Magazine Pari Opportunità

L’adsl pornografica! Ancora sessismo pubblicitario.

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Ci risiamo : un’altra pubblicità che utilizza, con scarsissima fantasia, il corpo delle donne e i soliti, stantii sottintesi sessuali.

Purtroppo, evidentemente, i pubblicitari scarseggiano di fantasia e sanno che, piazzando una fotografia, un’immagine di una donna attraente (meglio se non del tutto vestita) attirano l’attenzione.

L’adsl pornografica! Ancora sessismo pubblicitario.

In questa pubblicità, gli stereotipi sessisti avvilenti dei quali sentiamo sempre meno la necessità, ci sono tutti:

1) una ragazza in bikini, dal fisico atletico

2) il volto della ragazza non si vede. Dunque la solita sineddoche per la quale una donna è possibile definirla evidenziandone solamente una parte (in questo caso il corpo), dal momento che il suo volto e la sua personalità non interessano, non possono essere “usati” come richiamo pubblicitario, visto che è il suo corpo l’oggetto (sì, proprio così: è un oggetto) di desiderio.

3) la frase. Tanto svilente e di basso livello da far cadere le braccia. Un chiaro, scontato, banale e avvilente richiamo al sesso, con un linguaggio, peraltro, volgare.

Una donna senza volto, un corpo, una sorta di bambola senza espressione che invita gli uomini (TUTTI gli uomini) ad un’unione carnale con lei, per pubblicizzare la connessione WiFi.

Una donna che vien vista nella sua sola funzione sessuale.

Una donna de-umanizzata, ridotta ad oggetto.

Avvilente, svilente, umiliante.

Basta! Siamo stufe! Possibile che il corpo delle donne venga utilizzato ancora per pubblicizzare qualcosa che con le donne e il loro corpo non c’entra nulla (in questo caso la connessione WiFi)?

Possibile che i pubblicitari non abbiano o non vogliano trovare argomenti, slogan e immagini più creativi e meno discutibili?

Vi invitiamo a segnalare allo Iap questa ennesima immagine umiliante e svilente del corpo femminile utilizzato come al solito per compiacere qualcuno e vendere qualcosa!



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