Magazine Diario personale

L’orologio sul comodino – Il tempo e le sue canzoni

Da Romina @CodicediHodgkin

Quando torno a casa dal lavoro, la prima cosa che faccio è togliere l’orologio. Durante il week-end, lo lascio direttamente sul comodino. Non voglio che in casa mia esista il tempo. Il tempo deve essere qualcosa che esiste fuori, non dentro.

Spesso, quando sono fuori casa, e mi rendo conto che mi sto affannando, o quando – per qualche motivo – mi fermo ad osservare  quanto la gente vada costantemente di corsa, mi viene in mente Time, dei Pink Floyd, specialmente il verso che dice:

“E tu corri e corri per raggiungere il sole ma sta tramontando
/ Correndo in circolo per spuntarti alle spalle/ Il sole è lo stesso / ma tu sei più vecchio / col fiato più corto / e un giorno più vicino alla morte / Ogni anno si fa più breve / sembra di non riuscire mai a trovare il tempo / progetti che svaniscono nel nulla / o mezza pagina di righe scarabocchiate / tirare avanti in una tranquilla disperazione è il sistema inglese / il tempo è scaduto / la canzone è finita / pensavo ci fosse altro da dire ”

Nel week-end, è tutto diverso. Il tempo non esiste. Dormire e mangiare non sono attività legate ad orari imposti. Non sono tenuta ad essere produttiva e costruttiva. Mi riservo di fare quello che voglio, quando ho bisogno di farlo, se ho bisogno di farlo. E mi viene in mente Lazy days di Enya:

“Vecchi giorni pigri / rotolano via / passando il giorno a fantasticare / non voglio andar via / ora che mi lascio trasportare dalla corrente / pazzo meraviglioso giorno”

 E allora godiamoci i nostri giorni pigri. Il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo e se ogni tanto ci fermiamo ad osservarlo senza far nulla, non significa che lo stiamo sprecando…

 


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