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L’Opera è online: Teatro Regio di Torino unico italiano su “Opera Platform”

Creato il 09 maggio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Grazie all’iniziativa “Creative Europe” promossa dalla Commissione europea, è da oggi possibile assistere all’Opera anche comodamente seduti a casa propria, tramite la piattaforma online “Opera Platform”.
Sono quindici i teatri coinvolti nel progetto, distribuiti in dodici paesi europei, fra cui vi è un unico italiano: il Teatro Regio di Torino.
La prima opera a essere messa online dal Teatro Regio di Torino sarà l’Aida di Giuseppe Verdi, dal 14 al 25 ottobre 2015. Per accedere al portale è sufficiente collegarsi al sito web theoperaplatform.eu e godersi lo spettacolo selezionato.

Come funziona Opera Platform?

L’Opera Platform è stata inaugurata in coincidenza con le Giornate Europee dell’Opera, debuttando online la sera di venerdì 8 maggio con la trasmissione de “La Traviata” in diretta dal Teatro Real di Madrid.
La piattaforma, oltre alla possibilità di guardare gratuitamente in streaming e on demand le opere dei quindici famosi teatri europei, offre agli utenti una vasta gamma di contenuti speciali, documentari, interviste, approfondimenti e opportunità di confronto attraverso un forum.
La piattaforma è al momento disponibile 24/24h in tre lingue: inglese, francese e tedesco, ma le opere sono sottotitolate in ben sei: inglese, francese, tedesco, spagnolo, italiano e polacco.
Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con il canale culturale “Arte” e l’associazione opera-europa.org, un’organizzazione con sede a Bruxelles che offre i propri servizi a supporto di teatri e festival lirici in tutto il vecchio continente, allo scopo di promuovere l’opera fra gli appassionati e coinvolgere maggiormente i nuovi interessati.
Opera Platform, con un budget di circa 4 milioni di euro, rientra all’interno di un progetto molto più ampio, l’European Opera Digital Project che, entro il 2017, si prefigge di espandere i confini dell’opera in Europa tramite il digitale, in modo da conferire una visibilità mondiale non solo ai teatri e all’Opera ma anche alla cultura europea.

Aida

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L’Opera: dalle origini al web 2.0

Le origini dell’opera lirica sono da ricercarsi nel XVI secolo a Firenze, quando un gruppo di intellettuali chiamati Camerata De’ Bardi volle riportare alla luce la tragedia classica e il teatro antico, liberandoli da tutti quegli sfarzi musicali che erano propri del Rinascimento.
L’Opera debutta poco dopo proprio in Italia quando, nel 1607, viene rappresentata a Mantova “La Favola d’Orfeo” di Claudio Monteverdi.
Inizialmente le prime opere erano per lo più un insieme di recitazioni separate da intermezzi musicali non troppo invasivi, in seguito si diramò in innumerevoli generi dalle tematiche differenti, come l’Opera seria, semiseria, buffa, o il melodramma.
Le protagoniste indiscusse di ogni opera restano comunque l’aspetto scenografico, la musica e le voci, che si combinano in un arcobaleno di intensità dalle più acute alle più gravi.

La grande diffusione dell’opera lirica si ebbe poi verso la fine del XVII secolo, quando raggiunse le città di Firenze, Roma, Venezia e alcune capitali europee come Londra, Parigi e Vienna.
Inizialmente questo tipo di spettacoli era riservato unicamente a élite di aristocratici, ma con l’apertura del Teatro di San Cassiano di Venezia nel 1637, divenne accessibile a un pubblico più vasto, avvicinandosi a diventare una forma d’arte più “commerciale”.

Nel corso del secolo successivo si svilupparono due forme principali differenti di opera: l’opera seria e l’opera buffa. Mentre la prima trattava temi mitologici e si rifaceva alla tragedia classica, la seconda metteva in scena rappresentazioni comiche e personaggi comuni, come ne “Le Nozze di Figaro” di Mozart. Fu in questo periodo che l’aspetto scenografico acquisì maggiore importanza rispetto al passato.

L’Ottocento vide il differenziarsi dell’opera in Europa. Il compositore tedesco Richard Wagner la reinterpretò come un “dramma in musica”, una combinazione di musica e teatro dove l’orchestra faceva da protagonista. A Wagner si attribuisce inoltre l’invenzione del leitmotiv, ovvero tema ricorrente, una specifica frase musicale associata a un personaggio, a un evento o a un’idea.
In Russia si sviluppò una tradizione ispirata alla storia e alla letteratura nazionale, mentre in Francia “le grand opéra” puntava prevalentemente sullo spettacolo, mescolando grandi effetti scenici, azione e balletto.
In Italia, la voce conservava un posto predominante, accompagnando ruoli e temi dell’opera buffa, come ne “Il Barbiere di Siviglia” di Rossini.
Il grande protagonista dell’opera italiana ottocentesca fu comunque Giuseppe Verdi, la cui “Aida” è ancora oggi una delle più rappresentate e conosciute al mondo.
Il periodo tardo romantico dei primi anni del ‘900 è stato infine segnato dal nome di Giacomo Puccini, considerato l’ultimo grande compositore italiano, di cui si ricordano prevalentemente il melodramma storico “La Tosca” e l’opera esotica “Madama Butterfly”.

Oggi, nonostante l’avvento di sempre più numerose nuove forme di intrattenimento, l’Opera lirica continua a essere esportata in tutto il mondo, arrivando a raggiungere i teatri d’oltreoceano, da New York a San Francisco, segno che la cultura europea è tutt’ora conosciuta e apprezzata.
Negli ultimi anni la produzione di nuove opere è indubbiamente calata, tuttavia la realizzazione di progetti come Opera Platform permettono a chiunque di avvicinarsi al mondo dell’Opera, donandole nuova luce.
L’utilizzo di nuove tecnologie rendono semplicemente questa forma d’arte più accessibile e invitante per un pubblico che forse non è abituato a frequentare regolarmente gli ambienti teatrali, ma che proprio grazie al web potrebbe conoscere e interessarsi a questa meravigliosa forma d’arte quale l’Opera lirica.

Tags:opera,opera platform,teatro Regio,torino Next post

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