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L’ITALIA SPIERA’ I FEDERALISTI DI DONETSK (di Giovanni Caprara)

Creato il 09 giugno 2014 da Conflittiestrategie

L’atto politicamente sensibile del Governo Renzi di inviare la nave da supporto polivalente “Elettra” nel Mar Nero, sarà destinato a conferire una diversa connotazione alla partecipazione italiana ai tentativi di ristabilire l’ordine in Ucraina. Infatti, l’equilibrio sostenuto dalla Farnesina era valso all’Italia il ruolo di mediatore. Con la definizione di “supporto polivalente” si intende spionaggio elettronico, o meglio Elint, acronimo di electronic signals, una specializzazione del Sigint, signal intelligence. È l’attività di raccolta di informazioni con l’intercettazione e l’analisi dei segnali emessi da persone od apparati elettronici od anche della combinazione di questi. Le operazioni Sigint si avvalgono di strumenti di criptoanalisi e la raccolta dati è incentrata ai sistemi di difesa avversari. Pertanto: radar guidamissili, batterie anti aeree, radar di puntamento e scoperta ed ancora unità di superficie e postazioni comando ubicate a terra od in volo. La finalità principale è quella di acquisire l’esatta posizione dei sistemi d’arma e delle postazioni di comando e controllo avversarie, in tal modo da agevolare i decisori nell’evitare i siti strategici nemici dotando gli incursori delle contromisure elettroniche più adatte, od agevolando l’elusione dei radar di scoperta avversari con i sistemi di jamming più idonei. Naturalmente, gli strateghi potranno considerare l’opzione di eliminare i sistemi di difesa con un attacco preventivo. l’Elint è valutata come la migliore applicazione nella dottrina della guerra net-centrica. Al momento nessuna dichiarazione al riguardo è trapelata dal Governo italiano e dal Copasir. La missione è stata dissimulata dalla richiesta di transito presentata dalla MMI alle autorità turche, alle quali devono essere segnalate le navi che desiderano transitare negli stretti del Bosforo e Dardanelli. Aspetto che il Governo Renzi ha sottovalutato, ma è valso la scoperta della missione di Nave Elettra, la quale entrerà nel Mar Nero il 15 giugno p.v. dove permarrà per un massimo di 21 giorni, come previsto dalla Convenzione di Montreaux, che limita la navigazione in quelle acque alle unità da battaglia non appartenenti alle Nazioni rivierasche. Non è la prima volta che i Governi italiani tentano goffamente di nascondere le missioni militari, infatti non ultimo è stato l’invio del cacciatorpediniere lanciamissili Andrea Doria nelle acque antistanti la Libia in occasione della crisi siriana. Nave Elettra, probabilmente, avrà la finalità di intercettare le forze militari russe e le milizie secessioniste filo russe nel Donbas. Questo per agevolare le possibili azioni militari contro la popolazione russofona dell’Ucraina orientale e distruggere, interdire, degradare ed usurpare le reti di mappature delle forze di autodifesa di Donetsk e Lugansk, attuando quello che è definito come il conflitto asimmetrico dell’informatica, che risultata essere una minaccia tecnologica e geopolitica: una testa di ponte digitale, da cui i dati indebitamente rilevati verrebbero trasferiti sotto il controllo dell’Alleanza Atlantica. Di fatto, se la notizia sarà confermata, avrà un impatto negativo sulla credibilità dell’Italia come mediatore e porrà l’Esecutivo in grave imbarazzo a causa del grossolano tentativo di nascondere la missione di nave Elettra, ed ancora potrebbe incrinare i rapporti con la Russia. In conclusione, il Governo italiano conquisterebbe un ruolo di primo piano nell’aggressione alla popolazione dell’Ucraina orientale, non avvalendosi solo di spie ma ponendo in campo la Marina Militare a supporto della giunta fantoccio pro atlantista di Kiev e del Pentagono.

Giovanni Caprara


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