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Jaco Pastorius è vivo e abita a Bergamo

Creato il 01 aprile 2012 da Scribacchina

Città Alta, Bergamo

(nella foto: Città Alta, Bergamo, in una foto di Hozinja)

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La notizia ha dell’incredibile. Un vero scoop, che da questa mattina occupa le prime pagine di tutti i quotidiani nazionali ed internazionali.
Stando alla cronaca, sembra che il più grande bassista di tutti i tempi Jaco Pastorius, lungi dall’esser morto dopo un brutale pestaggio il 21 settembre 1987, sia tuttora vivo ed abiti in via Santa Chiara, in Bergamo Alta.

La scoperta è stata fatta da un’anziana contrabbassista trasferitasi da poche settimane proprio in via Santa Chiara. Sin dai primi giorni, in orario notturno, la donna sentiva provenire dall’appartamento confinante dei flebili suoni, che in seguito avrebbe identificato come complessi giri di basso.

«All’inizio mi chiedevo cosa fossero quei rumori, poi divenne chiaro che il mio vicino di casa stava suonando un basso elettrico senza amplificatore. Suonava molto bene: faceva più che altro standard, cose della mia epoca; era tanto bravo che mi chiesi se fosse disposto a darmi qualche lezione. Son vecchia, signor giornalista, ma l’idea di imparare a suonare il basso elettrico mi fa sentire più giovane di almeno cinquant’anni».

Al momento dell’incontro col vicino, l’anziana ha avuto un improvviso malore: è stata quindi ricoverata d’urgenza agli Ospedali Riuniti, dove le è stato diagnosticato un infarto miocardico causato – come appurato in seguito dai medici del nosocomio – dalla vista del suo vicino di casa, identificato come John Francis Anthony Pastorius III: Jaco Pastorius.
Indagini coordinate tra Polizia di Bergamo, Carabinieri, Ris, Cia e Csi (Miami e New York) hanno rivelato come il musicista avesse un fratello gemello, tal John Francis Anthony Pastorius III/bis: affetto da schizofrenia, alcolista e tossicodipendente, John Francis III/bis era anch’egli valido bassista, e spesso sostituiva il gemello nei momenti in cui quest’ultimo era impegnato in altre attività (dall’andare a fare la spesa al tagliare l’erba del giardino, fino ad arrivare ai momenti di puro relax in blasonate Spa).
La notte del 21 settembre 1987, dunque, ad essere vittima del pestaggio fu proprio John Francis III/bis e non – come da tutti creduto – il gemello Jaco. Il quale, impietrito di fronte all’accaduto, decise di ritirarsi dalle scene e lasciare che il pubblico credesse alla sua morte.
Una storia piuttosto scontata, tutto sommato, degna di uno dei peggiori b-movies.

Tagliati i capelli e fatti crescere due vistosi favoriti, il Pastorius passò venticinque anni tra una nazione e l’altra, alla ricerca di un posto dove trascorrere in serenità gli ultimi giorni della sua vita. Innamoratosi di Bergamo e di Città Alta, Pastorius decise di trasferirvisi, sempre mantenendo un opportuno anonimato. Grazie ora alla scoperta dell’anziana contrabbassista infartuata, tutto il mondo può dire di avere ritrovato uno tra i più grandi musicisti di tutti i tempi.

Resta ora da sciogliere la questione del permesso di soggiorno: essendo Pastorius a tutti gli effetti clandestino ed extracomunitario, verrà con ogni probabilità accompagnato in un Centro di prima accoglienza per cittadini extracomunitari e lì tenuto fino a quando la sua posizione non verrà regolarizzata.

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Essì, caro Jaco: nell’anno del Signore 2012 anche il più grande bassista di tutti i tempi deve fare i conti col permesso di soggiorno.
E pure coi pesci d’aprile di Scribacchina.


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