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L’Intellettuale Dissidente: oltre gli steccati ideologici, per una realtà ‘senza filtri’

Creato il 19 dicembre 2012 da Candidonews @Candidonews

Intellettuale dissidente

Oggi vi parlo di un progetto editoriale decisamente interessante, l’Intellettuale Dissidente. Ideato da forze giovani e vivaci, il sito va al di là del semplice spazio informativo. Nell’editoriale leggiamo:

È la nascita di un movimento trasversale, trans-ideologico che prova a riunire intorno a sé diverse scuole di pensiero intorno alla destra dei valori e alla sinistra del lavoro

Di cosa si parla, in concreto? Lo scopriamo attraverso un articolo scritto nella sezione ‘chi siamo‘.  Gli ideatori de L’Intellettuale Dissidente vogliono “smontare i cardini lessicali e valoriali che reggono tutto il sistema politico, economico, sociale e culturale, e ripensare la politica, ripensare l’economia, rivedere la cultura, perché la crisi, una crisi delle istituzione, di tutte le istituzione nazionali e  sovranazionali, ma anche di tutti i valori, da quelli morali ed etici, sino a quelli culturali, ha dimostrato il fallimento di tutti i modelli di pensiero attuali.”

Da qui una concezione slegata dalla politica tradizionale. Il periodico “non si definisce politicamente, è apolitico, libero e indipendente. Vuole andare oltre alle stigmatizzazioni destra-sinistra e sopratutto a quelle estremiste”

I principali obiettivi? Eccoli elencati qui di seguito:

L’Intellettuale Dissidente vuole fare trasparire l’altra faccia della medaglia dell’informazione, quella visione che nasce dal porsi le giuste domande e non prendere per vero tutto quello che sentiamo. Non vogliamo però avere le sembianze dei complottisti anarchici che rifiutano qualsiasi tipo di verità, ma solamente ripensare le notizie che spesso vengono deformate e travisate, occultate o semplicemente taciute. Per fare questo serve la ricerca di una possibile obiettività frutto di una giusta interrogazione, dell’autore e del lettore; serve un circolo di persone con il quale discorrere, confrontarsi ed acculturarsi, comparare riflessioni e soluzioni: per questo l’Intellettuale Dissidente non è solo una mera schermata virtuale, ma una vera e propria personalità fisica, un nucleo di individui che vogliono riflettere ed esprimersi.

Il sito internet è diviso in settori. Nella Home page, chiamata domus populi, si trovano le notizie principali. Nella ars disputandi, si classificano tutti gli articoli di politica interna ed estera scritti dai partecipanti. La sezione Cultura ospita diversi articoli di arte, letteratura, cinema, filosofia. Nella rassegna stampa si può trovare una raccolta giornaliera degli articoli di altri siti. La sezione dossier archivia i contributi secondo le tematiche principali. Homines è dedicata alle persone ritenute importanti e degne di approfondimento. Infine nella biblioteca, ogni settimana, si parla di un libro in particolare.

Attraverso analisi storiche, riflessioni filosofiche e teorie economiche, il lettore, tra una citazione di Pier Paolo Pasolini o di Ezra Pound, può cercare di farsi una opinione più approfondita di svariati argomenti.

Un progetto ambizioso quello iniziato dai giovani intellettuali dissidenti, un tentativo meritevole di andare oltre i preconcetti e gli steccati ideologici, guardando la realtà per quella che è, senza filtri.

Nella Home potete scaricare il numero zero della rivista. Oltre al sito, il progetto consta anche di una pagina Facebook.

Qui di seguito vi propongo l’incipit di un articolo tratto dal giornale, una riflessione sul ‘consumismo‘ presente nella nostra società:

Pubblicità e Consumismo nella società individualista

Il Natale già lo si respira. La festività più importante del calendario,il simbolo della cristianità e l’espressione dei valori più “sinceri” dell’uomo moderno come la famiglia, la fratellanza, la pace e la tolleranza, è alle porte. La gente sorride, le strade si riempiono,le città si accendono, mille luci e canzoni di gioia e solidarietà scaldano il cuore. Tutto si dipinge di rosso, dall’intimo dei manichini agli addobbi lungo le vie. Le strade si affollano di masse  stregate dalle avances invitanti dei negozi. La pubblicità gioca un ruolo fondamentale: promesse, consigli, proposte, sfide. Dalle vetrine alla televisione, dalle radio ad internet, ovunque il linguaggio persuasivo e insistente degli spot richiamano l’attenzione dell’individuo, in perenne ricerca di ciò che manca e che mancherà. E quale momento migliore per venire in possesso di ciò di cui si sente il “ bisogno” se non a Natale, dove non si ha la necessità di  giustificarsi con la propria coscienza, quando i sensi di colpa sono messi a tacere? La retorica pubblicitaria ha la sovrumana capacità di dare un senso “esistenziale”  ai prodotti che pubblicizza, un invito che spinge le persone, smosse nel profondo e chiamate alla rivoluzione privata, a sentirne un bisogno implacabile (il resto lo trovate qui)


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