente il tasso di disoccupazione giovanile sfiora il 30%, mentre il tasso di inattività (gente che non lavora e non cerca lavoro) si attesta intorno al 38%. Una realtà drammatica che registra anche livelli di reddito quasi da terzo mondo: il reddito medio di un italiano si attesta all’anno intorno ai 17 mila euro. Livelli che non venivano registrati nel nostro paese dal lontano 1986.
Dire che siamo nella merda, è un eufemismo, e vedere i politici che giocano a fare la campagna elettorale sulla nostra pelle e con i nostri soldi, fa semplicemente ribrezzo. Anche perché – a ben vedere – nessuno di loro ha un programma serio per rilanciare l’economia e soprattutto capace di ridar speranza agli italiani.
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